Anche voi lo avete notato? Ultimamente un sacco di donne dello spettacolo più o meno famose ammettono in tv o sulle pagine dei giornaloni – ormai i quotidiani fanno più gossip di noi magazine popolari – di essere state tradite dal loro compagno. Ma non si tratta di una semplice ammissione: le tradite raccontano anche, con dovizia di particolari, le corna subite, il chi, il come e il quando. A iniziare questo “filotto” è stata Ilary Blasi che, nel suo documentario “one woman show” di Netflix chiamato Unica, il 24 novembre ha dato per la prima volta la sua versione su come è andata la separazione da Francesco Totti.
La rottura, a differenza di quanto aveva sostenuto il Pupone sul Corriere della Sera, non era stata causata dai multipli tradimenti di Ilary – lei aveva al massimo “preso un caffè” con uno sconosciuto – ma da un unico atto sconsiderato di Totti: si era fatto l’amante fissa, tale Noemi Bocchi. Dalla scoperta della relazione del marito con una “ragazza”, alle bugie da lui raccontate fino alla dolorosa scoperta dall’auto del marito parcheggiata sotto casa di Noemi, una Ilary piangente per 81 minuti ci ha trascinati nel suo mondo di donna tradita. Impossibile non empatizzare con lei.
"Le corna vendono, hanno sempre venduto, non l’ha scoperto la signora Totti", dice la giornalista Barbara Alberti. "Anche la grande letteratura è piena di tradimenti. Perché c’è una soddisfazione profonda quando scopriamo il tradimento di altri: sotto sotto siamo contenti che non sia successo a noi. È per questo che a tutti interessano le corna".
Non solo Ilary Blasi
Non è un caso, quindi, che Unica in Italia sia stato uno dei titoli più visti di Netflix: la notizia ha tenuto banco per giorni, tanto da “alzare la palla” a Belen Rodriguez che su Raiuno, da Mara Venier a Domenica In, il 3 dicembre ha raccontato di come il marito Stefano De Martino l’avesse tradita con almeno 12 donne (lei le aveva chiamate tutte) e di quanto la cosa l’avesse fatta stare male. Certamente colpisce che entrambe le showgirl siano due ex regine della televisione di Mediaset, cadute in disgrazia dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, epurate da Pier Silvio che per le reti di famiglia desidera conduttrici più “eleganti”. E così, sia Ilary che Belen sono migrate su altre reti alla ricerca di nuova notorietà. Che sia questa la causa di tale dilagante nuova moda?
C’è poi anche da considerare che, nel solo caso della Blasi, di mezzo c’è pure un chiacchierato divorzio – tra qualche settimana ci sarà una nuova udienza – e non è da escludere che un attacco mediatico così grande possa persino far parte di una precisa strategia processuale. "Andare sui giornali o in tv per proclamare che ti hanno fatto le corna è una cosa così volgare!", dice il giornalista Giampiero Mughini. "La vita privata di ciascuno viene buttata sui social e in pubblico come se fosse immondizia. Invece è una cosa delicata, che riguarda ciascuno di noi. Deve stare nella nostra anima. Perché lo fanno? Perché così poi vanno sui giornali, si meritano un titolo. Non giudico: è gente che vive di questo".
Raccontare il tradimento in tv: è la strategia giusta?
Dopo Ilary Blasi e Belen, sono arrivate a raffica altre due interviste di celebri (o desiderose di essere tali) tradite. All’agenzia Adnkronos Marta Flavi ha dichiarato di essere "l’imperatrice della cornute": l’ex marito Maurizio Costanzo l’aveva tradita molto. Tutti sapevano – ha detto lei – ma parteggiavano per il famoso e influente marito, incuranti del suo dolore. En passant, la Flavi ha anche ricordato a tutti (Sky compresa) che le piacerebbe partecipare a MasterChef e visto che adesso un po’ di fama ce l’ha, chissà... Per completa- re la rassegna delle tradite dichiarate, non possiamo non citare Mietta, la cantante un tempo regina di Sanremo, che ha dichiarato al Corriere di essere stata cornuta ma che, tra “dare e avere”, ora "ho pareggiato il conto".
Appurato il fatto che corna chiamano celebrità, rimane da capire perché una abbia voglia di dichiararle. "Mettere in piazza il proprio dolore può dare l’illusione che lo si sta affrontando: la scoperta di un tradimento è una esperienza traumatizzante che va rielaborata per poi tirarne fuori qualcosa di positivo", spiega la psicanalista Laura Pigozzi. "Quando però sul proprio dolore ci si fanno anche dei soldi, allora è rischioso. Si è manipolatori verso se stessi. E questo non è certo il modo giusto per affrontare un trauma o una frustrazione. Non c’è sviluppo. Mettere in piazza i tradimenti in questo modo non è liberatorio né per chi lo fa né per chi lo subisce". Eppure abbiamo la sensazione che ne vedremo altri.
Questo articolo è comparso su Gente n. 51, in edicola dal 22 dicembre 2023