In Spagna è uscito un documentario su Pedro Almodóvar, sebbene ancora non si hanno notizie sulla sua distribuzione in Italia: i suoi contenuti, però, sono molto interessanti. Pedro Almodóvar, il regista spagnolo più famoso a livello internazionale, ha lasciato un segno profondo in diverse generazioni di spettatori per oltre quarant'anni. Tra questi, Javier Calvo e Javier Ambrossi, creatori della recente serie TV La Mesías e ammiratori dichiarati del regista di La Mancia. Da questa passione è nata Pedro x Javis, una serie di documentari originali di Movistar Plus+ usciti a giugno in Spagna. Nel corso di tre episodi, i tre registi intrattengono una conversazione intima e approfondita, costellata di confessioni, ricordi e rivelazioni inedite. Il tutto accompagnato da riproduzioni di scene iconiche e numeri musicali di artisti come Amaia, Nathy Peluso, Guitarricadelafuente, Luz Casal, Albert Pla, Raül Refree e Antonio Banderas.


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Pedro Almodóvar documentario: chi ha partecipato

L'intima conversazione tra Almodóvar e i Javis - come sono conosciuti Javier Calo e Javier Ambrossi nel mondo dello spettacolo - distribuita su più puntate, svela aneddoti inaspettati, ricordi commoventi e rivelazioni inedite del vincitore di due Oscar, due Golden Globe, un Leone d'Oro, cinque Goya, cinque BAFTA e quattro César, tra gli altri premi. La serie vede anche la partecipazione di alcune delle donne chiave del suo cinema: Penélope Cruz, Julieta Serrano, Rossy de Palma, Loles León, Carmen Machi, Lola Dueñas, Bibiana Fernández e Leonor Watling. Insieme a loro, collaboratori chiave come Agustín Almodóvar, Esther García, José Luis Alcaine e Alberto Iglesias completano questo ritratto corale di uno degli autori più influenti del cinema contemporaneo.

La miniserie documentaristica, un omaggio ai film di Almodóvar e una celebrazione della sua eredità, raccontata con ammirazione e affetto, lascia allo spettatore una miniera di aneddoti. Tra questi, numerose dichiarazioni dello stesso Almodóvar. A un certo punto del terzo episodio, il regista riconosce di non essere ossessionato dalla sua eredità, ma lancia un chiaro avvertimento: «Ho proibito alla mia famiglia di autorizzare un film biografico su di me dopo la mia morte». La frase arriva nel mezzo di una conversazione sulla morte, uno dei temi principali che attraversa non solo i suoi film ma anche questo documentario.

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Il tema della morte nel documentario su Pedro Almodóvar

L'assenza porta inevitabilmente a parlare anche di due attrici chiave del suo universo creativo, recentemente scomparse. «Qualcuno dovrebbe prendere atto del caso di Verónica Forqué affinché non accada più. È stata una vittima dei reality» (ndr: è stata trovata impiccata), sostiene con fermezza Almodóvar, che non esita a paragonarla a Shirley MacLaine: «Era un'attrice che sapeva farti ridere e piangere». Il ricordo di Marisa Paredes, un'altra delle sue attrici più amate, è accompagnato da un'emozione contenuta: «Non riesco ad abituarmi all'idea che Marisa sia morta. Non ho la sensazione che se ne sia andata». Una confessione che acquista ancora più senso quando la si vede, intatta, in ogni inquadratura.

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Dagli esordi di Almodóvar alle riflessioni sul cinema contemporaneo

Pedro Almodóvar torna alle sue radici nel primo episodio di Pedro x Javis. «Lavoravo alla Telefónica e con il mio primo stipendio mi comprai una Super 8», ricorda prima di tornare indietro nel tempo, al suo salto dal circuito underground al successo internazionale. «All’inizio, tutti festeggiavano le mie riprese con la Super 8. Ma io volevo fare sul serio e allora gli altri non riuscivano a credere che quel ragazzo di provincia - e per questo così divertente - sarebbe arrivato a Donne sull'orlo di una crisi di nervi e avrebbe avuto così tanto successo. Non voglio usare la parola invidia, ma è stato uno strano incontro». racconta.

Dai ricordi di famiglia e dalle paure condivise, l'intervista tra i Javis e Almodóvar porta inevitabilmente anche al loro comune amore per il cinema. Quando i Javis gli chiedono quali idee abbia in cantiere per film che non ha ancora sviluppato, il veterano regista risponde con ironia e senza esitazione: «OnlyFans. Se il signor Berenguer di La mala educación avesse saputo dell'esistenza di OnlyFans, avrebbe scoperto lì Gael García Bernal. È un'idea drammaticamente meravigliosa per un incontro tra due personaggi che hanno qualcosa in comune». Improvvisamente, il veterano regista tira fuori un quaderno e una penna per annotare un'idea per un film: «Ho avuto un’idea».

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«Un’altra buona idea è il genere sci-fi», continua Almodóvar. «In effetti, l'ho già fatto. Quando ho visto Blade Runner, ho scritto un film in cui tutto era basato sui replicanti». Tornando al suo cinema, Javi Calvo gli chiede se pensa che gli autori queer si riflettano nei loro personaggi femminili. Pedro Almodóvar annuisce e ricorda: «In Donne sull'orlo di una crisi di nervi, il personaggio di Carmen [Maura] si trova in una situazione molto simile alla mia. All'epoca, anche io stavo rompendo con qualcuno. C'è una scena in cui lei apre la porta e la prima cosa che guarda è la segreteria telefonica. Quella scena mi rappresentava».

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Tradotto da Fotogramas.

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