Etro è forse il marchio italiano che meglio incarna la dimensione glocal. Uscirete rafforzati da questa fase in cui il global ha dimostrato i suoi punti deboli?
Siamo sempre stati noi stessi, con le nostre molteplici sfaccettature ma accomunati da valori concreti e dalla passione per il colore, il viaggio e la cultura. Non ci siamo mai negati la libertà di esprimere, attraverso la moda e il lifestyle Etro, la nostra identità, che è frutto dell’amore per il nostro lavoro e di molteplici contaminazioni globali. Se oggi non possiamo viaggiare, lo possiamo sempre fare con la nostra mente o attraverso le pagine di un libro. L’apertura mentale mi ha sempre aiutato e lo sta facendo in questo periodo più che mai! Essere cittadini del mondo è prima di tutto un fatto di testa.
Si prevede un rallentamento generale. Le piace l'idea?
Sono assolutamente d’accordo. In questi giorni difficili mi sono fermata a riflettere sul mio lavoro. La moda è grande quando fa sognare e quando ha un ruolo sociale. Negli anni ha dato forza alle donne, ha rotto barriere, si è fatta portavoce della diversità. È il momento di riscoprire i valori più autentici. Mi piace pensare che quando sarà finalmente finito questo periodo estremamente difficile ci sarà un Rinascimento che parlerà di qualità e rispetto. Per anni siamo stati bulimici di prodotti e collezioni, ma ora è giunto il momento di cambiare: bisognerà ripartire più consapevoli, più concreti e su fondamenta più solide. E proprio questa concretezza dovrebbe essere il punto di partenza del nuovo corso della moda, che più che mai dovrà essere responsabile.
Un brand dai codici riconoscibili come Etro ha più capacità di resistere ai tempi avversi rispetto a chi cambia stile e linguaggio ogni stagione?
Ciò di cui sono felice e, in un certo senso, orgogliosa, è la coerenza stilistica che negli anni abbiamo saputo conservare, senza mai cedere ai bisogni e ai trend passeggeri che il sistema moda ha alimentato e coltivato. Abbiamo sempre privilegiato una moda senza tempo, pensata per più generazioni di donne e uomini. Le avversità colpiscono tutti e alcune, come questa terribile emergenza, sono purtroppo ben oltre il nostro controllo e la nostra portata. Quando questo momento sarà solo un ricordo, continueremo il nostro lavoro con l’amore e la passione di sempre, accompagnati da qualche profonda consapevolezza in più.
(nella foto: Veronica Etro con, da sinistra, i fratelli Ippolito, Kean e Jacopo. Il brand di famiglia è stato fondato nel 1968 dal padre Gerolamo "Gimmo" Etro).