Non tutti i matrimoni sono da favola. Nemmeno quelli reali. In tempi moderni, la prima a rendersene conto a proprie spese fu Lady Diana, costretta a sposare l'erede al trono di un regno che, per ironia della sorte, quarant'anni dopo avrebbe visto incoronare regina la sua eterna rivale in amore, Camilla Shand. L'apparente felicità dell'unione tra Carlo e Diana, celebrata in pompa magna il 29 luglio 1981, fu presto smentita da una quotidianità fatta di continue incomprensioni e una sostanziale freddezza che pochi anni dopo avrebbero spinto Lady D tra le braccia della sua guardia del corpo, James Hewitt, nel 1985. Ma già prima di quel tradimento conclamato, il rapporto di coppia procedeva a fatica mentre cresceva l'insoddisfazione della principessa per la vita di corte. Una condizione che nemmeno la nascita del primogenito maschio riuscì ad alleviare. Non è un caso che anni dopo Lady Diana avrebbe descritto il battesimo del principe William come un giorno da dimenticare.

Perché il battesimo di William fu un giorno da dimenticare per Diana?

A raccontare l'incredibile retroscena fu la stessa Spencer, parlando con il suo biografo Andrew Morton, autore del libro Diana: Her True Story pubblicato nel 1992. Allo scrittore la principessa rivelò che dopo l'arrivo del primogenito aveva iniziato a soffrire di depressione postpartum e che la sua condizione di salute la vedeva totalmente esclusa dai preparativi per il battesimo del figlio. "Si sentiva disperata" e non supportata in quella che avrebbe dovuto essere un'occasione felice. "Nessuno mi ha chiesto quando fosse adatto a William", disse Diana a proposito della data e dell'ora del battesimo, che venne celebrato la mattina del 4 agosto 1982, giorno dell'82esimo compleanno della regina madre. "Le 11.00 non avrebbero potuto essere l'orario peggiore. Infinite immagini della regina, della regina madre, Carlo e William. Sono stato totalmente esclusa quel giorno". E ancora: "Mi sentivo disperata perché avevo letteralmente appena partorito. William aveva solo sei settimane, e tutto era deciso intorno a me. Da qui le immagini orribili".

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Tim Graham
Carlo e Diana al battesimo di William, 1982.

Il battesimo di William, celebrato dall'allora arcivescovo di Canterbury, Robert Runcie, ebbe luogo nella Music Room di Buckingham Palace, ambiente tradizionalmente adibito a tali eventi dai tempi dei figli della regina Vittoria. In ossequio alla tradizione, a William venne fatta indossare l'antica veste da battesimo commissionata dalla regina Vittoria, la stessa che avrebbe poi avvolto il piccolo George nel 2013. Ma la giornata di festa si rivelò presto più faticosa del previsto: Diana raccontò a Morton che "non stava molto bene", che i suoi occhi cominciarono a farsi lucidi e che "anche William iniziò a piangere. Beh, ha solo sentito che non ero esattamente 'tutto okay'".

La nascita di Harry e la delusione di Carlo

Conclusa quella giornata, le cose non andarono meglio tra Carlo e Diana nemmeno con l'arrivo del secondogenito, due anni più tardi, anzi. Secondo la biografa reale Katie Nicholl, Diana sperava che la nascita di un secondo figlio avrebbe riparato il suo matrimonio con il marito. Così scrive Nicholl nel suo libro Harry: Life, Loss, and Love: "Il matrimonio dei Wales era stato nei guai per un po' di tempo, la fiaba stava lentamente e dolorosamente scendendo in una storia di disfunzione e crepacuore". "Al momento della nascita di Harry, Carlo stava diventando sempre più infastidito dalla loro incompatibilità" e pare che ci fu solo una breve tregua poco prima della nascita di Harry. "Come per molte coppie che credono che la nascita di un bambino possa riparare i danni alla loro relazione, entrambi non vedevano l'ora del loro nuovo arrivo", scrive Nicholl. Diana era a conoscenza che sarebbe nato un maschio, ma preferì tenerlo nascosto al marito per non rompere l'incanto di quei momenti di riavvicinamento: sentiva che lei e Carlo erano 'molto, molto vicini l'uno all'altro sei settimane prima della nascita di Harry, il più vicino che siamo mai stati e che saremo sempre'", furono le parole della principessa.

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Anwar Hussein
La famiglia reale riunita attorno al principe William in occasione del battesimo di Harry nel 1984.

Al momento della nascita, avvenuta il 15 settembre 1984, Diana era entusiasta di avere dato alla luce un altro figlio, mentre il marito, che desiderava una femmina, disse: "Oh Dio, è un maschio. E ha persino i capelli rossi" — un tratto distintivo della famiglia Spencer, che Carlo evidentemente non apprezzava. In occasione del battesimo, il 21 dicembre di quell'anno, la principessa confessò alla madre Frances Shand Kydd: "Eravamo così delusi, pensavamo che sarebbe stata una femmina". "Dovresti renderti conto di quanto sei fortunata ad avere un figlio normale", fu la risposta della madre, che anni prima aveva dovuto affrontare il problema opposto, facendo i conti con una progenie tutta al femminile e con la morte prematura di John Spencer, spirato dieci ore dopo la sua nascita nel 1960. L'anno dopo la delusione per la nascita della terza figlia femmina, appunto Diana, contribuì a mettere in crisi il rapporto con il marito, che nemmeno l'arrivo dell'ultimogenito Charles, finalmente un maschio — attuale IX conte Spencer —, sarebbe riuscito a sanare. Stessa sorte toccò dolorosamente a Carlo e Diana: dopo la nascita di Harry il loro rapporto andò sempre più a raffreddarsi fino al completo allontanamento della coppia, evidentemente non destinata a stare insieme.

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