Tre anni fa, era il 2021, su Prime Video arrivava Nine Perfect Strangers, serie noir e sexy che, nelle sue intenzioni narrative, si diceva pronta a riscrivere i contorni del drama televisivo. Dietro questo progetto fiorito in epoca pandemica c'era in effetti David E. Kelley, già al timone di Revenge, un'epopea ambientata negli Hamptons, baluardo dell'aristocrazia americana, a base di intrighi, tradimenti e plot twist. Il nuovo show di Kelley, in America in onda sulla rete Hulu, aveva però qualcosa che altri prodotti simili non avevano: Nicole Kidman nel cast. Ovvero la rich white lady per eccellenza (sullo schermo e fuori), l'attrice più versatile del cinema e della tv contemporanea. Nei panni di Masha, la temibile guru che accoglie nove perfetti sconosciuti tra le mura di un meraviglioso resort californiano gettandoli con sadismo, in soli 7 giorni, nei loro più inquietanti abissi, Kidman ha rafforzato un immaginario estetico già definito in America da Mike White e dal suo The White Lotus (che ha esordito nel 2021, pochi mesi prima di Nine Perfect Strangers sulla HBO), ridefinendo le regole di un genere che è stata capace, in pochi anni, di plasmare letteralmente a sua misura.
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Nine Perfect Strangers tornerà il 22 maggio con la seconda stagione, sempre su Prime Video
Certo i tempi sono cambiati, nel frattempo Mike White ha scritto e diretto altre due stagioni di The White Lotus (diventando di fatto il cantore e il detrattore più spietato del privilegio bianco) e Nicole Kidman, instancabile come sempre, si è cimentata in prove artistiche variegate. Tra tutte le miniserie Lioness ed Expats, la rom com A family affair per Netflix con Zac Efron, il disturbante Baby Girl di Halina Reijn, thriller psicologico ed erotico che ha scosso non poco Venezia nei giorni del Festival 2024. Più di tutto, Kidman si è divertita sul set di The Perfect Couple (Netflix) e poi di Holland (Prime Video), rispettivamente una miniserie e un film in cui ha interpretato, con sfaccettature diverse, una donna dalla vita apparentemente perfetta che nasconde misteri e segreti sotto i suoi bei capospalla dalla linea asciutta. In Nine Perfect Strangers, però, Nicole Kidman va oltre: è l'ago della bilancia, colei che stuzzica, provoca e rovina l'equilibrio apparentemente ideale di chi le sta intorno.
Il trailer di Nine Perfect Strangers 2
La seconda stagione della serie, che tornerà il 22 maggio in streaming con i primi due episodi e poi con una puntata a settimana fino all'epilogo, riporterà alcuni ospiti nella Tranquillum House, questa volta dislocata dalla California alle Alpi austriache. Se il primo capitolo di Nine Perfect Strangers si ispirava al romanzo omonimo di Liane Moriarty (autrice che piace moltissimo a Kidman e pure a David E. Kelley: la serie Big Little Lies interpretata dalla prima e diretta dal secondo è adattamento di uno dei suoi libri più celebri), questa reprise è frutto di una sceneggiatura originale che pure continuerà a ruotare intorno a Masha Dmitrichenko, la misteriosa e inquietante guru chiamata a guidare la rinascita spirituale ed emotiva degli ospiti dell'albergo.
Masha in realtà è un personaggio oscuro, che sfrutta gli effetti di sostanze psichedeliche per portare i partecipanti al retreat quasi ai confini della loro sanità mentale. Vuole guarirli e di riflesso vuole guarire se stessa, ma i modi che usa sono borderline, ai limiti del consentito e sicuramente discutibili. Il risultato del percorso spirituale intrapreso dagli ospiti è grottesco e angosciante insieme.
Nel gioco di luci e ombre orchestrato da Masha, gli ospiti dell'albergo perderanno completamente di vista il loro baricentro, incapaci di distinguere cosa è vero e cosa è falso nell'universo fittizio e rarefatto creato dalla padrona di casa.
Nicole Kidman in questi ruoli è perfetta e perturbante
Negli ultimi dieci anni Kidman ha esplorato in diverse occasioni i contorni del femminile, sia quelli più dolorosi (in Big Little Lies interpreta una donna vittima di violenza domestica) che quelli più inquieti (come in The Undoing, in cui ha prestato volto e corpo alla moglie felice di un traditore forse assassino). Ma è nel rappresentare personaggi come Masha che l'attrice esprime al meglio le sue attitudini artistiche.
Nella sua costante meta-riflessione su cosa vuol dire essere una donna - in un mondo di uomini, di segreti, di tormenti, di mezze verità, di doppie vite - Nicole Kidman è riuscita a diventare un modello quasi prototipico: i suoi sguardi glaciali lanciati allo spettatore oltre lo schermo, gli sguardi liquidi rivolti all'oceano dal patio della magione a quattro piani, l'ambiguità malcelata, quasi ostentata, dei suoi alter-ego, l'hanno resa un archetipo inarrivabile. Che, pur ritornando spesso su tracciati narrativi simili, riesce ad aggiungere ogni volta qualcosa di nuovo - e di bello da guardare, dal punto di vista del pubblico - alla sua interpretazione.