Gli spettatori quasi non credevano ai loro occhi quando suor Azzurra, il personaggio che Francesca Chillemi interpreta dal 2012 nella fiction Rai Che Dio ci aiuti appena tornata in onda con l'ottava stagione, si è spogliata del velo. Certo si tratta solo di un cambiamento metaforico, Azzurra non ha nessuna intenzione di lasciare i voti: nella nuova stagione la vediamo evolvere, crescere, trovare dei compromessi. Togliere il velo da suora, anche, per eliminare una barriera visiva forse troppo respingente per le ragazze della casa famiglia che è chiamata ad aiutare in questo nuovo capitolo. Se le avventure di suor Azzurra colpiscono ancora - e dopo quasi 15 anni sullo schermo - l'immaginario collettivo e gli spettatori, il merito è soprattutto di Francesca Chillemi: arrivata sul set quando di anni ne aveva 26, oggi, che si appresta a compierne 40 (a luglio), l'attrice siciliana sembra trovarsi nel pieno di un'ondata di nuove consapevolezze.
Una carriera tra cinema e tv
Partiamo dagli inizi. Quelli a Miss Italia, dove ha trionfato nel 2003 quando aveva appena 18 anni e il concorso di bellezza era ancora rilevante, un riferimento culturale e mediatico imprescindibile per il nostro Paese. Dopo aver inforcato la corona, Chillemi, originaria di Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina, è tornata nella sua Sicilia per terminare gli studi, avviando una carriera di modella che ancora oggi accompagna a quella principale di attrice. Poi è partita per non fermarsi più: guardando alla sua carriera dagli esordi fino a oggi, possiamo ben dire che Francesca Chillemi è uno dei volti storici e più amati della fiction all'italiana e del cinema nostrano. In principio fu Un medico in famiglia, poi sono arrivati Carabinieri, Gente di mare e poi ancora Squadra Antimafia - Palermo oggi, Braccialetti Rossi, L'Isola di Pietro. Ruoli diversi - con una predilezione per la divisa - che le hanno permesso di diversificare non poco il suo curriculum artistico. Le incursioni al cinema sono altrettanto variegate: a Natale l'abbiamo vista accanto a Leonardo Pieraccioni e Alessandro Siani nella commedia Io e te dobbiamo parlare nel ruolo di una poliziotta esperta di cybercrimine che fa il doppiogioco, quasi la villain, con i due buffi protagonisti.
Certo il ruolo della cattiva le si addice poco: Chillemi si è specializzata negli anni in ruoli drammatici (Viola come il mare) oppure brillantissimi (suor Azzurra di Che Dio ci aiuti), indugiando poco, almeno in tv e al cinema, sui lati oscuri dell'animo umano. Eppure l'attrice non smette di sperimentare, a teatro soprattutto. Insieme a Francesco Iaia, Chillemi è infatti la protagonista della pièce teatrale (oggi in cartellone in diversi teatri italiani) Il giocattolaio, in cui interpreta una psicologa criminale che si mette a caccia di un serial killer che trasforma le sue prede in bambole, giocattoli a cui fare di tutto senza pietà. Nello spettacolo Francesca si spoglia di ogni sua vulnerabilità, mettendo a nudo i lati di un personaggio che oscilla tra la sete di giustizia e il fascino del male. Un ruolo potente, che ha convinto la critica e il pubblico, grazie al quale l'attrice è riuscita ad aggiungere un nuovo tassello alla sua sfaccettata carriera artistica.
Non c'è spazio, in questo quadro, per il gossip
Anzi, non c'è mai stato. Chillemi ha spesso rifuggito le indiscrezioni circa la sua vita privata - come quelle che la volevano nel pieno di una storia d'amore con Can Yaman, sua co-star in Viola come il mare, e soprattutto tiene alla larga la stampa dalla sua bambina Ranya, otto anni, avuta dall'ex marito Stefano Rosso, di cui preserva con le unghie e con i denti la privacy. Oggi ha una relazione con Eugenio Grimaldi, anche questa tenuta nel più stretto riserbo. Al Corriere della sera, in una lunga intervista rilasciata alla fine del 2024 ha detto di essere rimasta fedele a se stessa, di non essersi mai ritoccata, di rifuggire, oggi, quelle diete estreme che le imponevano dall'altro quando era una giovane modella.
«Negli anni mi hanno fatto credere che potevo essere solo bella. Quella ero. Molti hanno visto soltanto l'etichetta Miss Italia. Dopo il concorso, mi volevano solo per l'aspetto estetico. Ho iniziato a sentirmi stretta in quella situazione. Poi ho capito che la cosa più giusta da fare era lavorare sulla considerazione che avevo di me. Ora i giudizi non mi feriscono più».