Cala il sipario su Venezia 2024, Sveva Alviti fa il suo ultimo speech nei panni di madrina ("Entusiasmo è la parola che più si addice a questi giorni veneziani") e la versione italica di "The winner is" rieccheggia in laguna. Ecco chi ha vinto la 81esima Mostra del cinema di Venezia.
I vincitori
Come da pronostico è Pedro Almodovar ad aggiudicarsi il Leone d'oro con The room next door. "Questo film racconta di una donna agonizzante in un mondo agonizzante e della sua amica che la accompagna pian piano verso la morte", spiega Almodovar. "è un film sulla solidarietà e sulla possibilità di poter porre fine alla nostra vita: è un diritto che fa parte dell'uomo e i governi devono promulgare delle leggi che ci permettano di fare una scelta in momenti come questi. L'essere umano deve essere libero di scegliere".
Ruggisce invece in italiano il Leone d'argento - Gran premio della Giuria che è andato al film Vermiglio, diretto da Maura Delpero. "Questo film è nato da un sogno ma non avrei mai pensato che sarebbe finito così... è troppo in alto e io sono piccolina", si emoziona Delpero per poi ricordare che la pellicola è stata realizzata con fondi pubblici "senza i quali il film avrebbe tradito se stesso: non sarebbe stato girato in dialetto e probabilmente avrei dovuto privilegiare delle star che garantivano una maggiore commercializzazione ma non erano le facce giuste. Ma soprattutto non avrei potuto ascoltare i silenzi e i tempi della montagna che invece sono fondamentali in questo film. Lo dico perchè dobbiamo difendere il cinema indipendente e la Bellezza".
Sempre come da pronostici, anche The brutalist trova il suo posto al sole conquistando il leone d'argento per la miglior regia, andato a Brady Corbet: "Prima di tutto vorrei fare le condoglianze a Kidman: non la conosco perchè so il dolore che porta". Il regista ringrazia poi la moglie: "mi ha sempre incoraggiato a fare questo film". Si scusa con sua figlia: "sono stato via due anni, ora però torno e porterò un cagnolino per te. Spero che quando sarai grande potrai vedere questo film ed esserne orgogliosa". Ribadisce che "tutti i bambini meritano il passaporto, senza confini".
La Coppa Volpi per la miglior attrice va a Nicole Kidman per il thriller erotico Babygirl. L'attrice non era presente ma ha affidato il seguente - e straziante messaggio - alla regista: "Poco dopo che sono arrivata a Venezia ho scoperto che mia mamma è mancata e questa cosa mi ha scioccata. In questo momento il mio cuore è in pezzi. Dedico a lei questo premio: a lei che mi ha guidata e creata".
La Coppa Volpi per il miglior attore è stata data al francese Vincent Lindon, per The quiet son: un film sul patriarcato, il neofascismo e l'amore padre e figlio.
Gli altri italiani
La regista di Vermiglio non è però l'unica italiana premiata. Nanni Moretti ha ricevuto il premio Grandi classici - miglior restauro per Ecce bombo. "Ringrazio le ragazze e i ragazzi della giuria per questo premio inaspettato, sproporzionato ed esagerato visto che c'erano in gara film di De Sica, Peter Brook, Antonioni...", esordisce Moretti, "ragazzi, grazie anche se avete un po' esagerato!". Il regista è felice che dopo tanto tempo "un film come questo riesca ancora a parlare al pubblico di oggi". Chiude infine con un invito rivolto ai colleghi e registi: "forse dovremmo essere più reattivi nei confronti della nuova, pessima, legge sul cinema".
Scoppia in lacrime Francesco Gheghi, premiato come miglior attore per il film Familia, della sezione Orizzonti. Si commuove, tira fuori un foglio fitto fitto di parole e inizia a leggere: "Scusatemi, non ho imparato il discorso a memoria perché sarebbe stato più faticoso che girare il film", poi ha iniziato un lungo elenco di ringraziamenti. Tra questi ha citato "la mia mamma, il mio papà: sono due genitori liberi che mi hanno dato il privilegio di crescere libero e pieno di affetto, una cosa che non è scontata, come dimostra questo film. Poi dedico questo premio a mia sorella, a mio nonno, a Gigi Celeste: posso solo dirgli grazie per avere avuto il coraggio di condividere la tua storia e il tuo dolore".
I riflettori sulla guerra
Se c'è un tema che ha tenuto banco durante la cerimonia finale è stata la guerra. Con il suo Familiar Touch, Sarah Friedland si è aggiudicata ben due premi: il Leone del futuro per la miglior opera prima e il premio Orizzonti - Miglior regia. Nel suo discorso la regista ha espresso la sua "solidarietà al popolo della Palestina e alla loro lotta per la liberazione".
Gaza è poi al centro di Happy Holydays, premiato per la Miglior sceneggiatura (sezione Orizzonti). Nel ringraziare tutti, l'autore Scander Copti ha ricordato quanto "l'indottrinamento possa distorcere la realtà" ribadendo che "nessuno è veramente libero fintanto che ci sarà sofferenza e oppressione".
Il pubblico ha poi assegnato il premio degli spettatori Armani Beauty a The witness: "Lo dedico alle donne iraniane che con il loro coraggio hanno costruito questa storia", dice il regista Nadir Saeivar, "e lo dedico a un insegnante, Jafar, che, con il suo coraggio, ha potuto mandare avanti il cinema iraniano".
Tutti i premi
Leone d'oro per il miglior film
Pedro Almodovar per The room next door
Leone d'argento - Gran premio della giuria
Vermiglio, di Maura Delpero
Leone d'Argento per la Miglio regia
Brady Corbet per The brutalist
Premio speciale della Giuria
April, di Dea Kulumbegashvili
Coppa Volpi per la miglior attrice
Nicole Kidman, per Babygirl
Coppa Volpi per il miglior attore
Vincent Lindon per The quiet son
Miglior sceneggiatura
Murilo Hauser e Heitor Lorega per I'm still here
Premio Marcello Mastroianni a un giovane emergente
Paul Kircher, per Leurs Enfants Après Eux
Orizzonti - Miglior film
The new year that never came, di Bogdan Muresanu
Orizzonti - Miglior regia
Sarah Friedland, per Familia Touch
Orizzonti - premio speciale
One of those days whan Hemme dies, di Murat Firatoglu
Orizzonti - Miglior attrice
Kathleen Chalfant, per Familiar Touch
Orizzonti - Miglior attore
Francesco Gheghi, per Familia
Orizzonti - Miglior sceneggiatura
Scander Copti, per Happy Holidays
Orizzonti - Miglior cortometraggio
Who loves the sun, di Arshia Shakiba
Leone del Futuro Opera prima Aurelio De Laurentiis
Familiar Touch, di Sarah Friedland
Premio degli spettatori Armani Beauty
The witness, di Nadar Saeivar
Grandi classici - Miglior documentario sul cinema
Chain Reactions, di Alexandre O. Philippe
Grandi classici Miglior restauro
Ecce Bombo, di Nanni Moretti
Premio per la realizzazione Venice Immersive
Impulse: playing with reality, di Barry Gene Murphy e May Abdalla
Premio speciale della giuria Venice Immersive
Oto's Planet, di Gwenael François
Gran premio Venice Immersive
Ito Meikyù, di Boris Labbè