Mentre la battaglia di Donald Trump contro Harvard non accenna a fermarsi, c'è chi costruisce teorie che poi diventano virali online. Ad esempio: davvero il presidente USA ha preso di mira la prestigiosa università come ripercussione dopo che suo figlio Barron non è stato ammesso?
- Melania Trump non vive alla Casa Bianca
- L’effetto dei dazi di Trump sulla moda
- Perché Amal Clooney è nella lista nera di Trump?
Le voci hanno iniziato a circolare insistentemente e Melania Trump è dovuta intervenire per a metterle a tacere (e tutelare la preziosa reputazione del figlio). "Barron non ha presentato domanda ad Harvard e qualsiasi affermazione secondo cui lui o chiunque per suo conto abbia presentato domanda è completamente falsa", ha dichiarato a PEOPLE un portavoce della first lady. Caso chiuso?
Trump contro Harvard
Ok, Barron non c'entra: il figlio minore di Trump, 19 anni, attualmente frequenta (sempre sotto scorta) la New York University. Eppure Donald Trump continua la sua crociata contro Harvard. Qualche giorno fa la sua amministrazione aveva tentato di vietare all'università di iscrivere studenti stranieri: la mossa è stata temporaneamente bloccata dai tribunali federali e Trump ha risposto chiedendo alle ambasciate e ai consolati americani di sospendere la programmazione dei colloqui per gli stranieri che vogliono studiare negli Stati Uniti (pare anche che verranno analizzati i profili social degli aspiranti candidati). Ora, secondo il Guardian, Trump sarebbe addirittura pronto a ordinare alle agenzie federali di annullare tutti i contratti governativi con Harvard per un valore stimato di 100 milioni di dollari.
Ma perché Trump ce l'ha con le università d'eccellenza americane? Suo figlio non c'entra, ma un motivo c'è. Formalmente tutto è nato quando a febbraio il governo ha istituito all’interno del dipartimento all’Istruzione una “Task force per contrastare l’antisemitismo” e ha accusato gli atenei di essere stati troppo permissivi durante le proteste degli studenti per chiedere il cessate il fuoco a Gaza. Ma non è solo questo: le richieste di Trump agli atenei a cui minaccia di togliere i fondi hanno a che vedere anche con scelte gestionali e didattiche al punto da minacciare la libertà di studenti e professori.
Come spiega il New York Times, "I conservatori guardano con sospetto le élite dell'istruzione superiore da decenni, turbati dai programmi di ammissione basati sulle azioni positive, dagli alti costi delle tasse universitarie, dalle opinioni dei professori progressisti e dalla proliferazione di iniziative per la diversità, l'equità e l'inclusione nei campus". La destra vede ormai le università d'elite come culle della "cultura woke", troppo attente alle questioni legate a razzismo, rispetto delle minoranze e discriminazioni di genere e parla di un pericoloso "indottrinamento di estrema sinistra" sostenendo che le opinioni dei conservatori siano state, invece, marginalizzate e silenziate.