Era già felice per il fatto che le avessero proposto una commedia, non le capita spesso, di solito la associano a personaggi drammatici; quando poi ha letto la sceneggiatura di Paradiso in vendita, Donatella Finocchiaro si è innamorata. Il suo ruolo è quello della sindaca e maestra dell'isola siciliana di Fenicusa, nome antico di Filicudi che, nel film diretto da Luca Barbareschi, viene venduta, con altre isole vicine, alla Francia perché l’Italia è in bancarotta. Da Oltralpe “cala” un commissario rigido e orgoglioso col compito di francesizzare i “selvaggi” isolani. Gli abitanti non ci stanno e si scatena una sfida tra culture che accende la vecchia rivalità tra Italia e Francia. E una storia d’amore...
Avevate un set da sogno, Filicudi.
«Un mese di albe e tramonti mozzafiato sul mare, bagno serale a fine riprese da inizio ottobre all’8 novembre, esattamente un anno fa. La mattina aprivo le finestre e avevo il paradiso a 360 gradi. C’era mia figlia Nina con me perché il suo papà era all’estero per lavoro: si alzava anche lei alle 5.30 e si divertiva a preparare caffè e cappuccini per tutta la troupe, poi andava a fare i biscotti con Adelaide, a raccogliere le olive con Grazia. Ci siamo fatte un sacco di nuovi amici e amiche».
Com’è Barbareschi alla regia?
«È bravissimo a dirigere gli attori, ha una grande lucidità, sa sempre esattamente dove ti vuole portare e non è soddisfatto finché non ci arrivi. Sono stata fortunata coi registi, esperienze brutte ne ho avute davvero poche, e per brutte intendo quelle dove lavori da sola e non ti senti stimolata, non certo quando ti chiedono di rifare la stessa scena 25 volte, come mi è successo con Tornatore, quello può succedere, con gli anni impari a gestire la pressione. Voglio un bene dell’anima a “Peppuccio”, ma quell’“O’ stesso” non riuscivo a dirglielo come voleva lui».
Che ritratti di donne mancano nel nostro cinema?
«Tanti, le raccontiamo ancora poco, soprattutto l’universo femminile del Sud, ogni zona d’Italia ha il suo colore. Non ci sono solo donne vittime e mafia, anche tante imprenditrici nell’eolico, nell’agroalimentare... Con un grande temperamento, proprio come la mia sindaca del film. Che poi, noi donne abbiamo mille sfumature, non siamo mai a una dimensione sola, forti e fragili insieme».
(Nella foto di Gianmarco Chieregato, Donatella Finocchiaro indossa un total look Ermanno Scervino. Make-Up By Revlon E Hairstyling By Revlon Professional. Si ringrazia The St. Regis Rome Hotel)