La domanda che sorge spontanea pensando a I Leoni di Sicilia, miniserie tv diretta da Paolo Genovese in streaming su Disney + dal 2023, è se ci sarà mai una seconda stagione. Il meraviglioso lavoro di ricostruzione storica sulla famiglia Florio realizzato dalla scrittrice siciliana Stefania Auci, è, in effetti, un patrimonio letterario e creativo inestimabile: all'epopea di questa grandiosa famiglia sicula l'autrice ha dedicato due libri densissimi (c'è anche L’inverno dei Leoni, pubblicato nel 2021) che a loro volta potrebbero fungere da canovaccio per svariati capitoli televisivi della miniserie con Miriam Leone, Michele Riondino e Donatella Finocchiaro. Eppure, dopo l'ottimo riscontro su Disney + al debutto e un rilancio su Rai 1 in prima serata nell'inverno 2024, non ci sono notizie di un eventuale ritorno e di una possibile seconda stagione. Con grande amarezza dei fan del libro e della serie, affascinati da quel piccolo (e meraviglioso) universo antico che è la famiglia Florio.



I Leoni di Sicilia ha colpito in pieno l'immaginario degli spettatori. Perché racconta una grande storia italiana. La nostra

La vicenda personale e pubblica della famiglia Florio ha segnato non solo il costume siculo, ma la storia dell'Italia intera: come il romanzo di Auci, anche la serie firmata da Genovese introduce lo scenario politico e storico della fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento nel sud della penisola, sferzato da grosse evoluzioni sociali e da una grandissima ambizione collettiva. Un sentimento, questo, che muove i fratelli Paolo e Ignazio Florio da Bagnara Calabra a Palermo dopo il disastroso terremoto del 1799 che distrugge le loro povere case, generando di contro in loro la voglia di affrancarsi, di costruirsi un futuro migliore altrove, di scavare nelle macerie per trovare un barlume di speranza. E lo fanno davvero, partendo dal niente: questo anelito porta i Florio a diventare una delle famiglie più potenti del loro tempo, generazione dopo generazione, fino a Vincenzo (Riondino nella serie), che prende in mano le industrie di famiglie e le traghetta verso il modernismo del Novecento. Le premesse della serie, magnificamente costruita dal punto di vista delle scenografie, della fotografia e dei costumi, sono le medesime del primo romanzo di Auci, anche se gli 8 episodi dell'adattamento televisivo non combaciano perfettamente con il suo epilogo letterario

Miriam Leone è una splendida Giulia Portalupi

Milanese, borghese, coltissima, l'alter ego di Miriam Leone ne I leoni di Sicilia è la rappresentazione perfetta della donna ottocentesca, opportunamente riscritta per riscattare un secolo di libertà mancate, di patriarcato e di diritti femminili negati. Giulia si innamora di Vincenzo Florio, con lui fa dei figli al di fuori del matrimonio, accetta di diventarne l'amante per anni, pur governando la sua casa ed educandone gli eredi. Lo fa per amore ma anche perché non ha paura di andare contro le regole, contro i sussurri della gente che la additano come una poco di buono. L'attrice siciliana ha prestato il volto a un personaggio tragico e risoluto insieme, mutuato dalla figura storica della vera Giulia Portalupi, nobildonna milanese trapiantata a Palermo che con Vincenzo Florio intrecciò davvero una tormentata relazione clandestina. Nella serie, l'amore tra i due personaggi è stato romanzato così da farli giungere al meritato epilogo (almeno per Giulia), ovvero le nozze. Nella realtà questo scambio di voti tanto ambito, invece, non ci fu mai.