Alain Delon è morto, è l'anno nero per l'arte francese che in questo 2024 ha già perso leggende come Philippe Leroy e Françoise Hardy. Quello che per molti è stato l'uomo più bello mai nato in Francia - per alcuni, nel mondo - si è spento serenamente nella sua amata casa di Douchy, una proprietà storica affacciata sulla verde valle di Ouanne di cui si era innamorato nel 1971 insieme a Mireille Darc, la sua compagna di allora, e dove viveva da tempo stabilmente circondato dai suoi animali. A dare l'annuncio sono stati i suoi figli: "Alain Fabien, Anouchka, Anthony e (il suo cane) Loubo sono immensamente addolorati nell'annunciare la scomparsa del loro padre", dice il comunicato ufficiale diramato dalla sua agenzia, "L'interprete di Delitto in pieno sole e Frank Costello faccia d'angelo è andato a raggiungere Maria tra le sue stelle tanto care al suo cuore. La famiglia chiede di rispettarne la sua privacy in questo momento di lutto estremamente doloroso”.
Secondo quanto riportato l'attore è morto poco prima dell'alba, e inevitabilmente, sulla stampa francese c'è chi si chiede se si sia trattato di suicidio assistito, vista la volontà di morire (smentita poi dai figli) che Delon aveva espresso negli ultimi mesi per mettere fine al tormento della depressione. "Un quart d’heure. Juste un quart d’heure. Etre beau comme Alain Delon pendant quinze minutes", un quarto d'ora. Solo un quarto d'ora. Essere belli come Alain Delon per 15 minuti, ha scritto di lui oggi L'Obs, la famosa testata francese che fino al 2014 si chiamava Le Nouvel Observateur, sintetizzando in due righe l'essenza della vita di un attore che è stato un termine di paragone vivente per tutti quelli venuti dopo di lui, un esercito di "eredi" che non ne hanno mai raccolto davvero il testimone. Ma anche un grande, grandissimo interprete e un personaggio a volte controverso.
Alain Delon era nato l'8 novembre 1935 a Sceaux ed era figlio di una commessa di farmacia Édith Arnold e del direttore e regista teatrale Fabien Delon. Una famiglia modesta di cui in seguito si dirà che vantava parentele con i Bonaparte, forse per indorare la biografia dell'attore, e che si sfasciò con un divorzio quando Alain aveva solo 4 anni, in una situazione economicamente così drammatica che il bambino venne dato in affido alla famiglia di una guardia carceraria. L'esperienza produrà un trauma indelebile nel piccolo Alain, che poi è stato trasferito in una sorta di casa famiglia a Saint-Nicolas d'Igny, in cui è rimasto fino a quando sua madre si è risposata con un salumiere e se l'è riportato a casa. Espulso sei volte dalle scuole che ha frequentato, Alain inizia a lavorare come apprendista salumiere nell'azienda del patrigno. A 14 anni fa il suo debutto davanti alla macchina da presa in Le rapt, un cortometraggio girato da un'amico del padre teatrante, in cui interpreta un delinquente. Quello stesso anno scappa di casa con l'intenzione di andare a vivere a Chicago, ma la polizia riesce a intercettarlo e a riportarlo indietro. A 17 anni svolge il servizio militare in Marina e, una volta terminato, firma per prolungare l'impegno, per cui viene spedito a Saigon, poiché al tempo l'Indocina era francese. Ma non è capace di rispettare la disciplina, per cui passa molto tempo agli arresti, fino a quando ruba una jeep per farsi un giro e la distrugge in un incidente. Trascorre in cella il suo ventesimo compleanno e dopo aver scontato la punizione viene radiato dalla Marina.
Quell'esperienza militare ha però un profondo impatto su di lui, che da allora coltiverà anche la passione per le armi. Quando ormai pensava che il suo destino fosse in mare e in divisa, Alain deve ricominciare tutto da capo. Pensando all'emozione provata in Indocina quando lui e il suoi commilitoni andavano al cinema - il suo attore preferito era Jean Gabin - comincia a volgersi verso quell'ambiente. Torna in Francia ed entra in urto con i genitori, li accusa di non essere intervenuti quando è stato spedito in l'Indocina, poiché serviva anche la loro autorizzazione. Taglia i ponti con loro e sbarca il lunario come scaricatore di porto a Les Halles e cameriere a Parigi. Trova protezione nella malavita che paragona, come organizzazione e gerarchie, all'ambiente militare. È un ventenne bellissimo, in quel modo in cui pur di averlo intorno le persone si privano di tutto per donarglielo. Le prostitute parigine lo ospitano e lo sfamano, il suo destino sembra essere quello di diventare un protettore. Fino a quando si innamora di lui l'attrice Brigitte Auber, che aveva appena avuto un ruolo in Caccia al ladro di Alfred Hitchcok. Brigitte è più grande di dieci anni, Alain va a vivere con lei e le fa da cavaliere al Festival di Cannes del 1957. In quell'occasione, Alain Delon incontra quello che sarà il suo talent scout, Henry Willson, che gli offre di fare un provino a Cinecittà, e anche il suo futuro agente George Beaume. A Roma viene scelto dal produttore e sceneggiatore statunitense David O. Selznick, che gli offre un contratto di sette anni a Hollywood a condizione che impari l'inglese rapidamente. Alain torna in Francia e si mette a studiare, ma nel frattempo diventa l'amante dell'attrice Michèle Cordoue, tramite la quale ottiene una parte nel film di suo marito, ll regista Yves Allégret, Godot. È il suo debutto, non sa recitare ma segue fedelmente le indicazioni del regista e se la cava benissimo. Da quel momento, il suo destino è scritto. Nonostante le intemperanze, il mondo del cinema francese lo vorrà tenere con sé a tutti i costi. Non viene allontanato nemmeno quando durante le riprese di un film prende in prestito una Renault 4 per farsi un giro e la distrugge - ancora - procurandosi la cicatrice sul mento che diventerà il suo marchio di fabbrica. Dopo averlo visto in foto, Romy Schneider, che era famosissima per la trilogia di Sissi, suggerirà il suo nome per il film L'amante pura, pentendosene poi inizialmente perché lo trovava insopportabile. Salvo poi diventare "i fidanzati d'Europa", solo la prima delle tante donne famose che perderanno la testa per lui. Il grande successo internazionale, per Alain Delon, arriverà come protagonista di Delitto in pieno sole, tratto dal famoso romanzo di Patricia Highsmith Il talento di Mr Ripley, in cui interpreta Tom Ripley (ruolo che nei remake interpreteranno anche Jude Law e Andrew Scott). Verrà poi scelto da Luchino Visconti per Rocco e i suoi fratelli, film che vincerà il Leone d'argento a Venezia. Grazie anche a un incredibile talento naturale, la sua carriera decollerà fino a farne un mito internazionale, forse l'uomo più amato e desiderato della storia del cinema. Girerà decine di film. Voleva girare un ultimo, prima di morire, “E poi posso andarmene, non avrò più niente da fare”. Esprime il desiderio di farlo con la regista Patrice Leconte, le riprese avrebbero dovuto iniziare nel 2022 vicino al Lago di Ginevra, la protagonista femminile doveva essere Juliette Binoche. Ma le complicazioni di un ictus che lo aveva colpito nel 2019 lo hanno costretto a rinunciare. Se n'è andato nella notte fra il 17 3 il 18 agosto del 2024, in quella casa di campagna che ha amato tanto e che ora, si rammaricano i media francesi, diventerà uno dei tanti beni che scateneranno la guerra di successione fra gli eredi.