- Il body rosso di Alessia Marcuzzi
- I collant di Alessia Marcuzzi per la primavera 2025
- Le nuove foto della figlia di Alessia Marcuzzi
A un mese e mezzo dalla fine di Sanremo 2025 Alessia Marcuzzi, conduttrice della serata finale della kermesse insieme al direttore artistico Carlo Conti e ad Alessandro Cattelan, ha tirato le somme di un'esperienza televisiva unica nel suo genere, un momento molto importante per la sua carriera. Lo ha fatto domenica 23 marzo nel salotto di Mara Venier a Domenica In nel suo solito modo di fare spontaneo e «scanzonato», come lo ha definito più volte durante l'intervista, un'attitudine che non solo durante il Festival ma anche in passato le è costata critiche feroci da parte del pubblico.
«Mi sono divertita molto a Sanremo, sono molto orgogliosa che Carlo Conti mi abbia chiamato. Sono stata autentica, me stessa. Io sono un po' scanzonata, a volte anche troppo. Ma in quel momento mi sentivo bene, dietro le quinte c'era un bel clima», ha raccontato la conduttrice quasi a voler giustificare le sue scelte di conduzione, uno stile che la accompagna ormai dagli esordi di carriera (era il 1991, anno in cui Marcuzzi ha debuttato su TeleMontecarlo; poi l'arrivo in Rai per il Gioco dell'oca con Gigi Sabani nel 1994 e a Mediaset, nel programma cult Colpo di fulmine) e che si è impresso in modo riconoscibile su tutti i programmi cui ha partecipato in 30 anni di lavoro in tv.
«Sono stata molto criticata per questo mio modo di fare a Sanremo», ha continuato la conduttrice. «Per me le critiche sono fondamentali, infatti non mi offendo mai. C'è stata solo una cosa che mi è dispiaciuta, una cosa che mi è stata riferita alla fine della serata. Sul web circolava una voce prepotente, ovvero che sembrassi drogata. La verità è che io non mi sono mai drogata. Di ricevere commenti così era già successo in passato, anche quando conducevo L'isola dei famosi. Mi è dispiaciuto anche perché mia figlia ha 13 anni, i commenti li legge anche lei. Ma mi dispiace soprattutto perché non è la verità».
Le critiche ad Alessia Marcuzzi durante la finale di Sanremo
Alessia Marcuzzi ha ragione: sul web, durante la finalissima del Festival, si è scatenata una vera e propria shitstorm a suo carico, una violenta tempesta di critiche fiorite in particolare su X e animata da centinaia di utenti che hanno messo in discussione non solo le sue battute ma, in generale, la sua stessa partecipazione all'evento.
La conduttrice è stata accusata di fingere ingenuità per conquistarsi il favore del pubblico, di aver scelto un alter ego di poco spessore per quel palco così televisivamente rilevante, di comportarsi in modo infantile e troppo sopra le righe. Durante la serata, in effetti, il suo nome è diventato trending topic su X raccogliendo recensioni ferocissime, non ultimi i commenti citati da Marcuzzi a Domenica in.
E dunque, tirando le somme dell'esperienza alla luce delle parole di Marcuzzi, la conduttrice non è stata capita oppure il suo stile, senza filtri e autentico, non era semplicemente adatto per l'occasione? Siamo così abituati a vedere sul palco dell'Ariston ospiti e conduttori seguire pedissequamente un copione (il più delle volte, com'è normale, scritto da autori) che la spontaneità e l'ingenuità quasi stridono, risultano ostiche. La naïveté di Alessia Marcuzzi, tratto del suo carattere che, evidentemente con scarso successo, è stato caricato di nuove sfaccettature per la sua partecipazione a Sanremo 2025, le si è ritorta contro come un boomerang: il pubblico ha tutto il diritto di apprezzare (o no) la performance artistica di un conduttore o un cantante, ma forse è andato troppo oltre con le riflessioni e i retropensieri.