Le culotte de cheval è un accumulo di grasso localizzato tra la parte superiore delle cosce e i glutei, che allarga la silhouette. Questo tipo di adipe può essere più resistente rispetto a quello di altre aree del corpo e tende ad associarsi a ritenzione idrica e perdita di tonicità cutanea. Comune a molte donne, anche a quelle più magre, la culotte de cheval non è così semplice da eliminare. Il motivo principale che ne determina la comparsa è sicuramente il ristagno di liquidi, ma anche la genetica fa la sua parte. Sicuramente, una postura non corretta spesso legata all’utilizzo di tacchi alti, stare sedute nella stessa posizione per molto tempo e indossare abiti eccessivamente attillati, sono fattori che acuiscono questo inestetismo.

Le cause della culotte de cheval

Come abbiamo visto, la predisposizione individuale gioca un ruolo importante. Tuttavia, anche altri fattori, come quelli ormonali, possono favorire l’accumulo di grasso tra la parte superiore delle cosce e i glutei. “Da non sottovalutare la sedentarietà. La mancanza di movimento riduce la tonicità muscolare e la microcircolazione, favorendo ristagni di liquidi e accumuli adiposi. Anche un’alimentazione sbilanciata, un eccesso di zuccheri raffinati, grassi saturi e sale può favorire l’aumento di peso e la ritenzione idrica. Infine, una cattiva circolazione può accentuare il problema, rendendo più difficile eliminare liquidi e tossine”, specifica Rodolfo Cecenarro, medico estetico di Klinicy.

La corretta alimentazione per combattere la culotte de cheval

Una dieta sana dieta ed equilibrata può aiutare a ridurre l’accumulo adiposo e migliorare la qualità della pelle. “Come prima mossa, è bene aumentare il consumo di proteine magre come pollo, pesce, uova, legumi per favorire la massa muscolare e, in linea generale, preferire il consumo di carboidrati a basso indice glicemico (cereali integrali, legumi) per evitare picchi insulinici che favoriscono l’accumulo di grasso. Fondamentale è anche l’idratazione, che stimola il drenaggio dei liquidi. Non dimenticate di bere almeno due litri di acqua al giorno. Durante questa stagione fredda, è possibile ricorrere anche a tisane calde, come quelle al tarassaco o betulla, piante dalle proprietà drenanti”, spiega Cecenarro. Da evitare, o quanto meno da ridurre, il consumo di cibi industriali e processati, ricchi di sale e di grassi e le bevande alcoliche, che causano la costrizione dei vasi sanguigni peggiorando la situazione.

Quanto incidono gli stili di vita

Per prevenire o intervenire su questo fastidioso inestetismo è necessario adottare alcune strategie e mantenere uno stile di vita attivo. “Per ridurre le culotte di cheval, e in linea generale il grasso localizzato, è bene iniziare a praticare con una certa regolarità sport come il nuoto, la corsa, la bicicletta e la camminata veloce. Un allenamento mirato che comprenda esercizi come squat, affondi, step-up e workout con elastici possono essere altrettanto utili per tonificare la zona”, prosegue il medico estetico. Inoltre, sarebbe bene non indossare tacchi alti e pantaloni eccessivamente attillati, che possono limitare la circolazione, così come stare sedute per molto tempo e assumere a lungo posizioni errate”, prosegue il medico estetico.

Massaggi efficaci come soluzione alla culotte de cheval

Anche se non eliminano direttamente il grasso localizzato, alcuni massaggi specifici possono migliorare la condizione delle culotte de cheval. “Le tecniche più efficaci includono sicuramente il linfodrenaggio, che drenando appunto il ristagno di liquidi migliora il microcircolo e riduce il gonfiore. I massaggi modellanti e connettivali, che stimolano il metabolismo locale e favoriscono l’ossigenazione dei tessuti sono una buona opzione. Infine, anche i semplici massaggi anticellulite possono migliorare la circolazione e ridurre la fibrosi del tessuto adiposo”, specifica Cecenarro.

Protocolli estetici per trattare la culotte de cheval

Uno dei migliori metodi per trattare le culotte de chaval è la criolipolisi. “La criolipolisi è un trattamento non invasivo che elimina il grasso localizzato su addome, fianchi, cosce e braccia. Grazie al freddo controllato, riduce il tessuto adiposo senza interventi chirurgici o lunghi tempi di recupero. Anche la radiofrequenza migliora la compattezza della pelle e stimola il metabolismo locale, mentre la carbossiterapia permette di ossigenare i tessuti e stimolare il microcircolo attraverso la veicolazione sottocute, tramite un ago molto sottile, di anidride carbonica medicale, un gas sicuro ed efficace. La cavitazione a ultrasuoni, invece, favorisce la riduzione del tessuto adiposo tramite onde ultrasoniche, mentre con la liposuzione si interviene chirurgicamente per rimuovere il grasso in eccesso”, conclude il medico estetico di Klinicy.

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