I social si prendono la propria rivincita. Spesso bistrattati, tacciati di essere la fiera della vanità, l'humus preferito per il fiorire di fake news, fautori di una realtà apparente e ingannevole. Tutto vero, ma forse anche un po' ingiusto. Perché in un momento come questo di estrema instabilità e sconforto, Instagram, Twitter & co hanno il potere e la capacità di unire, fare da collante e lanciare dei messaggi importanti. Questo l'obiettivo comprovato della campagna #iorestoacasa, nata spontaneamente sul web (e promossa dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, ndr) che invita tutti a limitare le relazioni sociali per arginare la diffusione massiva del Coronavirus. Un passaparola che, numeri alla mano, ha avuto una vera e propria impennata quando a metterci la faccia sono stati i vip/sportivi/influencer (che a quanto pare sono più "credibili" del buon senso, ma questa è un'altra storia).
Influencer = un personaggio che forte del suo seguito sui social network è in grado di "influenzare" il proprio pubblico, che lo riconosce come opinion leader affidabile. Benissimo. Questo il punto di partenza della campagna #iorestoacasa a cui hanno aderito in massa tutti le celeb mediamente attivi sui social, e che grazie al loro bacino 2.0 usato sapientemente come cassa di risonanza, hanno voluto sensibilizzare l'opinione pubblica sull'emergenza Covid-19 "influenzando" più persone possibili sull'importanza di attuare davvero e con serietà le norme per rallentare il contagio. Da Chiara Ferragni e Fedez (che tra l'altro, attraverso una donazione a livello personale di 100.000 euro, hanno dato il via a una campagna a sostegno del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano, ndr) convinti che questo sia il “momento di fare la differenza”, a Tiziano Ferro e Nek che invoca il "sale in zucca", passando per Emma e Amadeus: una mobilitazione collettiva che sembra aver fatto centro.
"Ascoltiamo gli esperti, seguiamo le direttive. Lo dico anche ai più giovani: non c’è scuola non perché è vacanza, ma perché c’è un’emergenza. Non bisogna raggrupparsi in tanti nello stesso posto, dobbiamo fermare il contagio. Ognuno faccia la sua parte, anche se avete 15 anni. Ve lo dice uno che vive di musica e di abbracci di folla. Stiamo a casa. Tutti insieme ce la faremo", le parole di Jovanotti ai suoi 1,7 milioni di aficionados mentre suona un oud (strumento musicale arabo, ndr), seguito a ruota dal BFF Fiorello che invita tutti a riscoprire il piacere di "stare a casa" e di "riscoprire vecchi giochi come Monopoli, Risiko" e ça va sans dire, il karaoke, di cui è chiaramente esperto nazionale.
E se il premio Oscar Paolo Sorrentino chiede consigli spassionati su libri, film, serie tv e musica, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro snocciola una instant song, un brano inedito nato di getto e dedicato all'emergenza, chitarra e voce, dal titolo emblematico, ovvero Restiamo a casa (“Facciamo finta che là fuori piove e che quel sole tarda ad arrivare. Ma è solo tempo da rispettare. Che ne dici, potremmo fare l’amore? Approfittiamone per ricordare quanto è importante la vita insieme. È poco tempo! C’è solo da aspettare! Ti giuro torneremo a fare l’amore... Per ora resta a casa qui con me. Per ora resta a casa. Fallo per te e per me. E per noi!", cit). Anche Achille Lauro non si è tirato indietro ("Fate in modo che il vostro senso civico prevalga perché in questo momento non possiamo continuare a vivere come se nulla fosse o come se non ci riguardasse", ha scritto) idem Vasco Rossi ( “Questa è una vera guerra. Dovete seguire le direttive per non aggravare la situazione. Per il bene vostro e degli altri è il momento di combattere anche contro se stessi per avere un comportamento intelligente e responsabile", il messaggio del rocker).
"Presto torneremo a cantare, a stare vicini, a baciarci e abbracciarci liberi e disinvolti, come abbiamo sempre fatto. Presto ci ritroveremo in mezzo alla musica e non avremo più paura. Ogni nota di questa chitarra oggi suona di questo passato e di questo futuro. Ogni nota di questa chitarra è dedicata a tutte le donne e gli uomini - medici, infermieri, volontari, operatori, amministratori, ricercatori - tutti gli esseri altruisti che si prendono cura di noi", le toccanti parole di Biagio Antonacci che lasciano il groppo in gola. Dunque, niente strette di mano, abbracci e baci, ma questo calore e senso di condivisione, appartenenza e solidarietà visto sui social, ad oggi, e quello che gli si avvicina di più.