La linea sottile tra copia e omaggio, imitazione e citazione. L’annosa questione, terreno minato da sempre per tutto ciò che riguarda l'arte a tutto tondo (e fortuna di avvocati specializzati in diritto d'autore e plagio). Guardando Pulse, la nuova serie medical di Netflix, non si può non immaginare il cipiglio di Shonda Rhimes e ipotizzare una sua telefonata al team legale così giusto per un saluto. Perché sì, i rimandi a quel capolavoro di Grey's Anatomy sono parecchi, alcuni palesati, altri meno. E.R, New Amsterdam, Doctor House ma anche il coreano Hospital Playlist e il nostro Doc che già ha avuto il suo remake a stelle e strisce: trame avvincenti, vite da salvare, amori in corsia sono gli ingredienti vincenti per un prodotto che continua a fare centro.
Proprio mentre Disney + annuncia la messa in onda delle nuove puntate della 21esima stagione di Grey’s Anatomy in programma giovedì 17 aprile 2025 con uscita settimanale, in una sorta di scontro generazionale, su Netflix muove i primi timidi passi Pulse, una nuova serie che dal 3 aprile, giorno della sua uscita, è salda nella top ten dei più visti sulla piattaforma streaming. Il pubblico ha risposto presente al nuovo medical drama, idem i social dove la serie è stata accolta con entusiasmo, e a conti fatti anche i confronti con la sua sorella maggiore sono lusinghieri. Un successo che conferma la vivacità di un genere che continua ad appassionare e la certezza che sul piccolo schermo (e con il bisturi in mano) c’è posto per tutti.
Pulse: di cosa parla la nuova serie di Netflix
Creata da Zoe Robyn, showrunner di Hawaii Five-0 e The Equalizer, e prodotta da Carlton Cuse di Lost, Pulse è la serie ospedaliera in lingua inglese di Netflix uscita il 3 aprile 2025 che in dieci episodi racconta la storia di un gruppo di specializzandi in un ospedale di Miami alle prime esperienze in corsia e sala operatoria. I protagonisti sono la dottoressa specializzanda Danny Simms (Willa Fitzgerlad) e il suo supervisore Xander Philipps (Colin Woodell) con il centro della trama nella loro storia d'amore finita con una denuncia di molestie e ripercorsa con flash back.
Pulse e Grey's Anatomy: tutte le analogie
"Hai guardato tanto Grey's Anatomy da piccola?", chiede Danny Simms nel secondo episodio di Pulse alla collega Camila (Daniela Nieves), "okay, cerca di dimenticarlo". Il riferimento esplicito alla leggendaria serie ABC c'è, idem i rimandi impliciti e le somiglianze. La dott.ssa Simms ricorda molto la Meredith Grey di Ellen Pompeo, nelle intuizioni, l'empatia emotiva e nel rapporto genitoriale conflittuale segnato dalla malattia. Il più chiaro, la dinamica amorosa tra Danny e Xander che ricalca quella tra Meredith e Derek. Una relazione tormentata sul posto di lavoro con una chiara dinamica di potere (in Pulse questo aspetto è sicuramente spiegato meglio, grazie ai 20 anni di differenza e alle battaglie #metoo che ci sono in mezzo) tra malelingue e discriminazioni gender.
Anche gli altri personaggi condividono analogie che non passano inosservate. Natalie Cruz (interpretata da Justina Machado), la direttrice del reparto di chirurgia e pronto soccorso di Pulse, talentuosa, autoritaria ma materna che ha molto in comune con l'iconica Miranda Bailey (Chandra Wilson). Poi c'è il migliore amico innamorato segretamente della protagonista (in Pulse, il dottor Sam interpretato da Jessie T. Usher in Grey's George O’Malley alias T. R. Knight) ma anche lo sciupafemmine ambizioso e spocchioso che poi ha una storia strappalacrime alle spalle come Tom/Jack Bannon nel drama Netflix e Alex Karev/Justin Chambers nella serie di Shondaland.
Pulse 2: cosa sappiamo
Netflix non si è ancora espresso sull'eventuale rinnovo di una seconda stagione di Pulse, anche se i buoni risultati dei primi 10 episodi profumano di riconferma. In questo momento, il medical drama si trova al terzo posto nella Global Top 10, dopo Bad Influence e Adolescence, secondo negli Stati Uniti, quarto in Italia.
*Da qui spoiler*. Il finale "aperto" della prima stagione è un'ulteriore prova della volontà e possibilità di Netflix di creare una lunga serialità. Danny, nel finale di stagione non viene scelta come specializzando capo per l'anno successivo (il posto va a Simon), ma non solo. Dopo aver ritirato la denuncia nei confronti di Xander, gli confessa il suo amore e lui fa altrettanto. Tante le sotto trame da sviluppare anche per quanto riguarda gli altri personaggi, che in dieci episodi non hanno avuto modo di emergere.
Prendi me, scegli me, ama me (20 anni dopo)?