Trecce corvine, abito nero, colletto bianco: sono pochi i personaggi in grado di restare indelebili nell’immaginario collettivo come Mercoledì Addams. A lei dobbiamo la diffusione del dark humour, la nascita della sottocultura goth, la normalizzazione del cinismo e di un malessere sociale sempre più diffuso. Con Halloween alle porte e la trepidante attesa per la nuova serie di Netflix sulla regina degli outcast diretta dal maestro del dark fantasy Tim Burton, esploriamo l’impatto esercitato sulla moda e sulla società dal franchise della famiglia più spettrale di sempre.

La Famiglia Addams arriva in un momento storico in cui il popolo americano si sente perduto: siamo nel pieno della Grande Depressione, l’America subisce le conseguenze della Prima Guerra Mondiale ed entra ufficialmente nel modernismo. L’utilitario e il funzionale si impongono sopra il romantico, che viene abbandonato insieme alle altisonanti ville vittoriane, un tempo simbolo di ricchezza e ora ridotte a poco più che ruderi, un monito decadente dei passati tempi d’oro. Fondato nel 1925, il magazine The New Yorker vuole porsi come una ventata d’aria fresca, fornire un mezzo d’innocente evasione da una realtà scomoda, per questo non si focalizza su temi politici, bensì sulla scena artistico-culturale della metropoli. È qui che, appena ventenne, troverà lavoro come fumettista un giovane Charles Addams e, nel 1938, tra queste pagine darà vita al mito in bianco e nero della Famiglia Addams, destinato a diventare un vero e proprio simbolo della cultura di massa americana.

Contro il mito americano della Famiglia Felice™ (in stile “Mulino Bianco”, diremmo noi) si staglia all’improvviso questa famiglia eccentrica e fuori dagli schemi, che disdegna le norme sociali con fierezza e vive in un’enorme dimora vittoriana crogiolandosi nella propria ricchezza tra macabri passatempi e forti passioni. Ritratti come un mistero vivente per l’americano medio, col loro stile di vita sopra le righe e l’aspetto funereo, ma al tempo stesso attenti alle buone maniere e capaci di coltivare affiatate unioni familiari, gli Addams rappresentano un completo capovolgimento dei valori radicati negli Stati Uniti del XX secolo, con la famiglia standard spesso “vittima" dei loro sfizi. La satira è evidente e la massa ne resta affascinata. In fondo, si tratta di un mix ben ponderato di contrasti: da una parte si mettono in luce in modo ironico gli atteggiamenti a volte ridicoli dei super ricchi, mentre dall’altra si combatte il perbenismo della società a colpi di cinismo. Ma soprattutto, nasce la figura dell’outsider, l’emarginato per scelta che tanto piacerà come tropo cinematografico negli anni a venire.

Charles Addams è, già di per sé, un personaggio alquanto insolito: originario del New Jersey, tra i suoi passatempi di gioventù si annoverano oziose passeggiate tra le tombe del cimitero locale e giri di ricognizione tra le grandi magioni vittoriane infestate, a volte finendo anche per dipingere scheletri sulle pareti. Il suo primo lavoro, per il magazine True Detective consisteva nel ritoccare foto di cadaveri per rimuovere il sangue e, più tardi, al riguardo avrebbe commentato che “molti di quei cadaveri erano decisamente più interessanti così com’erano”. Insomma, che la Famiglia prenda il nome da lui risulta alquanto appropriato, avrebbe potuto benissimo farne parte. Ma sono soprattutto la matriarca Morticia, vampirica presenza di altera bellezza, e la figlia Mercoledì (Wednesday nell'originale) a entrare nell’immaginario comune finendo per fornire una continua fonte d’ispirazione per la moda e non solo. Abito nero dall’allure seducente, lunghi capelli lisci, labbra rosso acceso e make-up intenso sugli occhi per le wannabe Morticia; trecce ordinate, colletto bianco, incarnato pallido e sguardo ammonitore per le fanatiche di Mercoledì: l’aura decadente della Famiglia Addams, il culto dell’estetica vittoriana misto alla passione per il macabro e il misterioso e a quel “sentirsi diverso” ispirano marcatamente la sottocultura goth, che inizia a fare la sua comparsa nella Gran Bretagna degli Anni 70 – circa una decina di anni dopo la prima apparizione degli Addams sul piccolo schermo.

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Hulton Archive//Getty Images

A sublimare i personaggi di Morticia e Mercoledì saranno però, anni più tardi, Angelica Huston e Christina Ricci che, nel film La Famiglia Addams (1991) e nel sequel del 1993, ne hanno fornito le interpretazioni più memorabili. Basti pensare alle immagini di Mercoledì al campo estivo che nel 2010 facevano il giro di Tumblr: la sua ironia dissacrante, l’aria sadica e al contempo intellettuale, la risposta sempre pronta, le battute sprezzanti contro la classica popular girl ne hanno fatto l’anti-eroina per eccellenza, dando vita a un culto del personaggio che si protrae ancora oggi. Al tempo stesso, Morticia e Mercoledì hanno sempre rappresentato, fin dalle loro prime comparse nelle strisce del The New Yorker, una figura di donna decisamente emancipata: lungi dal rappresentare la classica madre di famiglia o la classica figlia sfavorita rispetto al maschio di casa, con l'altro sesso non solo hanno rapporti paritari, ma assumono perfino un ruolo nettamente dominante.

Negli anni, anche l’impatto sulle passerelle è stato enorme: c’è un po’ di Addams in tutto ciò che abbia mai sfilato avvolto in un’atmosfera gotica, con richiami al mondo dell’occulto. Nel 1998 Balenciaga presentava lunghi abiti neri dall’eleganza sobria ma seducente, la perfetta ripresa dello stile goth in chiave Nineties, nel 2002 Gucci aveva infuso look d’ispirazione gotica di quell’allure sexy-rock-chic tipica del brand in quegli anni, mentre nel 2007 Alexander McQueen ci regalava una collezione Autunno Inverno lugubre e teatrale, con look total black stravaganti e drammatici illuminati da labbra rosso acceso. Per l’Autunno Inverno 2019 Miuccia Prada aveva citato direttamente gli Addams con una parata di look total black tanto chic quanto austeri, tra cappotti oversize e abiti stretti in vita a enfatizzare la silhouette, sguardi severi e lunghe trecce corvine. Nel 2021, Simone Rocha ha proiettato treccine e colletti bianchi a punta su un’estetica gothic lolita per un risultato ultra contemporaneo tra platform esagerate, harness in pelle e maxi gonne di tulle. In generale, il colletto alla Mercoledì si sposa bene anche con l’estetica Dark Academia e con il grande ritorno dell’uniforme scolastica che ha preso d’assalto lo street style nell’ultimo anno.

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Simone Rocha Autunno Inverno 2021

E, forse, anche perché il cinismo e il disprezzo di Mercoledì sono quantomai attuali, le più recenti sfilate dimostrano che la ripresa dell’estetica goth non è destinata ad affievolirsi nel breve futuro. Per l’Autunno Inverno 2022-2023, Saint Laurent vira su atmosfere alla Matrix con tagli lunghi, linee pure e tanta pelle, anche Givenchy punta tutto sul minimal-chic, mentre Rochas completa i look in nero con trecce e unghie affilate. Per la Primavera Estate 2023, Mariacarla Boscono veste i panni di una perfetta Morticia per Burberry con un lungo abito nero dal taglio fluido e dallo scollo profondo, mentre Donatella Versace immagina una nuova dea gotica: tra cascate di chiffon, veli in pizzo, raffinati tagli fascianti con dettagli cut-out e atmosfere boudoir, la sua è una donna ora chic ora ribelle, sensuale ma soprattutto indipendente, libera.

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