A 20 anni dalla legge Sirchia, che ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, compresi i luoghi di lavoro privati o non aperti al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, palestre, centri sportivi, è in arrivo una nuova stretta. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, intende inasprire il provvedimento (ancora in fase di elaborazione) vietando le sigarette anche nei dehors, alle fermate dei mezzi pubblici, autobus, traghetti, nei parchi e in presenza di bambini e donne incinte. Nei locali al chiuso, invece, dovranno essere eliminate le sale destinate ai fumatori, comprese quelle negli aeroporti. Il divieto riguarda anche alle e-cig i cui fumatori (soprattutto giovani e giovanissimi), secondo dati Istat sono passati dagli 800mila del 2014 al milione e mezzo del 2021.

Secondo i dati forniti dall’OMS nel mondo il fumo delle sigarette è responsabile di un numero di vittime maggiore di quelle provocate da alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. Si calcola che ogni anno in tutto il mondo il tabacco uccida 7 milioni di persone (oltre sei milioni a causa del consumo diretto, i restanti per esposizione passiva). In Italia si stima che le morti attribuibili al fumo vadano da 70.000 a 83.000 ogni anno. Numeri preoccupanti. Va anche detto che più di un quarto delle vittime del fumo hanno un'età compresa tra i 35 e i 65 anni.

I buoni motivi per smettere di fumare sono molti, ve ne avevamo parlato QUI, e ognuno potrà trovare le motivazioni più convincenti per prendere la giusta decisione e tenervi fede. La ragione più importante è sicuramente quella di preservare la propria salute. I danni del fumo sulla salute non si limitano al campo oncologico. Fumare favorisce l'insorgenza di patologie del cuore, dei vasi sanguigni e dei polmoni: tutte malattie che oltre ad accorciare potenzialmente la vita ne compromettono la qualità, talvolta creando situazioni di grave invalidità. Detto questo, come ci si può liberare dal vizio? Le statistiche dicono che l'obiettivo non è facile da raggiungere, ma gli strumenti a disposizone per chi fa questa scelta sono diversi. Abbiamo fatto il punto della situazione con gli esperti di Fondazione AIRC.

La forza di volontà

La forza di volontà è il primo e indispensabile strumento per togliersi il vizio. Tuttavia, solo tre persone su cento riescono a smettere solo perché hanno capito che è meglio così: decidono di dare un taglio al fumo e ci riescono, da un giorno all'altro. E chi non ce la fa? L’importante è non sentirsi in colpa. La nicotina produce dipendenza, quindi è normale fare fatica a liberarsene. Così come è normale avere una ricaduta dopo qualche giorno o settimana di astinenza dal fumo. È fondamentale non scoraggiarsi e ritentare finché non ci si riesce, magari facendosi aiutare da parenti e amici, dal proprio medico o da uno dei tanti Centri Antifumo disponibili in Italia.

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Silver Screen Collection//Getty Images

Sigarette elettroniche

Sulle sigarette elettroniche, ormai molto diffuse, si è detto molto, ma contrariamente a quanto si possa pensare non aiutano a smettere di fumare, anzi favoriscono le ricadute. È l’importante scoperta ottenuta nell’ambito di uno studio prospettico svolto in Italia, e primo in Europa, con il coordinamento dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università di Pavia e l’ISPRO di Firenze. I dati raccolti mostrano che questi prodotti portano addirittura i non-fumatori, soprattutto i più giovani, a iniziare a fumare sigarette tradizionali, e gli ex-fumatori a ricadere nella dipendenza da tabacco. “È incomprensibile la ragione per cui questi dispositivi godano di benefici fiscali e regolatori rispetto alle sigarette tradizionali, quando è chiaro che non aiutano a ridurre il numero di fumatori. Se sotto controllo medico, infatti, alcune sigarette elettroniche potrebbero anche aiutare a smettere di fumare. Tuttavia l’ampia accessibilità a tutti, anche ai più giovani, è un ostacolo al controllo del tabagismo e una minaccia per la salute della popolazione”, commenta Silvano Gallus dell’Istituto Mario Negri, responsabile del progetto sostenuto anche da Fondazione AIRC.

Centri Antifumo

In Italia ci sono circa 400 Centri Antifumo che aiutano a smettere di fumare. Gli strumenti che utilizzano sono diversi e vanno dal counseling individuale, alla terapia di gruppo, dalla prescrizione di prodotti sostitutivi della nicotina fino a farmaci per la disassuefazione. Solitamente, per accedere a uno di questi centri, è necessario pagare un ticket, solo in alcuni casi è gratuito. Tutte le informazioni relative ai Centri antifumo sono sul sito dell'Osservatorio fumo alcol e droga (OssFAD) dell'Istituto superiore di sanità.

Counselling

Molti studi dimostrano che, per smettere di fumare, per alcune persone sia sufficiente il consiglio da parte del proprio medico. Più spesso però i pazienti hanno bisogno di incontri con personale appositamente preparato per motivarli e sostenerli nella propria scelta. A volte i fumatori possono partecipare anche a gruppi di auto aiuto, scelti in base alle proprie caratteristiche o preferenze.

Trattamenti sostitutivi

Quando si cerca di smettere di fumare occorre fare i conti con la dipendenza psicologica dal piacere e dalla gestualità del fumare. Soprattutto occorre considerare i disturbi dovuti allastinenza da nicotina, una sostanza che il corpo è abituato ad assumere e che crea dipendenza. Uno dei metodi consigliati per smettere è quello di ridurre gradualmente l'introduzione di nicotina nell'organismo, attraverso prodotti sostitutivi con dosi a scalare. Qualunque sia la via di somministrazione (cerotti da 16 o da 24 ore, gomme da masticare, compresse da succhiare o inalatori orali), tutti i prodotti sostitutivi controllano il disagio fisico provocato dalla mancanza della nicotina, aumentando del 50-70% le probabilità di successo di chi intende smettere di fumare. Si possono acquistare in farmacia senza ricetta medica, ma devono essere utilizzati rispettando le dosi e i tempi indicati (almeno per 2-3 mesi con un dosaggio da ridurre generalmente di un terzo ogni mese).

Farmaci

In alcuni casi il medico, accanto al suggerimento per un sostegno psicologico e di aiuto comportamentale, può prescrivere farmaci che aiutino a superare il momento più difficile di distacco dalla sigaretta. Questi farmaci devono essere prescritti dal medico, anche perché possono avere controindicazioni e provocare effetti collaterali e, pur essendo consigliati dagli esperti per migliorare le probabilità di successo, in Italia non sono forniti gratuitamente dal Sistema sanitario nazionale.

Libri

In libreria è possibile trovare diversi manuali per smettere di fumare. A volte possono funzionare o quanto meno suscitare il desiderio di smettere in chi non ci pensava proprio. Approfondire le motivazioni che spingono ad accendere la sigaretta o a spegnerla per sempre, imparare i metodi per rinforzare la propria determinazione o i piccoli trucchi per superare i momenti di difficoltà, leggere le storie di chi ce l'ha fatta, sono strumenti che possono aiutare a prendere questa difficile decisione una volta per tutte e a metterla in pratica. Tra i tanti disponibili segnaliamo Smetti di fumare con gusto (senza ingrassare) di Roberto Boffi e Anna Villarini con le ricette dello chef Cesare Battisti, Sperilig & Kupfer editore, Spegnila! di Donatella Barus e Roberto Boffi, Rizzoli editore, 101 motivi per non fumare di Fabio Beatrice e Johann Rossi Mason, Guerini associati.

Sperling & Kupfer Smettere di fumare con gusto (senza ingrassare)

Smettere di fumare con gusto (senza ingrassare)

Rizzoli Bur Spegnila!

Spegnila!

Guerini e Associati 101 motivi per non fumare

101 motivi per non fumare