Invitare gli ex alle proprie nozze. Quello che per molti sarebbe un tabù — quando non addirittura un incubo — per un membro della famiglia reale è una scelta obbligata. Lo sanno bene William e Kate, che al loro royal wedding hanno dovuto invitare i loro ex e fare buon viso a cattivo gioco davanti a 36,7 milioni di persone in tutto il mondo. A 14 anni di distanza dal loro matrimonio da favola emergono particolari interessanti su quella che da molti osservatori è stata definita l'unione del secolo. Dettagli che dicono molto di quanto la famiglia reale sia legata a regole e convenzioni, che ancora oggi influenzano la vita di chi vive a corte.
Era il 29 aprile 2011 quando Westminster Abbey si mostrava in tutto il suo splendore, gremita di teste coronate e personalità illustri, venute da ogni luogo per presenziare al matrimonio dell'allora futuro erede al trono. Tra i banchi degli invitati, sul lato della sposa, c'erano anche Rupert Finch e il suo amico di Marlborough Willem Marx. Si tratta dei due ex fidanzati con cui Kate Middleton usciva prima di iniziare a frequentare William. Finch, in particolare, fu una fiamma della futura principessa, quando si trovavano entrambi alla St Andrews, mentre pare che con Marx abbia avuto una relazione quando erano poco più che bambini, in prima media.
Più lunga era la lista delle ex fidanzate che il principe William invitò alle proprie nozze. In particolare, quel giorno erano presenti Isabella Anstruther-Gough-Calthorpe, che si dice che il principe abbia frequentavo nell'estate del 2004, e Arabella Musgrave, con cui uscì durante l'estate prima di andare alla St Andrews. Tra le ospiti presenti c'erano anche quella che fu la prima fidanzata del principe, Rose Farquhar, insieme a Jecca Craig, che si dice sia stata il primo vero amore di William, nonché una delle sue amiche più care.
Ma perché William e Kate, al di là di ogni ragionevole gelosia, accettarono di buon grado di vedere al loro matrimonio i reciproci ex partner? La ragione va ricercata in una tradizione dell'alta borghesia e della nobiltà in base alla quale ci si aspetta che anche gli ex fidanzati facciano parte del ristretto gruppo di amici e frequentazioni, che nemmeno una passata relazione può compromettere. In base alle regole del bon ton, ci si aspetta che tutti nella buona società siano amici o si comportino come tali fra di loro. Non c'è posto per vecchi rancori, invidie o gelosie.
"Penso che sia uno dei dettagli determinanti di chi appartiene alle classi superiori, che mantengono relazioni amichevoli con i loro ex, una volta che il dolore della rottura guarisce" spiegò all'epoca al New York Times il corrispondente William Norwich. "È l'usanza della classe. Sostenere le ostilità è troppo svilente. Potresti separarti, ma se vuoi rimanere nel club, è meglio che tu vada d'accordo. Vuoi ancora essere invitato ad Ascot". Non è un caso che lo stesso principe Harry, nel 2018, rispettò questa usanza, invitando alle proprie nozze con Meghan Markle le sue storiche ex: la designer di gioielli Chelsy Davy e la modella Cressida Bonas. Prima di lui, nel 1981, anche il principe Carlo al proprio matrimonio con Diana volle tra gli invitati Camilla Parker-Bowles.
La nobiltà inglese, in fondo, è una piccola grande famiglia, dove ciascuno vuole conservare il proprio posto. Il galateo degli inviti ai matrimoni fa parte di quelle piccole attenzioni che aiutano a mantenere buoni rapporti di amicizia con chi potrebbe custodire segreti di gioventù più o meno compromettenti. D'altro canto, accettare questi inviti rappresenta un modo per restare vicini alla famiglia reale pur senza farne parte.