La curiosità che riguarda il film Anora (dove è stato girato) è una delle domande più cercate da chi, dopo aver visto l'opera di Sean Baker, desidera scoprire il cuore vero di Brooklyn e New York. Premiato con la Palma d'Oro a Cannes e incoronato con cinque Oscar, Anora non è solo un racconto di finzione, ma una mappa emotiva che invita a esplorare i quartieri dove la protagonista si muove tra illusioni di lusso e una quotidianità cruda. Fra strip club a Midtown Manhattan, l'appartamento sul mare a Brighton Beach e le passeggiate sulla sabbia di Coney Island, ogni location diventa un tassello di una storia che mescola fiaba e disincanto. Il film mostra uno spaccato di realtà urbana che vive di contrasti, con interni opulenti e spazi notturni attraversati da luci rosse, riflessi e silenzi. Chi sogna un itinerario newyorkese diverso dal solito, trova in Anora un invito a scoprire angoli nascosti, storie marginali e un'umanità che resiste oltre i sogni infranti.


LEGGI ANCHE:

- Dove è stata girata la terza stagione di The White Lotus?

- Basilicata mon amour: le location (da visitare) di Imma Tataranni 4

- Dove è stata girata Sirens di Netflix? Guida alle location dell'ultima serie TV con Julianne Moore


Dietro la fiaba di Anora: Brighton Beach e Coney Island

Nelle immagini di Anora le spiagge di Brighton Beach diventano la cornice perfetta per raccontare l'inizio di un sogno che, passo dopo passo, rivela la sua fragilità. Qui la protagonista vive con la sorella in un appartamento essenziale, lontano anni luce dalle stanze sterili e monumentali della villa degli Zakharov. Brighton Beach, con la sua comunità russofona, regala al film un'anima autentica e malinconica. Sullo sfondo, Coney Island resta una promessa di svago popolare e nostalgia: le giostre, i neon, il lungomare gelido d'inverno sono lo specchio di una favola moderna in cui la bellezza sfuma nell'incertezza. Camminare tra questi quartieri oggi significa ritrovare le tracce di dove è stato girato Anora, ma anche immergersi in un quartiere sospeso tra vecchie insegne, diner aperti fino a tardi e lingue che si mescolano in un mosaico culturale.

Brooklyn Studios By The Beach

Brooklyn Studios By The Beach
Credit: Courtesy Photo


I club di Manhattan: luci soffuse e realtà parallele

Il viaggio di Anora non sarebbe lo stesso senza i locali di Midtown Manhattan, dove la giovane lavora come ballerina. Qui la regia di Baker gioca con contrasti visivi: spazi già arredati e reinterpretati con inserti di rosso che colorano le notti di Ani, portando sullo schermo un'intimità che resta però fragile. La scelta di girare scene in un club reale regala verità e imperfezione, mentre la fotografia in 16 mm restituisce l'atmosfera sfumata di una New York che pulsa dietro porte chiuse. Chi si domanda Anora dove è stato girato scopre in questi angoli di Manhattan un'America che non è solo grattacieli e luci abbaglianti, ma anche backroom, camerini angusti e il desiderio di riscatto. In questa dimensione parallela, Ani sogna un amore capace di cambiarle la vita. Ma basta una notizia che arriva dall’altra parte del mondo per riportarla bruscamente alla realtà.

La villa degli Zakharov: un palcoscenico di vetro e marmo

Se c'è un luogo che rappresenta la distanza tra Anora e il mondo di Ivan, è senza dubbio la villa affacciata sull'acqua a Mill Basin. Il regista e lo scenografo hanno trasformato questa dimora da copertina in un simbolo di isolamento. Pareti di vetro, spazi monumentali, divani cammello e una piscina che pare non finire mai. Dentro queste stanze si muovono personaggi che sembrano fantasmi, separati da silenzi, vetri e lunghi corridoi. La curiosità di chi vuol sapere Anora dove è stato girato trova qui una risposta concreta: una casa reale, già appartenuta a un oligarca russo, venduta e ripensata come set per dare forma a una ricchezza algida, priva di calore. Nulla è lasciato al caso: marmo, opere d'arte, lampade scenografiche, dettagli scelti per raccontare una ricchezza ostentata ma priva di radici, un lusso che non diventa mai casa.

Un itinerario reale per riscoprire Brooklyn

Oggi sono in molti a cercare di ripercorrere le tappe del film, magari sognando di sentirsi, anche solo per un attimo, dentro una storia che mescola sogno americano e disincanto. Da Brighton Beach a Coney Island fino ai club di Midtown, ogni fermata racconta qualcosa in più di una città che non si lascia mai definire. Scoprire Anora dove è stato girato diventa la chiave per leggere Brooklyn con occhi nuovi. A chi desidera immergersi in questa dimensione si consiglia di farlo con delicatezza, rispettando l'autenticità di quartieri che restano, nonostante tutto, luoghi vissuti da comunità vere. E se la villa degli Zakharov non è visitabile, resta comunque un simbolo di quel sogno fragile che il film mette a nudo senza retorica.

Una storia tra corpi e sogni

La vicenda di Ani è, in fondo, una parabola emotiva. Racconta di una giovane donna che attraversa le notti con il corpo, ma vive la propria vita con una consapevolezza che cresce scena dopo scena. In questo racconto ogni scena parla di desideri, solitudini e legami. La sessualità, come sempre, è narrata attraverso uno sguardo umano: è parte di un percorso che Anora attraversa tra strip club e camere d’albergo, ma anche tra baci rubati, speranze improvvise, affetto e sogni che si sfaldano. Un invito a riconoscersi, per chi guarda. E per chi sogna di riscrivere la propria storia, la Brooklyn di Ani resta lì: rumorosa, imperfetta e capace di accogliere chiunque abbia ancora voglia di inseguire una fiaba, pur sapendo che la realtà, prima o poi, chiede sempre di tornare a casa.


Articolo scritto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione



THE FASHION EDIT
camicia pizzo h&m
@courtesy photo
shorts di jeans su uniqlo
courtesy photo
nike cortez, sneakers per l'estate 2025
courtesy photo
borsa grande in fibra naturale, mango
courtesy photo