“È santa e puttana, madre e matrigna, governativa e anarchica, cosmopolita e provinciale. È il luogo dove coabitano bestemmie e rosari, dove la storia entra nel quotidiano e la bellezza è trattenuta a terra da un’antichità politeista, da un mondo ancora non del tutto abolito. Roma, in fondo, è una nobildonna decaduta ma ancora piena di charme”.
Si firma Alessandro nel comunicato stampa che accompagna "Avant Les Débuts", la prima campagna pubblicitaria di Valentino con la Direzione Creativa di Alessandro Michele. E sono queste le parole scelte dallo stilista per descrivere la protagonista assoluta del fotoracconto e dello short movie Primavera 2025 della Maison: Roma, attrice e cornice di un omaggio all’amore che la legava a Valentino Garavani. A incarnare il suo spirito, un cast di attori orchestrati per portare scena un dialogo tra moda, cinema, geografia, passato, presente e futuro. Ci sono artisti, donne del cinema, eredi di una nobiltà in declino, carlini fedeli a ogni passo. C’è eleganza e ironia, cura e disordine, anni 70 e 2025, teatralità e naturalezza.
È una trama scandita da paradossi, da sempre custoditi nel cuore della città eterna. Una natura di contrasti che vive nelle parole di Federico Fellini nel film Roma che celebrano Anna Magnani come “il simbolo della città: una Roma vista come lupa e vestale, aristocratica e stracciona, tetra, buffonesca”, celebre citazione di congedo del regista all’attrice sul portone di casa scelta come voce narrante in apertura del video. Portone di apertura a una nuova narrazione della Maison, varco di accesso alla visione di Alessandro Michele attraverso l’ingresso di palazzo Mignanelli, sede storica del brand. Quante volte avrà varcato quel portone Valentino Garavani? Oggi lo facciamo anche noi, in un dialogo tra memorie e vissuti ripercorsi per conoscere nuovi spazi ad abitare.
Una nuova casa che si racconta con un linguaggio cinematografico che unisce il neo-realismo di Luchino Visconti, il simbolismo visivo di Ingmar Bergman e il realismo magico di Federico Fellini in un immaginario che sembra il frammento di un film della Roma del cinema ma parla di “un presente inattuale, disallineato, anacronistico e per questo estremamente contemporaneo”. E se in firma Alessandro abbandona il suo cognome Valentino lo ritrova, in lettera maiuscole incorniciate dal bianco burro degli scatti di campagna.
Creative Director: Alessandro Michele
Director and Photographer: Glen Luchford
DOP: Jack Webb
Art Director: Christopher Simmonds
Stylist: Jonathan Kaye
Hair Stylist: Paul Hanlon
Make Up Artist: Yadim
Manicurist: Lauren Mitchell Choreographer: MJ Harper
Casting Director: Ben Grimes