L'autunno di Tiberio Timperi si prospetta frenetico. Nei palinsesti Rai 2025-2026 il nome del conduttore, che è pilastro dei contenitori del day time dell'azienda pubblica da decenni, compare nelle liste dei programmi delle prime ore del mattino: insieme alla giornalista Maria Soave condurrà Unomattina News, in onda dal lunedì al venerdì a partire dalle 6.30. Una nuova avventura con orario e dinamiche inedite, per lui che ha già condotto praticamente tutte le trasmissioni storiche della Rai, "qualcuna con più soddisfazione, altre meno". Così ha raccontato in una lunga intervista al Messaggero, nella quale ha disvelato la sua visione sulla tv italiana e soprattutto sulla proliferazione di programmi true crime, ormai disseminati nei palinsesti di tutte le reti e a tutte le ore.
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Non a caso l'esperienza peggiore della sua carriera, così ha raccontato al quotidiano senza troppi giri di parole, è quella vissuta a La vita in diretta, programma di punta del pomeriggio di Rai 1 (oggi in mano ad Alberto Matano) che ha condotto insieme a Francesca Fialdini nella stagione 2018-2019. "Troppa cronaca nera, troppa morbosità. Quella roba non fa per me, tant'è vero che da allora non l'ho mai più rivisto. La tv italiana sembra un mattinale della questura". E sugli ascolti da record che trainano questo genere di programmi ormai sempre più presenti sulle reti nazionali, il conduttore si è chiesto "fino a che punto è lecito parlare in quel modo di cronaca nera in tv. Quante coltellate, quante forbiciate... Si rischia di inquinare un'intera società, non vale tutto per fare ascolti". Il suo Unomattina News, ha anticipato, sarà epurato dai dettagli più inquietanti e morbosi perché vuole che il pubblico capisca cos'è bene e cosa è male. "Oggi in certi programmi tv non si capisce più, quando invece dovrebbe essere molto chiaro"
Il dilemma è importante, e forse inestricabile. Sicuramente di stretta attualità. E insondabile, forse anche misterioso, è lo stesso Timperi che, dopo una lunga gavetta in radio, ha debuttato in tv alla fine degli anni Ottanta come anchorman del tg e poi, dal 1997, è diventato un punto di riferimento del pubblico italiano per i programmi del day time, in particolare nel format Mattina in famiglia e Mezzogiorno in famiglia.
Non solo conduttore: Tiberio Timperi è anche scrittore e attivista per i diritti dei papà separati
Nella sua lunga carriera Timperi - con quei suoi occhi di ghiaccio che hanno fatto capitolare intere generazioni di spettatrici - si è esposto poco sulla sua vita privata e sulle dinamiche televisive in cui si è ritrovato invischiato in questi anni di lavoro (vedi i diverbi e le presunte antipatie con la collega Monica Setta, conduttrice con lui di Unomattina in Famiglia nel 2021, che ancora oggi tengono banco sulle cronache televisive): l'intervista rilasciata al Messaggero, una delle più dettagliate e sorprendentemente oneste degli ultimi anni, è un'eccezione alla regola. Timperi ha infatti sempre preferito altri medium per parlare del suo privato, sempre con un taglio universale, mai morboso. Dopo la separazione dalla moglie Orsola Adele Gazzaniga e la lunga battaglia legale per ottenere l'affido del figlio nato durante la relazione, il conduttore ha scelto di raccontare la sua esperienza in due libri (Amarsi sempre! Sposarsi? e Nei tuoi occhi di bambino) e di battersi pubblicamente per i diritti dei papà separati, promuovendo anche una proposta per la defiscalizzazione del mantenimento per i figli al pari degli alimenti dell’ex coniuge. "Serve legare quella cifra alle reali esigenze del figlio e non al tenore di vita in costanza del matrimonio. Fissare un tetto alla cifra da dare che non superi con l’Istat lo stipendio medio italiano che è di circa 1.700 euro mensili. So di cosa parlo perché ho sentito di tutto", ha detto al quotidiano.
Della sua vita privata, che lui ha tenuto ben riparata in questi anni di serrata esposizione mediatica, si sa poco: odia le app di incontri ("Maniaco della pulizia come sono? Mai"), ha sofferto di attacchi di panico (all'apice della questione legale sorta intorno all'affidamento del figlio) e non si ritiene un uomo di mondo. "Sono uno che fuori da uno studio tv pensa che ci sia una vita irrinunciabile. Ho la fortuna di fare un lavoro che mi piace e fra di noi c'è chi lo vive in maniera totalizzante". Lui, invece, lo vive con "disincanto". L'enigma Timperi è ancora tutto da risolvere, e chissà se ci riusciremo mai.