Mai come in questo periodo abbiamo voglia di cibi “freschi”. Del resto, chi con questo caldo ha voglia di mettersi ai fornelli? Cucinare, per molti, sta diventando sempre più faticoso e personalmente spesso scelgo di pranzare con un enorme gelato. Tuttavia, ogni volta che gusto la mia coppa fiordilatte, pistacchio e nocciola, inevitabilmente mi domando se questa decisione sia davvero assennata. Se varietà e moderazione sono i pilastri su cui si fonda una dieta sana e bilanciata, mi rendo conto che la mia scelta, almeno nel lungo periodo, non sia sostenibile. Ma è davvero cos? “Innanzitutto, mi preme sottolineare che non esiste un alimento vietato né demonizzato, bisogna saper contestualizzare. Ognuno di noi deve tenere presente che non è sano ripetere gli alimenti oltre una certa frequenza durante la settimana, sia che si tratti, per esempio, della carne rossa che, nella fattispecie, di gelato”, spiega Maria Rosaria Tranchina, Dietista e Nutrizionista e Specialista in Scienze dell’Alimentazione della piattaforma di sanità digitale Doctolib.it

Il gelato può sostituire un pasto?

Pranzare con un gelato è sicuramente uno dei tormentoni estivi per eccellenza! Ma è effettivamente una buona idea? Il gelato può sostituire un pasto? “Se ragioniamo in termini calorici, la risposta è sicuramente “sì”. Anche la tipica brioche siciliana col tuppo, che apporta circa 500-600 calorie e si presterebbe a sostituire un pasto. Tuttavia, se analizziamo consapevolmente la qualità proveniente dalle calorie direi “no”. Ragionevolmente, il gelato andrebbe assunto occasionalmente per soddisfare il palato”, specifica Tranchina. Ricordando le indicazioni ben rappresentate dalla piramide alimentare, gli alimenti contenenti zuccheri semplici sono posizionati all’apice e occupano una esigua superficie della piramide, un avviso a consumarne piccole quantità e settimanalmente. “Il gelato, è prevalentemente composto da zuccheri semplici ed essendo freddo determinerà un’impennata glicemica e uno svuotamento gastrico rapido, che non permetterà di arrivare al pasto successivo senza la necessità di mangiucchiare qualcosa. Ecco perché non è consigliabile sostituirlo a un pasto, ma può farne parte. Se vi trovate al mare, per esempio, optate per un‘insalata fresca con proteine come tonno o salmone e, a seguire, concedetevi una coppetta o un cono gelato artigianale. Le verdure, che siano crude o cotte, sono sempre utili perché, assieme alle proteine, concorrono al senso di sazietà. Inoltre, grazie alla presenza delle fibre in esse contenute riducono l’assorbimento degli zuccheri semplici e dei grassi saturi contenuti nel gelato”, commenta la dietista di Doctolib.it

pranzo con il gelatopinterest
Foto di Grace Mak su Unsplash

Meglio artigianale o confezionato?

La risposta non è così scontata, ma tiene in considerazione una serie di fattori. “Il gelato confezionato è un mix di ingredienti naturali e tecnologia alimentare. Il gelato confezionato dal 1993 è regolato da un codice di autodisciplina del gelato industriale. Gli ingredienti utilizzati più comunemente per la base sono il latte e i suoi derivati e gli zuccheri, mentre la parte grassa è rappresentata dai grassi del latte quindi burro e panna o da grassi ed oli vegetali. Le industrie produttrici hanno escluso l’impiego di grassi vegetali idrogenati per non inficiare la salute del sistema cardiocircolatorio. Sorbetti, ghiaccioli e granite, invece, rientrano nella categoria dei gelati “a base d’acqua” dove l’acqua è l’ingrediente prevalente e con un apporto calorico inferiore. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), sulla base delle più recenti ricerche scientifiche, ha definito quali sono gli additivi sicuri che si possono impiegare per la produzione dei gelati confezionati e quali sono le quantità massime. Un cono confezionato, mediamente, ha un apporto calorico poco superiore a 300 calorie e un apporto di zuccheri e lipidi lievemente superiore rispetto a 100 grammi di gelato artigianale. Le etichette nutrizionali rivelano tutti gli ingredienti e gli additivi per una scelta consapevole”, spiega Tranchina.

Chi dovrebbe fare attenzione

Esistono categorie di soggetti sicuramente più a rischio. "I diabetici che dovrebbero limitarsi a causa del quantitativo di zuccheri semplici contenuti, complici dell’aumento della glicemia. Tuttavia, la tecnologia alimentare ha consentito la produzione di gusti senza zucchero sostituendo lo stesso con i dolcificanti, permettendo anche ai diabetici l’inserimento di questo alimento nella propria dieta. Anche chi soffre di sindrome da colon irritabile o intolleranza al lattosio dovrà prestare attenzione all’assunzione del gelato, attuando strategie per non alterare la fisiologia delle cellule intestinali come l’utilizzo di enzimi prima di consumarlo, oppure preferendo i gelati senza latte e lattosio”, prosegue l’esperta.

Quando è meglio consumarlo

“Sconsiglio di assumerlo la sera, è preferibile concederselo a pranzo, in questo periodo per esempio è perfetto, dopo una nuotata al mare o nel pomeriggio in alternativa allo spuntino dopo una passeggiata per assecondare i ritmi della crono nutrizione. Consumare un gelato a pranzo, non prevede rinunce il giorno precedente né il giorno seguente, richiede solo consapevolezza nutrizionale, ovvero la capacità di seguire i binari di una corretta alimentazione senza trascurare i desideri del palato. La scelta dell’assunzione del gelato a un pasto determina una stimolazione organolettica che non deve lasciare spazio ai sensi di colpa se ben pianificato”, conclude la dietista di Doctolib.it. Insomma, lasciare spazio ad alimenti meno bilanciati dal punto di vista nutrizionale, in un contesto di sane abitudini alimentari, non è certo un dramma.

3 ricette di gelato da preparare a casa

Gelato ai frutti rossi

I frutti rossi, ricchi di fibre che favoriscono la digestione e di antociani, che contribuiscono al benessere del cuore sono anche buoni, colorati e sfiziosi. Insomma, non stancano mai e, gustati in un gelato rinfrescante, diventano ancor più irresistibili.
Preparazione: congelate per almeno 4 ore fragole, lamponi e banane quindi, con un mixer ad alta velocità, frullate il tutto aggiungendo latte di mandorla e sciroppo d’acero, fino a ottenere un composto omogeneo e vellutato. Versate in una vaschetta e riponete in freezer per altre due ore. Servite in piccole coppette decorate con fragole e lamponi freschi. (Ricetta di Dole)

Gelato avocado e kiwi

Un’idea golosa e rinfrescante, da realizzare a casa e senza necessità di una gelatiera, unisce tutti i benefici del kiwi, ricco fibre e di vitamina C, antiossidante che garantisce il normale funzionamento del sistema immunitario, a quelli dell’avocado, ottima fonte di acidi grassi omega 9 e di potassio e magnesio, minerali indispensabili per affrontare il caldo.
Preparazione: tagliate l’avocado a metà, rimuovete il nocciolo, estraete la polpa quindi mettetela in un recipiente e aggiungete succo di limone, miele, sciroppo d'agave, estratto di vaniglia e yogurt magro. Tritate il tutto con il frullatore a immersione e mettete in frigorifero. Montate con le fruste 100 ml di panna e incorporate delicatamente l’avocado. Versate il composto in un contenitore chiuso, mettetelo nel congelatore ricordandovi, ogni 20 minuti, di mescolarlo fino a quando non si sarà rassodato. Sbucciate due kiwi sun gold, tagliateli a dadini e aggiungete la metà al gelato mentre è ancora cremoso. Servite decorando con resto dei kiwi a dadini e qualche fogliolina di menta. (Ricetta di Zespri)

Frozen frappè alla pesca e yogurt

Perfetto connubio tra la pesca, uno dei frutti estivi per eccellenza, ricco di acqua, potassio, fosforo e vitamina A, e lo yogurt, alimento ad alto contenuto di calcio, vitamine del gruppo B e proteine.
Preparazione: prendete una pesca, tagliatela a pezzettini e frullatela con un mixer. Aggiungere un vasetto di yogurt naturale e frullate per un minuto circa. Successivamente, aggiungete il succo di un limone e frullate di nuovo. Mettete in congelatore il frappé per un paio di ore, quindi servite in un bicchiere alto e guarnite con qualche fettina di pesca tagliata sottile. Chi è alla ricerca di un sapore più deciso o di un dessert più facilmente digeribile, può sostituire lo yogurt vaccino con quello caprino. (Ricetta di Arborea Latte)


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