Verità, verità a tutti i costi. Se c'è una regola non scritta che Sex and the City ha seguito fin dall'inizio come un mantra nel corso delle sei stagioni (+ due film) andate in onda dal 1998 al 2004 è stata quella di descrivere una New York credibile, dove le donne possono essere prede e predatrici, oggetto del desiderio, ma anche soggetto libero e consapevole di scelte disinibite. Donne per le quali il sesso smette di essere un tabù ed entra a pieno titolo nella vita e nelle conversazioni con le amiche. Un desiderio di credibilità che la stessa Sarah Jessica Parker ha reclamato anche per il reboot della fortunata serie tv, And just like that..., le cui riprese inizieranno in tarda primavera e che su precisa richiesta della protagonista estenderà il giro di amicizie di Carrie, Miranda e Charlotte a una mezza dozzina di nuovi personaggi, fra cui tre donne di colore che saranno presenze fisse nella serie.
Una svolta inclusiva che, stando a quanto riporta TVLine, riguarderà anche la squadra di nuovi sceneggiatori di colore ingaggiati dal produttore Michael Patrick King, che con la Parker condivide l'esigenza di aggiornare le vicende delle quattro amiche newyorkesi (meno Samantha) e calarle in una metropoli che non può prescindere dalla massiccia presenza della comunità afroamericana. "Loro non volevano raccontare una storia dove ci fossero solo personaggi e sceneggiatori bianchi – ha spiegato infatti al sito Casey Bloys, chief content officer di HBO Max – perché questo non riflette la New York di oggi. Il loro intento è quello di raccontare una storia schietta e sincera su cosa significhi essere una donna sulla cinquantina a New York, quindi tutto deve apparire più strutturato".
Gente che viene, gente che va. Il cast di Sex and the City sarà diverso da come lo abbiamo lasciato nell'ultimo film e infatti all'appello mancheranno non solo Kim Cattrall, le cui dichiarazioni nel 2016 lasciarono pochi dubbi su un suo possibile ritorno nei panni della trasgressiva Samantha Jones, ma anche Chris Noth, il Big Love di Carrie (e di tutte noi), nonché Steve (David Eigenberg), il marito di Miranda (Cynthia Nixon). Se a noi queste defezioni appaiono inspiegabili, Casey Bloys le considera invece necessarie nel reboot della serie. "Esattamente come accade nella vita reale, anche qui le persone vanno e vengono, alcune amicizie svaniscono e altre nascono – ha spiegato Bloys –. Il che significa che gli amici che hai a trent’anni potrebbero non essere gli stessi di quando ne hai cinquanta e penso che tutto questo sia molto indicativo delle fasi reali della vita". Ancora una volta, proprio come allora, Sex and the City è avanti anni luce.