Secondo il principe Harry è in atto una palese ingiustizia: da quando ha lasciato il suo ruolo nella famiglia reale e si è trasferito negli Stati Uniti, infatti, nel Regno Unito è stato deciso di non fornirgli più lo stesso livello di protezione concesso al resto della famiglia reale. Ora è considerato alla pari di altri visitatori di alto profilo nel Regno Unito. Il duca di Sussex ritiene quindi di non potersi recare in tranquillità a Londra e ha fatto causa al governo per questo, ma il processo di primo grado si è appena concluso a suo sfavore.
"Il duca non chiede un trattamento preferenziale", spiegano gli avvocati del principe ritenendo che ci sia stata un'ingiustizia nel modo in cui sono state prese le decisioni sulla sua protezione da parte della polizia finanziata con fondi pubblici. Il giudice, però, ha dato ragione al governo britannico e ha stabilito che non c'è stata alcuna illegalità nel processo decisionale e che, comunque, se anche ci fosse stata qualche "ingiustizia procedurale" non avrebbe cambiato il risultato. Insomma, per la Corte, Harry non ha più diritto ad essere protetto come se fosse un membro effettivo della famiglia reale e a nulla sono valse le argomentazioni per cui Harry è "il figlio del re Carlo III", "è un fratello del principe di Galles", o il fatto che, come hanno fatto notare in tribunale, "al-Qaeda ha recentemente chiesto l'uccisione del ricorrente".
Sembra che Harry abbia fatto valere le sue ragioni citando anche il chiacchieratissimo incidente di lui e Meghan con i paparazzi dopo un evento di premiazione a New York City nel maggio 2023. La polizia di New York ha attestato una "sconsiderata inosservanza delle leggi sui veicoli e sul traffico e un comportamento persistentemente pericoloso e inaccettabile da parte dei paparazzi", ma al giudice britannico non è bastato. Ha considerato legittimo il diritto del Ministero dell'Interno di stabilire che la protezione del duca sia "su misura" e considerata caso per caso. Harry, per ora, non ha commentato la sentenza, ma i suoi avvocati non sembrano intenzionati ad arrendersi e hanno fatto sapere che il principe ricorrerà in appello.