Lee Alexander McQueen: un nome, uno stilista, una leggenda. Dopo la mostra al Victoria&Albert Museum di Londra, che nel 2015 ha riportato alla memoria il suo talento con la mostra Savage Beauty (oltre 490mila biglietti venduti in ventuno settimane!), l’estro creativo del designer sarà al centro del film documentario intitolato McQueen, presentato in anteprima assoluta al Tribeca Film Festival, e che debutterà ufficialmente l’8 giugno a Londra.

“Nessuno ha scoperto Alexander McQueen, McQueen ha scoperto sé stesso”: è dalla sua infanzia semplice e modesta nella capitale inglese che inizia il viaggio dello spettatore lungo il percorso della lunga e travagliata scalata sociale di Alexander McQueen. Sotto la direzione del regista francese Ian Bonhôte e Peter Ettedgui, la pellicola vanta interviste esclusive ad amici e familiari di Alexander McQueen per offrire un ritratto vivido e tagliente su quelle che furono le forti pressioni esercitate su di lui dall’industria di moda. Il film documentario presenterà una versione accurata e personale, senza tralasciare chiaramente il suo apprendistato – quando era ancora adolescente – come sarto a Savile Row, strada nel cuore di Mayfair dove hanno sede i maggiori laboratori sartoriali inglesi. Seguiranno la sua laurea all’Università di Londra Central Saint Martins e la nascita del suo marchio omonimo. Ma quel che realmente coronò Alexander McQueen di gloria e successo fu l’incarico affidatogli come Direttore Creativo di Givenchy, quando era appena ventisettenne, come anche i quattro premi consecutivi come British Designer of the Year tributatigli ai British Fashion Awards.

alexander-mc-queen

La promessa di questo nuovo contributo cinematografico è certo quella di ripercorrere le tappe fondamentali della sua vita, ma McQueen si propone soprattutto di riportare alla luce ciò che è stato fonte di tormento per lo stilista. Sebbene circondato da rapporti umani veri e sinceri, come l’amicizia con la stylist Isabella Blow e Katy England, l’avanzare della carriera di Alexander McQueen è stato corrisposto da altrettanta ansia e pressione. È per questo che il messaggio del documentario a lui dedicato parlerà forte e chiaro per rendere immortale – oltre il tempo – il verbo provocatore e iconoclasta di cui Alexander McQueen si fece portavoce (e che oggi è portato avanti da Sarah Barton, Direttrice Creativa della maison): “Noi inglesi viviamo su un’isola, ed essendo isolati dobbiamo gridare più forte degli altri affinché qualcuno ascolti cosa abbiamo da dire”.