Secondo Michael J. Fox, Taylor Swift "ha il potere di cambiare il modo in cui gira il mondo". Intervistato qualche mese fa da People, l'attore ha messo tra le persone che avranno un impatto pubblico nel prossimo mezzo secolo proprio la pop star americana. Eddie Vedder dei Pearl Jam ha raccontato di aver portato la figlia al concerto di Swift e di essere rimasto colpito dal fatto che i suoi fan gli abbiano "ricordato le folle del punk rock, l’essere allineati con tutti i disadattati della nostra città. È stato galvanizzante e potente". E ancora, il Time l'ha eletta Persona dell'anno nel 2023, titolo che di solito si meritano politici o titani dell’industria e che finora è toccato a 14 presidenti americani, 5 leader russi, 3 papi, e poi l’Eras Tour (che è anche un film in streaming su Disney+), che, fatto di 151 date nel mondo, 66 concerti per 4,3 milioni di biglietti venduti solo in America nel 2023, 42 Paesi toccati (tra cui l’Italia, dove arriverà il 13 e 14 luglio allo stadio San Siro di Milano) conta un incasso, finora, di oltre un miliardo e mezzo di dollari. Cifra che le ha permesso di battere il record detenuto da Elton John e ha spinto la Federal Reserve a definirla ragione della crescita economica dell’intero Paese. Si chiama “Swiftonomics”, questa influenza economica della musicista, che ha già dimostrato il suo impatto oltreoceano. "Se Taylor Swift fosse un'economia - ha affermato Dan Fleetwood, Presidente di QuestionPro Research and Insights, in un articolo per GlobalNewsWire - sarebbe più grande di 50 paesi".

La 34enne che forse non tantissimi avevano (pre)visto arrivare come un'onda così potente, è tante cose, ma è soprattutto instancabile. Non sappiamo se per amore verso il suo lavoro, che ha quasi le fattezze di una missione, e verso i suoi fan, o per paura del vuoto che potrebbe aggredirla, se decidesse di mettere in pausa questa serie di date live non stop, sta di fatto che da più di un anno a questa parte non s'è mai fermata. Riuscendo, al contempo, a mantenere solido e affiatato il suo gruppo di amiche del cuore, (o almeno così sembra, ma nello showbiz vale la stessa regola dei reality show: se non si crede a ciò che ci raccontano, tanto vale non seguirli), e ad essere perfetta in ogni sua singola foto: cercare segni di stanchezza o di cedimento nel volto di Swift è, infatti, impresa destinata a fallire. Ma c'è un'altra grande impresa in cui la prima e unica artista ad aver vinto per quattro volte il Grammy per Miglior disco dell'anno è riuscita, e cioè a conquistare cuore, stima e riconoscimento tra i cugini d'oltre oceano, quei britannici non sempre entusiasti all'idea di infiammarsi per la musica americana. Con lei, invece, è successo. E così, dopo il selfie con il principe William e i figli Charlotte e George, accade che alcuni oggetti personali di Taylor Swift saranno esposti questo mese al Victoria and Albert Museum di Londra.

Stivali da cowboy, abiti, premi musicali e storyboard saranno inclusi nella mostra gratuita, che fa parte di una collezione temporanea. Intitolata Taylor Swift: Songbook Trail, offrirà ai visitatori l'opportunità di vedere da vicino costumi e materiale d'archivio, "con molti altri oggetti che saranno esposti per la prima volta", ha affermato il Victoria and Albert Museum.

La collezione, che aprirà il 27 luglio e chiuderà l'8 settembre, include, infatti, pezzi presi in prestito dall'archivio di Swift, "che esplorano la sua infanzia e l'eredità discografica", come ha scritto in un comunicato il V&A. Nel dettaglio, saranno esposti un paio di stivali da cowboy fatti su misura indossati da Swift durante il Soul2Soul II Tour del 2007, così come l'abito nero con volant indossato nel suo recente video musicale per Fortnight. Ognuna delle tappe del Songbook Trail mostrerà un capitolo della sua carriera musicale, iniziata quando Swift si trasferì a Nashville, la patria della musica country, quando aveva 14 anni. Le installazioni sono state progettate da Tom Piper, tra i cui altri progetti rientra anche la mostra Alice: Curiouser And Curiouser del 2021 al V&A. Kate Bailey, curatrice senior del museo, teatro e performance, ha dichiarato: “Siamo lieti di poter mostrare una gamma di look iconici indossati da Taylor Swift al V&A, ognuno dei quali celebra un capitolo del viaggio musicale dell'artista". La mostra, tuttavia, non arriva inaspettata, dato che solo a febbraio sempre il V&A pareva stesse cercando un esperto in, non c'è altro modo di dirlo, Taylor Swift, per spiegare ai curatori senior la sua importanza nella storia dell’arte e del design. Giovedì 22 febbraio il museo aveva pubblicato un annuncio di lavoro indirizzato a un superfan di Swift che lo aiutasse a “saperne di più sulle attuali tendenze culturali che influenzeranno il futuro del collezionismo”. Lo scambio di braccialetti dell’amicizia, fenomeno al quale il museo sarebbe stato interessato, o i cartelli fatti a mano ed esibiti durante i concerti sono solo alcuni dei ‘rituali’ più frequenti praticati dai fan della cantante. "La tradizione - spiega la Cnn - è stata ispirata dal testo di You’re on Your Own, Kid, brano tratto dall’album Midnights di Swift del 2022, che parla di creare braccialetti dell’amicizia come un modo per connettersi con gli altri attraverso un’esperienza condivisa". Che ci sia anche il lavoro del super esperto dietro alla mostra che sta per inaugurare è probabile, una cosa che, invece, è certa è che Taylor Swift ha conquistato anche il regno di sua maestà, che le ha decisamente spalancato le sue porte.

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