Fughe al mare o in montagna. Ricerca spasmodica di mete vicine alla città dove trovare pace dalle temperature alte - sempre più alte. Da qualche anno a questa parte, il vero rifugio dal caldo sembra però essere diventato il salotto di casa, con l’aria condizionata regolata alla perfezione.
E se il climatizzatore ha assunto un ruolo sempre più rilevante nelle nostre vite e nelle nostre case come completamento dell'arredo domestico, il Time ha pubblicato recentemente un articolo di Matt Fuchs in cui si analizzano - scientificamente e sociologicamente - i benefici e le possibili controindicazioni dell'aria condizionata.
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Il climatizzatore salva vite?
Con le estati sempre più roventi e i grafici climatici in costante salita, l’aria condizionata si è guadagnata un nuovo status: non più semplice comodità, ma vera e propria misura salvavita. Basti pensare che in Europa, nell’arco di trent’anni, le morti legate al caldo sono cresciute fino a rappresentare il 9% nel solo 2022. Per chi è più vulnerabile – come anziani o persone immunodepresse – poter contare su un ambiente fresco può fare la differenza durante un’ondata di calore.
In più, un impianto ben mantenuto non si limita a raffrescare: aiuta anche a migliorare la qualità dell’aria, eliminando polveri sottili, agenti patogeni e PM2,5 (il particolato fine associato a problemi cardiovascolari e respiratori). Senza contare che combatte la tipica sensazione di afa, rendendo gli ambienti più asciutti e respirabili, e dunque vivibili, soprattutto nelle zone umide.
I rischi dell'aria condizionata
Secondo gli studiosi, oggi le persone trascorrono, in media, la maggior parte del proprio tempo all'interno di ambienti chiusi. Non a caso, è stata coniata l'espressione «generazione indoor» per descrivere questa tendenza sempre più diffusa. Insomma, un netto cambiamento rispetto alle raccomandazioni dei medici dell’Ottocento, che consigliavano vivamente di uscire all’aria aperta e scongiurare così il proliferarsi delle epidemie.
Rimanere troppo tempo in un ambiente chiuso può avere effetti negativi sulla salute, anche se c'è il condizionatore. Il classico raffreddore o il mal di gola che si scatena dopo essere stati a lungo in un ambiente fortemente climatizzato, non è causato solo dallo sbalzo termico tra interno ed esterno. Infatti, come spiega il Dott. William Checkley, pneumologo e medico di terapia intensiva e professore di medicina presso la Johns Hopkins School of Medicine, «l'inalazione di un'aria troppo secca provoca l'irritazione delle vie aeree e la condizione conosciuta come Sick Buildin Syndrome (sindrome dell'edificio malato)».
Inoltre, se il climatizzatore non viene sottoposto a regolari interventi di manutenzione e controllo, i condotti dell'aria condizionata possono trasformarsi in veri e propri «ricettacoli di muffe, batteri e allergeni che si mescolano al flusso dell'aria», come spiega la Dott.ssa Stephanie Taylor, medico e consulente per la salute degli ambienti interni. In questi casi, l’aria diffusa nell’ambiente non solo perde le sue proprietà benefiche, ma può diventare un veicolo di agenti nocivi per la salute.
Infine, l'azione di aprire le finestre per far circolare l'aria non è solo un’abitudine dettata dal buon senso, ma una pratica supportata anche dalla scienza. Questo gesto, infatti, aiuta a purificare una tossina che si genera nelle case e che il climatizzatore non è in grado di purificare, il COV (composto organico volatile). Queste tossine sono presenti in numerosi prodotti per la casa, come quelli per la pulizia e i deodoranti per ambienti, e, se accumulati in ambienti chiusi, possono provocare mal di testa, irritazioni alla gola e, con un'esposizione prolungata, contribuire allo sviluppo di malattie croniche.
La verità è nel mezzo
Dopo una valutazione dei pro e dei contro della tanto bramata, quanto temuta, aria condizionata, si può affermare che non esiste una verità assoluta. Infatti, piuttosto che schierarsi tra chi difende il climatizzatore a tutti i costi e chi lo considera il male moderno, è più utile seguire pochi, ma fondamentali consigli:
- Mantenere il tasso di umidità di un ambiente chiuso in un range compreso tra il 40% e il 60%.
- Cambiare i filtri ogni 1-2 mesi, durante i periodi di maggiore utilizzo dell'apparecchio.
- Effettuare controlli annuali da parte di tecnici specializzati, al fine di garantire il corretto funzionamento dell'impianto.
- Assicurarsi di alternare l'aria condizionata a momenti di ricircolo naturale dell'aria, aprendo le finestre.