I 50 anni sono considerati la nuova età dell'oro. Ma non per tutte. Invecchiare (a volte) fa paura. E questo è un dato di fatto che abbraccia ogni generazione, senza distinzione di genere. Tuttavia, la pressione sociale che vivono le donne con l’avanzare degli anni, è sempre maggiore ed è legata a un’idea di estetica costruita, che vuole a tutti i costi combattere quelli che sono i segni del tempo. Detto questo, cosa fa più paura alle donne quando gli anni passano? Un’indagine svolta sulle over 50 da bSoul, community di oltre 200mila donne, divise tra i vari profili social, è emerso che la paura di invecchiare è prettamente legata al decadimento fisico ed estetico per un 42%, mentre il 26% ha paura delle malattie tipiche dell’invecchiamento. Ben un 24% invece, teme di non aver avuto o di non avere il tempo di realizzare i propri sogni o progetti e il 9% infine, ha paura del giudizio degli altri.

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Il cambiamento fisico ed estetico del volto con il 56% è ciò che dà maggiore preoccupazione. A seguire il cambiamento del corpo con il 17%, il calo del desiderio con un 4% e l’insieme dei cambiamenti fisici, che ci ricorda che “il tempo stringe”, con ben il 24%. “Analizzando questi dati, è importante sottolineare quanto siano vicini, in termini di percentuale, la paura delle malattie e il non aver realizzato i propri sogni. Allo stesso tempo, è rilevante quanto il cambiamento del viso sia la cosa che più ci preoccupa. Una delle utenti ha espresso in modo davvero significativo questo dato: dentro mi sento la solita di 20 anni fa, poi mi guardo allo specchio e quello che vedo non coincide a quello che sento dentro”, racconta Martina Bindi, creatrice del metodo “Bella senza trucco a 50 anni”, che prevede un approccio pro-aging basato sulla consapevolezza che ogni donna ha tutti gli strumenti a disposizione per modellare il processo di invecchiamento, lavorando in modo semplice ed efficace su ciò che si può migliorare, accettando con serenità e un pizzico di ironia quelli che non possiamo cambiare.

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Quando parlo di cinquantenni, ciò che intendo è un’età simbolica: può essere una quarantenne, sessantenne o settantenne, non importa. Mi riferisco a quel preciso momento della vita in cui iniziamo a tirare le somme, in cui vediamo cambiamenti importanti nella nostra vita e nel nostro corpo. Nella ricerca sull’invecchiamento è importante non concentrarsi solo sul concetto di perdita, ma anche sui parametri di un buon invecchiamento. Io mi vedo più bella oggi di dieci anni fa! Sono più consapevole di chi sono e di chi voglio diventare”, conclude Martina Bindi. Se consideriamo che l'Italia è, sempre di più, un Paese "anziano", secondo gli ultimi dati ISTAT, gli over 65 nel nostro Paese rappresentano il 23,8% del totale della popolazione a fronte del 12,7% dei giovani sotto i 15 anni, dare importanza alla longevità diventa fondamentale. Abbiamo chiesto a Giacomo Spazzini, fondatore del centro per il benessere psico-fisico GS Loft e di “Longevity Life” che ha l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone, 5 abitudini da mettere in atto per favorire la longevità

Digiuno intermittente

Per quanto il termine digiuno si sia spesso associato al concetto di malnutrizione e ad un approccio rigido, in realtà è molto duttile perché è il soggetto a scegliere quando applicarlo. Si tratta di un protocollo nutrizionale programmato che prevede l’alternanza di fasi di digiuno, di diversa durata, compensate da fasi di alimentazione, in una finestra di tempo ristretta. La tecnica più semplice è quella che alterna 16 ore di digiuno a 8 ore di introduzione calorica. Questa tecnica permette di ridurre l’infiammazione del corpo, migliorare la sensibilità all’insulina, ridurre il senso di fame, migliorare la concentrazione mentale e lo stato di salute generale.

Allenamento ad alta intensità

Prevede l’esecuzione di allenamenti brevi, ma intensi per intervenire sul metabolismo a 360 gradi. Questa tipologia di allenamento ibrido permette di combinare l’allenamento di forza per l’equilibrio degli ormoni e della densità ossea, esercizi di tonificazione per la postura e per il metabolismo, l’aerobica per migliorare il sistema cardio vascolare e cardio respiratorio, e tecniche di coordinazione e mobilità per migliorare i movimenti e la concentrazione mentale.

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Assumere integratori antiossidanti ed antinfiammatori

Il mondo dell’integrazione offre principi attivi con azione mite, rispetto ai farmaci, per ottenere un’adeguata prevenzione e gestione delle carenze alimentari. Il resveratrolo, per esempio, attiva i geni della longevità essendo in grado di mimare l’azione della restrizione calorica, oppure la quercetina, capace di ridurre l’infiammazione cellulare e il rischio cardiovascolare. Ma sono molti i principi attivi che sotto la prescrizione del proprio team di specialisti si possono utilizzare, tutto può e deve essere personalizzato.

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Il resveratrolo è un composto naturale ad azione antiossidante, presente in alcuni frutti e piante, studiato per i suoi effetti protettivi contro l’invecchiamento cellulare.

Praticare la meditazione

Oggi, la maggior parte delle persone, vive con un leggero stato di ansia, di frustrazione e di stress che crea una condizione di infiammazione cronica dannosa per l’organismo, responsabile di numerose patologie come quelle cardiovascolari e tumorali. Per prevenire queste patologie è quindi fondamentale migliorare il benessere e la stabilità mentale grazie a tecniche di rilassamento come la meditazione e il controllo della respirazione che permettono una corretta gestione dello stress ed un riequilibrio degli ormoni infiammatori come il cortisolo.

Esporsi (in modo controllato) a temperature fredde

Il corpo ha bisogno di stimoli, anche per quanto riguarda le temperature. Se da un lato la doccia calda può essere rilassante, anche una doccia fredda ha numerose proprietà benefiche come quella di stimolare il sistema immunitario, tonificare la pelle, energizzare e potenziare di molto la mente e le sue funzioni. Bagno nel ghiaccio e criosauna sono alcuni esempi di metodi utili a potenziare il benessere psico-fisico.

    “Tutte queste sono tecniche che, se applicate con costanza, possono favorire la longevità e la qualità della propria vita, ma attenzione: quando si parla di salute, il fai da te non è mai ideale. Per questo motivo è sempre meglio affidarsi a una squadra di professionisti tra cui medici, nutrizionisti, chinesiologi, personal trainer e coach, per essere sicuri di raggiungere un risultato totalmente soddisfacente ma soprattutto per lavorare in sicurezza sul proprio corpo”, conclude Giacomo Spazzini.

    Un alleato contro l’invecchiamento cellulare

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