Una tale censura, in Spagna, non si vedeva dai tempi della cosiddetta Congiura del silenzio. Erano gli anni '80 (ma anche i '90 e i primi 2000) e beneficiario ne fu Juan Carlos, il re che aveva liberato la Spagna dalla dittatura di Francisco Franco – per la verità era stato il generalissimo a indicare il figlio del conte di Barcellona come suo successore – e sventato il golpe autoritario del 1981 ordito dal tenente colonnello Antonio Tejero Molina. Insomma: il re aveva regalato agli spagnoli una monarchia costituzionale e loro, gente vigorosa e riconoscente, lo avrebbero tutelato, tacendo, da qualunque imbarazzo. Lo stesso approccio sembra aver contagiato il panorama mediatico circa il primo, vero scandalo che in quasi vent’anni – Letizia Ortiz e Felipe, allora principe delle Asturie, si sono sposati nel 2004 – si è abbattuto sulla nuova famiglia reale di Spagna e in particolare sulla regina consorte.

In un libro appena dato alle stampe, Letizia y yo, il giornalista Jaime Peñafiel alza il velo su una presunta, benché dettagliatissima, relazione extraconiugale che la primadonna di Spagna avrebbe intrattenuto con un uomo che nel libro interviene diffusamente: Jaime del Burgo. Cinquantatré anni, si tratta di un personaggio controverso, imprenditore e avvocato, che con Letizia ha intessuto rapporti a vari livelli e in diversi periodi. I due hanno vissuto una divorante passione nei due anni precedenti l’inizio della storia di Letizia con Felipe; poi sono stati amici e confidenti; dal 2012 al 2014 pure cognati, visto che del Burgo ha sposato la sorella della regina, Telma Ortiz; nel frattempo, dal 2010 al 2014, e questo sì che ha del clamoroso perché Letizia era già principessa delle Asturie, di nuovo amanti.

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Carlos Alvarez//Getty Images
Letizia Ortiz e Felipe VI, 13 dicembre 2023

Oggi del Burgo veste i panni del testimone oculare (e talare) dell’infedeltà coniugale della regina. Eppure, come dicevamo in principio, di questa telenovela, ambientata tra templi della monarchia borbonica e isole greche, sui principali giornali spagnoli – vedi El Mundo o El País – tranne rare e internettiane eccezioni, non v’è traccia. Ma tutta la Spagna ne parla. E figuriamoci i media stranieri, come quelli inglesi, che si sono sbizzarriti. "Per una volta i nostri reali, a confronto, sembrano degli angioletti", ha scritto il Daily Mail. E non ha torto. Riavvolgiamo il nastro. Questo clamoroso intreccio amoroso trova il suo incipit nel 2000, quando del Burgo in contra per la prima volta Letizia, ai tempi giornalista 28enne in rapida ascesa. Iniziata come passione irrefrenabile, questa relazione trova il suo compimento durante un viaggio di coppia a Venezia dove, tra lievi e avvolgenti gite in gondola, del Burgo capisce di aver trovato la donna della sua vita. Nel 2002, preso dalla bella reporter, le compra persino un anello per chiederla in sposa. Ma quella proposta, programmata durante una cena all’Hotel Ritz di Madrid, non sarà mai pronunciata.

Come nelle migliori soap opera, ecco il primo di tanti colpi di scena: Letizia ha incontrato un altro, un misterioso diplomatico, per cui è pronta persino a lasciare la Tve, la televisione pubblica iberica, di cui è volto di punta. Quando del Burgo capisce che si tratta del rampollo più ambito di Spagna, Felipe di Borbone, principe delle Asturie, rimette l’anello in tasca e ingoia la delusione. La passione viene soffocata, ma l’imprenditore non è pronto a lasciare andare la sua ex amante. Né lei intende perdere una persona fidata. Così, mentre i preparativi delle nozze entrano nel vivo, Jaime, che sarà addirittura inserito nel novero dei testimoni della sposa, le rimane vicino. E diventa pure confidente del principe: Felipe lo chiama in soccorso quando gli sbalzi d’umore della fidanzata, donna di forte temperamento, diventano incontrollabili. Nel mentre, aiuta l’ex amante a stilare il contratto pre matrimoniale, arrivando anche a prestare dei soldi alla famiglia Ortiz per i acquistare, dice lui, gli abiti da indossare alla boda real.

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Dusko Despotovic//Getty Images
Letizia Ortiz e Felipe durante la prima apparizione pubblica, 2003

I selfie e le effusioni sull'amaca

Passano quindi alcuni anni di quiescenza, fino al ritorno di fiamma in grande stile. E qui attingiamo non solo al libro di Peñafiel, ma soprattutto a un tweet pubblicato dallo stesso del Burgo una manciata di giorni fa, corredato da un clamoroso selfie di Letizia allo specchio, visibilmente incinta (siamo dunque tra il 2005 e il 2007, biennio delle gravidanze della regina). Jaime ha accompagnato il selfie (che prima di essere cancellato ha totalizzato ben 12 milioni di visualizzazioni) a una lunga didascalia. Eccola: "La tua sciarpa (che Letizia sfoggia nella foto, ndr) mi protegge, mi avvolge. Conto le ore per rivederti", messaggio, questo, vergato dalla stessa Letizia, almeno così dice lui, che ha ricordato le parole della sua ex amante. Ma il cassetto della memoria di del Burgo, sempre su Twitter, ha continuato nei giorni successivi a liberare ricordi, poi subito cancellati dal social. Ma si sa, Internet ha la memoria lunga. "Era luglio 2010. (Letizia) mi chiese di passare il fine settimana alla Zarzuela (residenza privata dei reali di Spagna, ndr). Seduti su un’amaca a bordo piscina, lei mi ha detto: 'Ti amo', io le ho risposto: 'Ti amo'. L’ultima volta che ce lo eravamo detti era il 20 maggio 2004, al ristorante El Latigazo (due giorni prima delle nozze di Letizia con Felipe, ndr). Quell’istante, sull’amaca, è stato uno di quelli che ti cambiano la vita. Da quella notte la nostra relazione è ricominciata a distanza di anni. Dopo quel primo viaggio insieme a Venezia, nel 2002, siamo andati a Capo Verde, in Grecia in crociera, negli Stati Uniti, nella campagna inglese, in Provenza. Lei veniva a trovarmi a Londra, io andavo da lei a Madrid".

Nell’intimità della camera da letto, mentre il mondo ammira l’unione tra Letizia e Felipe, gli amanti tramano per fuggire con le figlie di lei. "Pensammo di scappare, parlammo del suo divorzio, della custodia delle bambine. New York poteva essere la nostra casa permanente, Los Angeles il luogo per avere un figlio con una madre surrogata". Dopo aver sganciato la bomba, del Burgo chiude il flusso con il ricordo di un litigio, l’unico in tanti anni di amore: "Vidi sul giornale che baciava Felipe, le chiesi: 'Cos’è questo?'. 'L’ho fatto per proteggerci', rispose lei. Le credetti".

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Europa Press Entertainment//Getty Images
Jaime del Burgo con Telma Ortiz e la figlia di lei, 2014

L’uomo in mezzo alle due sorelle

La situazione, nel frattempo, si complica ulteriormente. I presunti amanti non devono più nascondersi solo da Felipe, ma anche da Telma Ortiz, udite udite la sorella di Letizia (la regina ne aveva anche un’altra, Erika, morta probabilmente suicida nel 2007) con cui l’imprenditore ha iniziato una relazione. I due, amici da tempo, si invaghiscono l’uno dell’altra e nel 2012 – dopo soli due mesi di frequentazione – si sposano in Italia. Di quella cerimonia, del Burgo ha ricordato: "Letizia è venuta da me per congratularsi e mi ha sussurrato all’orecchio: 'Torneremo insieme'". Dopo una breve convivenza a New York, Tel- ma nel 2013 rientra a Barcellona da sola, senza dare spiegazioni su dove sia il marito. Nel 2014 lo strappo diventa permanente e nel 2016 arriva il divorzio. Per Jaime, il matrimonio con Telma è stata "una battaglia persa". E la colpa di questa débâcle sarebbe di Letizia, che secondo lui avrebbe fatto di tutto per farli lasciare. Jaime sarebbe stato solo suo, insomma. O di nessun’altra. Da tutto questo emerge un ritratto sconvolgente della regina.

A sentire i rampolli dell’antica aristocrazia spagnola c’era da aspettarselo, prima o poi, dalla plebeya (plebea). Aggettivo da sempre collegato al nome di Letizia, ma con duplice valenza: la nobiltà l’ha brandito per ridicolizzarne le origini, i repubblicani di simpatie socialiste per invocare l’assalto della classe media alla corte borbonica. Se i giornaloni iberici tacciono, infatti, le opinioni femministe viaggiano veloci in Rete e abbracciano una totale posizione pro reina. "Signori come Jaime del Burgo o Jaime Peñafiel attaccano la privacy della regina Letizia: non si tratta di essere repubblicani o monarchici, si tratta di esercitare violenza nei confronti di una donna in tutta la sua essenza, tipico dei sessisti da manuale", ha denunciato la scrittrice catalana Anna Gurguì, che ha veicolato un hashtag diventato presto virale: #yoconletizia, #stoconletizia. Sì perché, a questo punto, la Spagna tende a dividersi in due fazioni. Che non hanno più a che fare con chi sostiene questa o quella forma di governo, monarchia o repubblica, ma chi sta dalla parte di una donna, e per giunta di estrazione popolare, e chi con il vecchio establishment.

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PIERRE-PHILIPPE MARCOU//Getty Images
Letizia Ortiz e Juan Carlos, 2008

Nemici di vecchia data

Quello che ancora imperversa nella società spagnola e che vede in Juan Carlos, ormai esiliato ad Abu Dhabi, un grande ispiratore. L’ex sovrano ha avuto sempre pessimi rapporti con la nuora – fu infatti Letizia a insistere affinché Felipe prendesse la decisione di esiliarlo negli Emirati Arabi, causa i reiterati scandali finanziari – e ancora oggi può vantare un manipolo di fedelissimi in quel di Madrid. Uno di questi è certamente lo scrittore Peñafiel, che a 91 anni si definisce non monarchico, ma juancarlista. E in una recente intervista, ricostruendo il contesto in cui è uscito il suo libro, ha detto: "Quando Felipe gli disse che avrebbe sposato una giornalista di nome Letizia Ortiz Rocasolano, Juan Carlos si oppose. 'Distruggerai la monarchia', gli disse". Vien da pensare che, avendo Letizia fatto piazza pulita dei Borbone – Cristina ed Elena, le sorelle di Felipe, sono state allontanate dalla corte, con la regina emerita Sofia non sono mancate tensioni e del suocero Juan Carlos abbiamo detto – per garantire un nuovo inizio e un futuro alla dinastia, questo libro possa rappresentare una sorta di riequilibrio delle reputazioni. Come a dire: voi che evocate la forza modernizzatrice di Letizia, siete sicuri di chi state parlando? Alla Zarzuela sibila il vento dell’intrigo.


Questo articolo è comparso su Gente n. 50, in edicola dal 15 dicembre 2023

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