Quando nel 1976 Catherine Walker si decise a far conoscere i suoi capi al mondo – o, quanto meno, alla città di Londra – lo fece camminando su e giù per il quartiere commerciale di Chelsea, sulla King’s Road, con un cestino ricolmo di vestiti sospeso al braccio. Dopo la morte del primo marito nel 1975, con due figlie e una condizione economica difficile a carico, Walker, nata a Calais (Francia) nel 1945, aveva impresso un cambio di rotta alla sua vita. Spinta da necessità e passione, si era infatti iscritta a un corso di moda: una direzione ben diversa dagli studi filosofici in cui si era precedentemente impegnata presso le Università di Lille e Aix-en-Provence, e che, tuttavia, si rivelerà quella giusta. Non passeranno molti anni prima che la sua attività di vendita porta-a-porta sulla King’s Road si trasformi in un business reale – secondo entrambe le eccezioni – tanto che oggi la definizione con cui è Walker è meglio conosciuta è quella di ‘Couturier Privata di Lady Diana’.

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Tim Graham//Getty Images
La principessa Diana e la couturier Catherine Walker in visita privata da Christies, 1997. Lady Diana indossa un abito firmato Catherine Walker

Se le prime prove di Walker si concentrano sul disegno di abiti per bambini, sarà la specializzazione successiva in abiti da sera, sposa e cerimonia a firmarne il successo. Si tratta di abiti interamente realizzati a mano, per i quali si richiedono fino a otto settimane di lavoro e le mani di trenta sarti. I materiali selezionati sono per lo più lane, sete e cashmere, rigorosamente Made in Italy o UK. Una dedizione all’arte vestimentaria che venne immediatamente notata dalla principessa Diana quando, nei primi anni Ottanta, si recò presso l’atelier di Catherine Walker.

Il sodalizio con Lady Diana

La sua apparizione è stata descritta dal secondo marito di Walker, Said Cyrus, in un lungo editoriale pubblicato sul New York Times nel 2017 dal titolo Perché siamo ancora ossessionati dallo stile della Principessa Diana?: “Ricordo la prima visita della principessa da noi all’inizio degli anni Ottanta come una timida ventenne. Aveva un incarnato di pesche e panna con grandi occhi azzurri sotto la frangia”. È bastato uno sguardo, e il sodalizio fu sancito. Da allora, Catherine Walker realizzerà oltre mille abiti per Diana, alcuni dei quali si trovano oggi nelle sale del Victoria & Albert Museum di Londra. Un accordo di tessuti e di sentimenti durato, letteralmente, una vita: dai primi abiti eleganti realizzati sulla misura di un corpo che stava cambiando per via della gravidanza, passando per quelli dei numerosi tour nel mondo, fino all’ultimo, tristemente noto, abito nero con cui la principessa è stata sepolta.

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Princess Diana Archive//Getty Images
La principessa Diana giunge ad un banchetto presidenziale a Douala, in Camerun, 1990. Indossa un abito di Catherine Walker

Nello stesso racconto di Said Cyrus il lavoro svolto dalla moglie nei sedici anni di collaborazione con Diana viene svolto ulteriormente: si racconta come ogni viaggio istituzionale fosse motivo di approfondite ricerche, per le quali spesso si recava di persona nei luoghi prima della stessa Diana. Ogni nuova occasione era, a detta di Catherine Walker, un esame da sostenere. “Eravamo sempre consapevoli della tensione tra l’abito e la donna che lo indossava: chi è la star, la donna o l’abito?”. Parole che certo restituiscono la misura dell’importanza dell’ensemble, il quale aveva la funzione si supportare la persona. E così è stato: negli abiti di Walker, Diana si è trasformata da principessa da fiaba quale era, a leggendaria icona di stile. E le pagine di carta stampata che ancora vi si dedicano lo dimostrano.

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Catherine, principessa del Galles, assiste a un ricevimento per il Presidente e la First Lady della Repubblica di Corea alla Horse Guards Parade. Londra, 2023. Indossa un ensemble Catherine Walker

Nel 1990 la professionalità e l’estro fuori misura di Walker sono stati ufficialmente riconosciuti nel titolo di Designer of the Year for British Couture. Un titolo giunto sebbene la cuturier si sia sempre tenuta alla larga dalle tradizioni della moda e dai riflettori: ancora oggi, l’azienda non organizza sfilate, non fa leva su campagne marketing su larga scala, né si è mai riconosciuta nei tempi veloci della moda più attuale. Oggi, le redini dell’azienda sono tenute da Said Cyrus: nel 2010 Catherine Walker è morta per via di un cancro al seno, con cui ha combattuto negli ultimi anni. Nel frattempo, il legame con la casa reale britannica non si è mai spezzato: Kate Middleton è cliente abituale della Maison, sempre prediletta quando si tratta di importanti cerimonie di rappresentanza.

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