Per misurare il successo di una popstar globale non basta la conta degli streaming o dei followers, l’algoritmo non rileva lo spirito del tempo, tocca osservare l’impatto dell’esplosione: l’onda d’urto di Rosalía, dalla provincia di Barcellona, arriva - in pochi anni e dopo solo tre album pubblicati - a travolgere ogni provincia dell’impero, compresa la nostra, a botte di tentativi d’imitazione e occupazione dell’immaginario. Se l’ultima vincitrice di Sanremo, Angelina Mango, sembra aver fotocopiato il libretto d’istruzioni dell’artista spagnola nel suo tentativo di rinnovare la tradizione musicale italiana con sonorità più moderne, anche Elodie ha preso a prestito per i live la sua idea di spalmare sudore e lacrime su maxi schermi in Ultra HD, trasformando i balletti di TikTok in performance artistiche. E ai maschietti, ormai confinati a semplici spettatori, tocca il ruolo dei fan sedotti e ignorati, che a Rosalía possono al massimo regalare qualche rima volgarotta come nell’ultimo pezzo di Fedez in compagnia di Taxi B: “Metto benzina/ Due Porche, una figa a Ibiza/ Chiama la polizia/ E ha il culo così grosso che lo chiamo Rosalía”.

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Craig McDean

Ecco, nel faticoso tentativo di trovare un senso al trash talk dei rapper di casa nostra, potremmo azzardare che il culo di Rosalía sia in realtà un’ardita metonimia per la sensualità iper contemporanea della cantante, identitaria e non ammiccante, e così accelerata da mostrare solo le spalle al machismo agonizzante. In quanto diva, diva mondiale, comprendere le ragioni del suo successo è impresa aliena, la linearità dello storytelling non aiuta, non basta cominciare la sua storia col racconto della promettente diplomata all’Escola Superior de Música de Catalunya, la ragazza che a Barcellona aveva dedicato gran parte della vita a imparare l’arte del flamenco. Non sono sufficienti genio e determinazione a spiegare un disco come Motomami (2022) in cui convivono reggaeton e jazz, flamenco e autotune, batterie elettroniche di una produttrice argentina che vive a Città del Messico (Tayhana) e ricreano atmosfere alla Kate Bush mentre, e qualche traccia più in là, un vecchio bolero cubano viene suonato su un campione di Soulja Boy. La sua idea di suonare qualcosa di mai sentito prima va aldilà dell’ambizione, o forse sta molto prima, nella naturalezza con cui ogni suo progetto viene portato a termine, guidato da un istinto da pioniera senza ombre di snobismo, un’adesione al nuovo, al futuro, che è quasi animalesca.

Autunno 2022, una delle tante tappe del tour mondiale di Motomami: Rosalía è sdraiata a pancia in giù, a pochi centimetri dal fronte del palco, con gli iPhone - proiettati su led giganti - così spaventosamente vicini da mostrare il sudore che esce dai pori. Le camere si avvicinano mentre lei si leva il trucco con le mani e si taglia una ciocca di capelli gettandola al pubblico. È una dichiarazione d’intenti, un atto di protesta contro il preconcetto che le artiste debbano presentarsi in un certo modo ma senza finzione, non c’è puzza di marketing, solo l’idea che non c’è altro modo di mostrare oggi che quello che sta facendo è una cosa vera, che va oltre la semplice performance.

Il suo impatto nella cultura pop è impressionante, milioni di ragazze vorrebbero essere come lei. E tutti i brand vorrebbero che lei facesse da testimonial. Come Dior che l’ha scelta ora come ambassador della sua linea di accessori, tra cui la borsa Lady Dior. "Ricordo perfettamente il giorno in cui ho incontrato Maria Grazia Chiuri per la prima volta" racconta. "Stava lavorando per creare e assemblare lo styling delle sue modelle per la sfilata di Dior, ed era così concentrata che non ho osato avvicinarmi per salutarla perché non volevo disturbarla mentre lavorava. Ma lei mi ha accolto con un sorriso caloroso e mi ha invitata a sedermi accanto a lei. Abbiamo subito iniziato a parlare degli accessori e della collezione. Ho pensato che fosse meravigliosa. Quello che mi ha colpito di più è stata la sua passione e l’incredibile energia con cui guidava il team, nel tradurre la sua visione artistica e trasformarla in vestiti, borse, accessori, in tutto ciò che può essere indossato e usato per esprimere se stessi... E adoro decisamente il suo senso dell’umorismo italiano!".

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Craig McDean
La cantante ritratta per la campagna della borsa Lady Dior, scattata, come nei ritratti precedenti, a New York da Craig McDean per raccontare la collezione Autunno Inverno 2024/ 2025 della maison francese.

La consapevolezza della potenza del suo corpo e della sua sensualità è così estrema e sfacciata da risultare per contrasto giocosa e naturale: quando in Hentai canta la goduria del sesso ben fatto su una melodia di pianoforte ispirata alla Disney - "L'ho sbattuto finché non si è indurito / Al secondo posto c’è scoparti / Al primo c’è Dio" - non c'è ombra di volgarità. Lei in un’intervista a Rolling Stone la definisce semplicemente energia femminile: "C'è una superiorità erotica nella femminilità. Perché non scrivere di questo? Perché non fare una canzone dal punto di vista di una donna padrona dei suoi desideri?". Non solo dei desideri è padrona ma anche dei mezzi per esaudirli: cantante, autrice, produttrice, interprete e direttrice artistica del suo progetto, Rosalía supervisiona ogni dettaglio un prodotto finito mentre è ancora sognato - questione di velocità e ritmo - che tenga insieme quanti più dei suoi punti di riferimento artistici possibili, in modo tanto originale da trascendere il semplice omaggio. È un processo che possiamo vedere nella scelta dei campioni e delle influenze musicali che ha come obiettivo finale quello di creare qualcosa di nuovo.

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La missione del suo album del 2018 El Mal Querer era quella di portare in flamenco nel mondo liquido e digitalizzato della Gen Z, ma già il suo debutto del 2017, Los Angeles, pur essendo più legato al folklore e alla tradizione iniziava a smussare i confini con una meravigliosa cover di I See a Darkness di Bonnie "Prince" Billy. Ma è Motomami a consacrarla come nuova icona pop, al pari di Beyoncé o Rihanna, contribuendo a portare il sound latino a giocarsela alla pari con quello in lingua inglese: il punto di partenza, come lei stessa ha dichiarato, sono le canzoni che ballava da adolescente con i suoi cugini alle feste nella provincia di Barcellona; l’arrivo invece è in compagnia del produttore di culto Pharrell, con collaborazioni di lusso - The Weeknd e James Blake - registrando tra Porto Rico, Repubblica Dominicana, New York, Miami, Los Angeles e Barcellona, assorbendo come una spugna con lo scatto da centometrista ogni tipo di sound, dal reggaeton, dembow fino all’electro e alla bachata. Questo le è costato anche qualche accusa di appropriazione culturale, sia per il flamenco, stile associato al popolo Rom della Spagna meridionale, sia per la bachata, genere nero e dominicano, ma il problema del whitewashing che sta travolgendo la musica black latina è fuori dai radar di una cantante che cerca di sfuggire a ogni caratterizzazione in nome della libera creatività.

Non ci sono limitazioni che tengano, e questo lo rivendica rappando nella prima traccia di Motomami, Saoko, un tributo alla musica reggaeton di Daddy Yankee: "Yo me transformo ", canta, "Mi contraddico", aggiunge in spagnolo. "Sono tutto”. Già, tutto! E così tanto che, come dicevamo all’inizio, è difficile da inquadrare: densa di riferimenti colti, amante dell’arte e delle influenze classiche, Rosalía non disdegna di cazzeggiare online sparandosi dei selfie da ragazza annoiata su Instagram o twerkando su TikTok, condividendo foto con le Kardashian e giocando con i più infantili trend social. Una perfetta fotografia del mondo in cui viviamo, dove alto e basso sono ugualmente accessibili e si possono mixare e campionare per crearsi una nuova identità come lei fa nella sua musica. L’ambizione e la creatività l’hanno portata in alto in poco tempo.

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Mentre aspettiamo il seguito di Motomami possiamo riascoltarci le sue hit da miliardi di riproduzioni su YouTube e Spotify, comprese quelle derivanti dalle collaborazioni con Travis Scott e Billie Eilish. O rivedere i suoi cameo nel film di Pedro Almodóvar e nel video WAP di Cardi B, o quando insegna a pronunciare la R del suo nome a Jimmy Fallon al Saturday Night Live, o lo sue cover sulle riviste di moda in tutti i continenti. Perché la moda come le canzoni sono per la popstar spagnola "una forma di espressione attraverso cui puoi comunicare la tua storia" e "ha la forza di ridare energia: se ho una giornata storta - dice Rosalía - e vedo un oggetto di moda che mi piace, la mia giornata può cambiare. Se mi sento a corto di energie un look eccitante scelto alla mattina può darmi la carica per il resto del giorno". E, imparando a conoscere il personaggio Rosalía, di carica per affrontare le montagne russe della sua creatività ce ne vorrà sempre parecchia.

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