Occorre una pornografia etica, che educhi al consenso, che rappresenti corpi normali, che accolga gusti e differenze in modo inclusivo e senza stereotipi. A dirlo non siamo solo noi ma anche Billie Eilish che in una recente intervista con Howard Stern sull'emittente SiriusXM ha parlato del suo rapporto con la pornografia e di come l'esposizione precoce ad essa l'abbia lasciata "devastata".

La cantante, oggi quasi ventenne, è da sempre un simbolo di riappropriazione del proprio corpo e della propria sessualità, dagli abiti larghi che impedivano al pubblico di renderla un oggetto, alla sua rinascita nei panni di una moderna Marilyn. Per questo non ci ha sorprese quando ha spiegato nella recente intervista cosa non va della pornografia, nella sua esperienza. Eilish ha raccontato di aver cominciato a guardare contenuti erotici a 11 anni e che l'esperienza l'ha portata a "non dire di no a cose che non andavano bene" quando ha iniziato a fare sesso "perché pensavo che fosse quello da cui avrei dovuto essere attratta".

Ciò che ha realizzato solo dopo diverso tempo è che i contenuti erano in realtà "violenti" e "abusivi" soprattutto nella rappresentazione dei corpi delle donne e nelle esperienze sessuali, lontanissime dal fornire una educazione sessuale reale, scopo per cui moltissimi giovani consumano pornografia. "Inizialmente non capivo perché fosse una cosa negativa, pensavo che fosse il modo in cui si impara a fare sesso" ha detto Eilish riguardo alla visione, aggiungendo che sua madre era "inorridita" quando gliel'ha detto.

La cantante ha aggiunto di essere rimasta "distrutta" dalla visione dei contenuti che, tra le altre cose, le hanno causato incubi. "È un vero problema che il porno possa infilzare una comprensione più ampia di ciò che è normale durante il sesso, incluso il consenso" ha poi concluso Billie Eilish, dando voce a una delle controversi più discusse. Come riporta la BBC, molte associazioni tra cui l'Unicef stanno studiando l'impatto che l'esposizione ad una pornografia stereotipizzata può avere sui più giovani. Dalla misoginia alla violenza, fino all'ansia da prestazione, questi e altri disturbi possono sorgere senza una visione consapevole del materiale pornografico. Una soluzione c'è, si chiama pornografia etica e aspettiamo il suo avvento come la prossima grande evoluzione.

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