Tutta la Copenaghen Fashion Week in 10 tendenze per la Primavera Estate 2026
Il tailoring atipico e le stratificazioni, la pelle e gli orli plastici. Ma anche i pois, i fiocchi e le ormai immancabili flip flop. La capitale danese, sempre più rilevante nella geografia della moda, setta il tono dello stile che verrà

I più attenti, non se la perdono. I più accorti notano che qui, i claim propagandati e mai rispettati, si fanno sostanza. Di pedane inclusive. Per genere, per età, per forma fisica. Di collezioni sostenibili, che recuperano gli scampoli dei big del lusso tramutandoli in oggetti sfiziosi, che fanno e disfano con sartoria e pezzi di culto della moda. Brevettando nuove forme e significati, cesellando un portabile mai piatto. Tra sovrapposizioni e decostruzioni, tra la sottrazione di una tinta burro e l’esuberanza di fiocchi e pois, tra una pelle piegata all’estro di scultore à porter e un orlo elicoidale che dà movimento al look.
Alla Copenaghen Fashion Week si dovrebbe andare in massa, anche se forse perderebbe quell’appeal di nicchia che è parte del suo fascino, corroborato da uno street style che l’ha resa faro di estetiche multiple e ormai imprescindibile in tutte le cronache. Il merito della sua rilevanza è tutto (o quasi) nel modello etico che qui si è brevettato e a cui oggi si accodano in molti, da Berlino a Londra, da Oslo ad Amsterdam, passando dalla teoria ai fatti di un cambiamento virtuoso e duraturo.
I nomi chiave della moda nordica tra grandi ritorni e nuove celebrazioni e giovani talenti
All’ombra della Sirenetta, sfilano ibig della moda nordica, tra l’eterno glamour di Rotate e il romanticismo di Cecilie Bahnsen che, in pausa da Parigi, porta qui lo show celebrativo per i dieci anni della sua griffe, inaugurando al contempo il Guest Slot, inedito spazio di Copenaghen che avrà l’obiettivo di festeggiare le figure chiave della scena (non solo) danese. Ma in pedana non mancano nemmeno gli emergenti come Anne Sofìe Madsen, o Anna Myntekar e Yoko Maja Hansen di Bonnetje, nuovi talenti supportati da un programma di tre anni che offre finanze, tutoraggio e visibilità, aiutando i creativi del domani a fare breccia in un mercato internazionale. “La Primavera Estate 2026 sarà la nostra stagione più d’impatto di sempre”, aveva anticipato la CEO di CPHFW Cecilie Thorsmark, rimarcando quanto la città sia diventata meta rilevante della geografia modaiola, nonché punto fermo della cartina a settare il tono dello stile che verrà.
Tutto da scoprire qui, in una maxi-gallery delle tendenze Primavera Estate 2026 emerse dalla Copenaghen Fashion Week, da sfogliare (e studiare) in scroll down.

Trend couture. Direttamente da Parigi #4

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