"Non ho scelto, sono stata scelta dalla recitazione e, piano piano, parlare agli altri attraverso i miei personaggi è diventata una vocazione" ci raccontava Cate Blanchett in un'intervista in occasione dell'uscita del film Carol. E la sua passione l'ha portata lontano, con due Oscar, la presidenza della giuria di Cannes nel 2018, l'uscita del suo ultimo film Che fine ha fatto Bernadette?. Quest'anno poi Cate Blanchett sarà presidente della Giuria internazionale del Concorso della 77 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

Cate Blanchett assegnerà il Leone d'oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali, insieme a alla giuria composta da 6 personalità del cinema e della cultura di diversi Paesi. Si prospetta un'edizione che nella miglior tradizione di Venezia sarà "una celebrazione di quel mezzo provocatorio e stimolante che è il cinema in tutte le sue forme" ha detto l'attrice nell'accettare l'incarico ricevuto dal CdA della Biennale.

A rendere Cate Blanchett quell'essere umano speciale, prima ancora che attrice prolifica, è la sua filosofia di vita, attiva in fatto di diritti (di voto, delle donne) e innamorata delle arti in generale, dalla cucina ai dipinti. Una donna che può apparire austera, saranno gli occhi di ghiaccio, ma che ha dentro di sé un universo costantemente in fermento.

Cinquantuno anni, una carriera tra il cinema e il teatro, dove ha lavorato da sola e insieme al marito Andrew Upton, ottenendo diversi premi. Sul grande schermo si è fatta versatile come un pezzo di gomma, in quell' "esperienza antropologica" che è creare un personaggio, come lo definisce lei. Dai blockbuster (Il Signore degli Anelli, Thor Ragnarock, Ocean’s 8) ai due film che le sono valsi gli Oscar: The Aviator nei panni di Katherine Hepburn e Blue Jasmine diretto da Woody Allen.

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Frank Micelotta//Getty Images
Cate Blanchett vince l’Oscar per The Aviator

Tra i film rimasti nel cuore di Cate Blanchett (anche se lei, racconta, non ama ripensare al passato) sono quelli con collaborazione con il regista e amico Todd Haynes "che mi aveva offerto in passato la straordinaria possibilità di impersonare Bob Dylan in Io non sono qui. Adoro Dylan, imparavo a memoria le sue canzoni, dicevo a mio marito: Io ti dò la possibilità di entrare nel mio cuore, ma solo se posso stare nel tuo, proprio come in una ballata di Bob". Insieme a Haynes interpretò anche Carol, uscito nel 2016, una storia d’amore tra due donne negli Anni Cinquanta "un film che rivendica la libertà di ogni donna di seguire le proprie vibrazioni" nelle parole di Cate.

La sua carriera inizia a decollare tra il 1998 e il 1999 stregando pubblico e critica con il suo ruolo in Elizabeth (che le vale Golden Globe come migliore attrice drammatica e una nomination agli Oscar) e in Oscar e Lucinda al fianco di Ralph Fiennes. In quegli anni, Cate recita anche una parte segreta, su cui viene svelato il mistero solo una ventina di anni dopo...

Quale? Parliamo della celebre scena dell'orgia in maschera del film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. Solo nella versione integrale, si può sentire la sensuale voce di Cate Blanchett venire da dietro un'elegante maschera veneziana. Tuttavia, sotto ad essa c'era un'altra attrice, a cui Cate presta semplicemente la voce. Furono proprio Tom Cruise e Nicole Kidman a suggerire il suo doppiaggio, pensando facesse proprio al caso del film.

Chi è Cate Blanchett oltre ai suoi ruoli?

"Ero una ragazzina con un naso troppo grosso e occhi piccoli. Ho avuto una infanzia e un’adolescenza serene, ma fu dolorosissimo perdere troppo presto mio padre [quando aveva 10 anni, ndr]. Presi coscienza allora della nostra mortalità, della transitorietà in questo mondo: forse per questo sono profondamente ancorata al presente, penso poco al mio passato, molto a quello degli artisti che prediligo. E il futuro mi interessa perché sarà il presente dei miei figli...". Si riassume così Cate Blanchett in un'intervista a Elle, seconda di tre figli, cresciuta a Melbourne con sua madre e sua nonna.

“Sognavo solo un lavoro che mi permettesse di viaggiare, non pensavo al successo”. Poi, dopo gli incoraggiamenti di sua sorella Genevieve che aveva assistito a un suo spettacolo, ha deciso di abbandonare gli studi in Economia e Belle arti per iscriversi alla scuola di recitazione a Sydney. Dopo il diploma si è buttata a capofitto nella carriera a teatro.

È proprio grazie a questa passione che conosce, nella cerchia teatrale di Sidney, Andrew Upton, drammaturgo, sceneggiatore e regista. I due si sposano nel 1997 in quello che Cate definisce uno dei posti più romantici in assoluto, la zona del Blue Mountain, tra coste frastagliate, rilievi con foreste di eucalipto e piccoli villaggi.

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Patrick Riviere//Getty Images
Cate Blanchett e il marito Andrew Upton

Si trasferiscono poi nel Regno Unito, dove Cate gira film come Elizabeth – The Golden Age, Il talento di Mr. Ripley, Il Signore degli Anelli e The Aviator. Ma nel 2006 è tempo di tornare in Australia quando Upton riceve l’incarico di direttore artistico della Sydney Theatre Company e le ha propone di collaborare. Fra una produzione teatrale e l'altra gira film come Blue Jasmine. A questo periodo di direzione della compagnia teatrale, Cate è particolarmente legata, anche perché nel frattempo lei e il marito hanno quattro figli: Dashiell di 18 anni, Roman di 16, Ignatius di 12 ed Edith, di 5 anni, adottata nel 2015.

Cate e la sua (grande) famiglia vivono da una città all'altra, sapendone cogliere gli aspetti più entusiasmanti, trascinati dall'entusiasmo di mamma Cate, che racconta dei lunghi periodi passati insieme a New York: "Adoro andare a vedere mostre nei tanti musei della metropoli, passare tempo in libreria con i ragazzi, cercare buoni ristoranti con mio marito, fare viaggi nella natura del Texas, dov’era nato mio padre. Ma la città del mio cuore è Parigi". Per rilassarsi il suo passatempo è leggere: "Una delle mie passioni, tenere tra le mani un libro, dopo averlo scelto, mi dà vibrazioni importanti. Entri nel mondo creato con parole e immagini da uno scrittore e le pagine diventano il tuo mondo.". I suoi libri preferiti vanno da Tenera è la notte di F. Scott Fitzgerald a testi spirituali come Il libro tibetano del vivere e del morire di Sogyal Rinpoche.

Molto impegnata sul fronte dell'attivismo, Blanchett ha più volte collaborato con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e anche sul fronte politico sostiene l'importanza del voto. Ca va sans dire, l'attrice è anche attiva sul fronte ambiente e diritti delle donne. Dal MeToo che, nelle sue parole, ha il merito di essere riuscito ad affrontare un problema trasversale a tutti gli ambienti lavorativi, fino al tema della consapevolezza finanziaria: "Avere una vita piena aiuta a distribuire bene il tuo tempo e le tue emozioni e anche ad avere il denaro necessario per crescere bene una famiglia. È sciocco sminuire l’importanza del denaro e delle battaglie delle donne per avere una parità di stipendi e di possibilità di ruoli.".