Come passa il tempo... Erano 16 anni che Brad Pitt e George Clooney non girovagavano insieme per vicoli e calli, dalla prima di Burn After Reading - A prova di spia, dei fratelli Coen, film di apertura della Mostra 2008. Rieccoli finalmente a Venezia 81, barbe e capelli inevitabilmente sale e pepe, ma lo stesso sorriso ironico, la medesima faccia da schiaffi, due splendidi sessantenni, più impuniti che piacioni.
Coprotagonisti e coproduttori del film fuori concorso Wolfs - Lupi solitari, di Jon Watts, regista dell’ultima trilogia di Spider-man, che poi ha deciso di prendersi un periodo sabbatico dandogli perfino un titolo spiritoso: “dai supereroi alle superstar”. Clooney e Pitt, pagati dalla Apple entrambi 45 milioni di dollari per Wolfs, sono davvero l’epitome delle stelle di Hollywood: nella loro carriera quarantennale hanno portato a casa 2 Oscar a testa.
Sono in perfetta parità, 2-2, anche in quella prova del nove del fascino che è la classifica del “sexiest man alive”, annualmente stilata dal settimanale People. Brad l’ha vinto nel 1995 e nel 2000, Clooney nel 1997 e nel 2006. In Wolfs, commedia nera, thriller e action, si divertono e divertono gli spettatori, stravolgendo i canoni dei buddy movie. Jack (Clooney) è un fixer, un raddrizzatore di pasticci e risolutore di problemi; «non sapevo che esistesse questo lavoro» gli dice la padrona di casa. «Non esiste, sono l’unico che lo fa…», risponde lui. Ma poi per un disguido dell’agenzia arriva anche Nick (Pitt), stesso brutto carattere e immenso ego, e i due sono costretti a collaborare alla soluzione del problema.
Né Clooney né Pitt hanno ancora scritto un libro, ma potrebbero prendere esempio proprio da Nick e Jack, e alternarsi, un capitolo a testa, su qualcosa come lo zen e l’arte della manutenzione del successo. Di cui sembrano maestri... Prossime tappe: F1 di Joseph Kosinski sul mondo della formula uno per Pitt, e Untitled Noah Baumbach movie per Clooney, più il debutto teatrale a Broadway.
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