La voce inconfondibile, rassicurante nonostante gli argomenti siano tutt’altro che confortanti, il racconto metodico e preciso, fotografia di un giornalismo vecchio stampo che senza aggrapparsi a facili sensazionalismi riesce a tenere incollato lo spettatore adattandosi a diversi mezzi e pubblico e risultando sempre credibile e vincente. Stefano Nazzi arriva in prima serata su Rai 3 e la standing ovation dei fan del suo podcast, dei divoratori dei suoi articoli, libri e supporter delle indagini a teatro è visibile a occhio nudo (sui social e non solo).
- Chi l’ha visto e il racconto di uno spaccato della provincia che continua ad affascinare: è questa la vera Italia?
- Perché siamo tutti in fissa con il true crime?
- La voce di oggi nei podcast tutti da ascoltare
Da stasera, mercoledì 16 luglio, su Rai 3 non ci sarà Federica Sciarelli ufficialmente out of office ma i #chilavisters ne sentiranno meno la mancanza, perché la dose settimanale di true crime sarà ben rappresentata e celebrata dal re del genere. Stefano Nazzi sarà il protagonista di quattro serate che occuperanno lo slot lasciato vacante da Chi l'ha visto in cui tratterà con il suo inconfondibile modus operandi alcuni casi di cronaca nera che hanno segnato il nostro Paese.
Il programma in questione, una produzione Rai Cultura, scritto da Stefano Nazzi e Marco Pisoni, diretto da Alessandro Tresa e realizzato da Ballandi per Rai Cultura, è Il Caso, composto da quattro puntate, ognuna dedicata ad una vicenda giudiziaria discussa e controversa. A Buzzi lo story telling degli omicidi con l'approfondimento degli sviluppi e gli snodi in tribunale, fino al ruolo dei media nella percezione pubblica.
Al centro fatti, verifiche e riscontri senza interpretazioni e complottismi: sul piatto tutti i punti di forza che hanno eletto il giornalista romano ma milanese d'adozione come il pro del true crime. Un racconto "a ritroso" realizzato attraverso immagini d’archivio, testimonianze e il contributo di esperti, tra cui magistrati, criminologi, genetisti forensi e giornalisti in pieno Nazzi Style.
Si parte mercoledì 16 luglio alle 21.30 con l'omicidio di Yara Gambirasio (ad accompagnare il giornalista nell’analisi della vicenda saranno il genetista forense Emiliano Giardina, l’entomologo forense Stefano Vanin e la criminologa e psicologa Flaminia Bolzan), poi in ordine ci sarà l'esegesi del caso Cogne e la morte del piccolo Samuele Lorenzi, il delitto di Perugia in cui perse la vita Meredith Kercher e la storia di Donato Bilancia, criminale e serial killer italiano, condannato a 13 ergastoli per aver commesso 17 omicidi tra il 1997 e il 1998 in Liguria e nel Basso Piemonte.
In un palinsesto in cui non sempre sembra valere la meritocrazia ma pare vigere la regola del tutto e subito e la gavetta non è pervenuta (e anche l’ageism è persistente), la consacrazione di Nazzi è tra la good news della programmazione estiva 2025. Per la firma de Il Post con un passato da Gente, è un riconoscimento a tutto tondo e un'ode allo studio, la ricerca e il ben fatto.
Il suo podcast Indagini, nato nel 2021 in collaborazione con la testata online di Luca Sofri è tra i più ascoltati d’Italia e considerato un fenomeno di costume: la sua versione live riempie i teatri ed è apripista di altri esperimenti molto simili. Il passo alla tv è stato fisiologico e chiesto a gran voce da un pubblico di aficionados, che lo hanno seguito nel 2023 con Delitti in famiglia su Rai 2 e nei mesi scorsi a Belve Crime, con un cameo che ha lasciato l'acquolina in bocca e fatto sbocciare l'esigenza di un maggiore, ed esclusivo, spazio catodico.
Dalla redazione ai teatri, dalla scrittura al racconto, dalla comfort zone all'ignoto in un terreno (minato) almeno sulla carta di proprietà della Gen Z, tutto in nome di un’attitudine e un talento destinato ad emergere, perché non è mai troppo tardi per trovare la propria strada (certo, se si è un vero fuoriclasse, come in questo caso è tutto più semplice).