Mancano poche ore all'inizio della London Fashion Week, e mi trovo davanti alla vecchia sede della Central Saint Martins su Southampton Row, in attesa di incontrare la designer Magda Butrym, rising star della moda, e Ann-Sofie Johansson, creative advisor di H&M, per parlare dell'ultima collaborazione fra la designer polacca e il colosso svedese. La location, un tempo cuore pulsante della creatività accademica, è ora il palcoscenico di un roseto lussureggiante, dove il rosso intenso dei fiori si fonde con la sofisticata eleganza della collezione, in un progetto che parla di artigianalità, modernità, tradizione e innovazione.
La capsule, in vendita dal 24 aprile negli store H&M, rappresenta un omaggio ai dieci anni del brand Magda Butrym, e celebra la femminilità in tutte le sue sfaccettature riportando in primo piano la moda slava reinterpretata in chiave contemporanea. Protagonisti: abiti eterei ispirati alla fioritura e capi sartoriali con spalle importanti, tra cappotti ampi e strutturati, un vestito rosso con volant (che richiama l’immagine di un bouquet di rose scarlatte), uno di pizzo crochet e un cappotto di pelle bordeaux, altri outfit in jersey che avvolgono la silhouette e un elegante abito nero con taglio sartoriale arricchito da una fodera in jacquard con rose stampate, espressione dell’abilità di Magda nel giocare con volumi e materiali.
Gli accessori che completano la collezione hanno tutti dettagli raffinati: una borsa e un foulard che rievocano il fascino antico del pizzo, sandali decorati con applicazioni floreali, orecchini fleuri impreziositi da cristalli argentati, un elastico per capelli di seta, occhiali da sole e persino una cipria a cui non manca l'iconica rosa. Partiamo da qui.
Magda, il motivo della rosa è centrale nella collezione. Cosa rappresenta per te?
La rosa è un simbolo potente di femminilità. È dolce ma sicura di sé, delicata eppure indipendente. Mi piace l’idea del suo sbocciare, che rappresenta crescita e trasformazione. Ho cercato di trovare un equilibrio tra femminilità e carattere. È così che immagino la donna che indossa i miei abiti.
Qual è stata l’ispirazione dietro questa collezione?
Un dialogo continuo con H&M. Ho voluto creare una collezione che rappresentasse il mio mondo attraverso la scelta di materiali e dettagli specifici. Per il mio brand la ricerca è un processo incessante, una continua spinta in avanti. In questo caso, invece, ho fatto una pausa. Ho voluto rendere omaggio ai dieci anni del mio marchio rivedendo gli archivi e ripensando al passato per creare qualcosa che potesse essere amato anche da chi compra H&M. La collezione celebra le donne che sbocciano, qualcosa di senza tempo e al tempo stesso di distintivo.
C’è anche un tributo alla tua terra d’origine, la Polonia...
Assolutamente. La Polonia ha sempre fatto parte di me. Da quando ho studiato per diventare costumista a Varsavia, muovendo i primi passi nel mondo della moda, ho promesso a me stessa che avrei preservato l’estetica slava nel mio lavoro. Collaborare con artigiani indipendenti è stato essenziale per mantenere questa identità. Ho coinvolto donne che lavoravano come manager in altre aziende, ma che erano appassionate di uncinetto. Le ho letteralmente rubate dalle altre scrivanie e ora sono crocheters a tempo pieno. Sono il mio orgoglio, il mio modo di portare avanti l’autenticità dell’artigianato slavo.
Come funziona il tuo processo creativo?
Non mi fermo mai e non sono mai contenta (ride, ndr). Sono sempre alla ricerca di qualcosa che mi soddisfi completamente, ma non è semplice. L'obiettivo è creare un prodotto autentico, che torni alle mie radici senza essere necessariamente nostalgico. È un equilibrio sottile tra heritage e modernità.
Cosa hai apprezzato di più della collaborazione con H&M?
H&M mi ha ascoltato davvero, rispettando la mia visione. Non ci sono stati compromessi sui materiali o sul packaging, ogni elemento della capsule è curato in ogni minimo dettaglio.
Oltre a essere designer sei anche moglie e madre di un bambino di 7 anni. La maternità ha influenzato il tuo lavoro?
Essere madre ha avuto un impatto evidente sulle mie creazioni. Ho sempre amato il corpo femminile, ma ora lo apprezzo in un modo completamente nuovo. Presto darò ancora più attenzione a come i tessuti si muovono sul corpo, perché credo che un abito debba valorizzare la donna e non il contrario. Sono ossessionata dall’idea di trovare un balance tra forma e funzione.
Un aneddoto della partnership con H&M?
Mi hanno sorpresa. Sono arrivati al primo meeting con un profilo dettagliato su di me e su come il mio brand fosse percepito. Hanno studiato il mio lavoro a fondo, e questo mi ha fatto capire quanto apprezzassero la mia visione. È stata una collaborazione vera, in cui ho potuto esprimermi liberamente.
La cosa che ti ha resa più orgogliosa?
La faccia di mia madre quando ha visto i mega poster appesi nelle più grandi città con le foto delle mie collezioni. Per me è stato un momento molto emozionante.