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It’s couture season. Mini atlante dei trend avvistati sulle passerelle parigine, giorno 3

L’Alta Moda al suo meglio. Demna saluta con rigore, Glenn Martens esordisce con audacia. In mezzo, le silhouette imbottite di Viktor & Rolf e quelle inquietanti di Robert Wun. Giro di boa con brivido.

Di
le tendenze dalle sfilate haute couture autunno inverno 2025 2026, giorno 3
Courtesy Maison Margiela

C’è la parigina chic in dolcevita e pantaloni a sigaretta. C’è la diva di Hollywood in sottoveste e cappotto in visone in realtà piume ricamate. C’è la debuttante in abitino di organza rosa candy e diadema in testa by Lorraine Schwartz. C’è il bodybuilder in completo sartoriale fatto a Napoli che finisce per vestire a pennello tutte le fisicità, comprese quelle smilze di chi arriva in pedana dopo lui perché “non è il capo a definire il corpo, bensì il corpo a definire il capo”. C’è Cristóbal; nel rigore del taglio, nell’ossessione di una perfezione irraggiungibile, nei virtuosismi di un pizzo guipure progettato senza cuciture, nella sacralità di un nero che tinteggia un completo ipertrofico. E, infine, c’è lui; Demna, con i suoi archetipi e i suoi tic, con la sua vita raccontata in passerella a guisa di una botanica di paillettes che evoca una tovaglia della nonna, a guisa di un bomber in seta tecnica il più leggero possibile, o una sneaker in pelle di vitello scamosciata già bella che pronta sullo store couture della maison, in un’accessibilità che pare un ossimoro. I nomi del team che ha concesso la visione radicale sostituiscono il soundtrack e dopo anni di mancati saluti, il take a bow finale. In felpa, t-shirt consunta e pantaloni mimetici. Demna dice addio a Balenciaga e ci ricorda cos’è la Moda che “vive ai margini del domani, guidata non da ciò che conosciamo ma dal brivido di scoprire ciò che verrà. È l'espressione del nostro bisogno di evolvere, di dare un senso al cambiamento prima che arrivi, di vestire il futuro prima che abbia un nome”. Così, con una lettera scritta a mano che accoglie gli ospiti di uno show già finito nella storia.

Non si sa se nei manuali finirà anche quello di debutto di Glenn Martens chez Maison Margiela ma la prima prova, nel terreno scivoloso della linea Artisanal, è ottima. Lui, invece, sceglie l’anonimato che è nel DNA della griffe fondata dal designer più sfuggente, mette maschere alle modelle che non si come facciano a camminare, il volto impacchettato da un cellophane soffocante, da incrostazioni preziose, da metalli pesanti, da veli di seta alata, da patchwork di pelle, da intagli di fiori che chissà quante ore di confezione hanno richiesto all’atelier. Forse risibili, in confronto a quelli necessari per progettare la teoria di look che sfila sulle note di Disarm degli Smashing Pumpkins, tra le pareti screziate da collage di carta del luogo che ospitò l’ultimo défilé di Martin, ossia l’attuale polo culturale Le Centquatre e una volta il più grande centro funerario di Parigi. Sagome impacchettate da PVC, da mastodontici drappi di velluto metallizzato, da métissage di pelli riciclate, goffrate e dipinte a mano, da trompe-l’œil che mimano le pitture simboliste di Gustav Moreau, o ancora da collage di nature morte olandesi del XVII secolo. Decostruzioni e ricostruzioni, ganci all’eredità del gigante anonimo e all’ultimo genio, ravvisabile in corsetti che strizzano l’anima e in una ferocia creativa su abiti, giacche, gonne e cappotti materici, su un jersey drappeggiato, liquido e leggerissimo che avvolge il corpo di dee fantasma.

Insomma, il giorno tre di Haute Couture regala il brivido oltre i trend che pure emergono. Tra la sartoria affilata di Balenciaga e l’upcycling materico di Maison Margiela, tra i tocchi artsy (e inquietanti) di Robert Wun e le silhouette gonfiabili e concettuali di Viktor & Rolf, tra l’iper-décor di Elie Saab e Zuhair Murad che riaccendono il sogno dell'Alta Moda. In scroll-down, il bigino con le tendenze direttamente dalle passerelle Haute Couture Autunno Inverno 2025 2026 del giorno tre. In attesa del gran finale.



Tendenze Autunno Inverno 2025 2026 - Haute Couture, Giorno 1

Tendenze Autunno Inverno 2025 2026 - Haute Couture, Giorno 2

Tendenze Autunno Inverno 2025 2026 - Haute Couture, Giorno 4


IL MEGLIO DELLE TENDENZE AUTUNNO INVERNO 2025 2026 HAUTE COUTURE

Haute couture, tendenze Autunno Inverno 2025 2026: sartoria rigorosa

le tendenze dalle sfilate haute couture autunno inverno 2025 2026, giorno 3
courtesy of Balenciaga

“I capi sono scultorei e complessi nella loro costruzione, pur abbracciando il minimalismo e la riduzione nella loro architettura” dice Demna a proposito del suo ultimo show per Balenciaga. “Il punto di partenza della collezione – continua il designer nella cartelletta stampa – è stato uno studio dei codici dell’abbigliamento della borghesia. Sartoria severa e monumentale per le donne, con revers a tulipano che incorniciano il volto, accanto a colletti alti e strutturati in stile Medici o ispirati a Nosferatu”. Tradotto? Blazer spalluti che fanno la silhouette a V e sottoscrivono il tailoring elegante del giorno 1 di Haute Couture, condendolo di un pizzico di rigore in più.

Haute couture, tendenze Autunno Inverno 2025 2026: upcycling

le tendenze dalle sfilate haute couture autunno inverno 2025 2026, giorno 3
Courtesy Maison Margiela

Su giacche da motociclista composte a partire dal patchwork di altri 18 biker in pelle cognac, poi stampate a laser con un collage di nature morte e tagliate in ali tridimensionali con carta coordinata, o ancora su ritagli di pizzo di gonne trasparenti, sulla ferramenta di maschere di latta accartocciata. La collezione di debutto di Glenn Martens per la linea Artisanal di Maison Margiela è per un terzo riciclata, in un’eco al metodo di lavoro dello stesso Martin che decadi prima che facessimo la conoscenza del lemma “upcycle” si cimentò nel riciclo creativo, tra vecchi abiti scovati nei mercatini delle pulci o gilet (addirittura) composti da ceramiche frantumate. Per un ponte tra moda e arte, nonché un gancio tra memoria e futuro di un fashion system (si auspica) sempre più attento.

Haute couture, tendenze Autunno Inverno 2025 2026: tocchi artistici

le tendenze dalle sfilate haute couture autunno inverno 2025 2026, giorno 3
Daniele Oberrauch

Ma anche un po’ inquietanti, per lo meno sulla passerella di Robert Wun che sembra condurre il dramma della contemporaneità nel palcoscenico del Théâtre du Châtelet. Apre una dama in bianco dal volto macchiato di sangue e il corpo avvolto in una cappa imbottita con tracce di mani, che potrebbe entrare di diritto nel guardaroba di un film horror (e couture). Il tocco artistico si fa meno angoscioso poi in un super-coat spruzzato alla Pollock, o in quello di un altro cappotto dalle maniche a gigot schizzate da macchie di paillettes in rosa acceso. Dal sogno all’incubo, è un attimo ma del resto non si vivono tempi quieti e come racconta il designer, la moda può essere anche un viaggio nelle “profondità del desiderio e dell'immaginazione umana”. Con guizzi artsy e bizzarri perché altrimenti che Haute Couture sarebbe.

Haute couture, tendenze Autunno Inverno 2025 2026: silhouette gonfiabili

le tendenze dalle sfilate haute couture autunno inverno 2025 2026, giorno 3
launchmetrics.com/spotlight

Diretti discendenti delle volumetrie del giorno due, le silhouette ad aria compressa tengono banco nello show di Viktor & Rolf, duo come sempre mai banale e produttore continuo di spunti di riflessione. Succede che una coppia di modelle vestite di abiti speculari (ma lo si capisce poi) si incontrino a metà pedana, guardandosi intensamente negli occhi, per poi continuare sulla propria via. È lì, nel momento del match, che si coglie che i capi indossati sono in realtà uguali, uno imbottito di piumaggi, rocambolesco nei volumi e l’altro che, sgonfiato, sembra un “qualunque” pezzo di prêt-à-porter. La differenza è notevole, come nell’abito gonfiato di piume colorate che pare una scultura ambulante e dai tratti à la Kawakubo, che svuotato del tutto, rimane un long dress a balze vagamente spagnoleggiante. La collezione si chiama Angry Birds (visto il piumaggio) e sembra esplorare diversi temi. Quello del nostro corpo nello spazio? Quello della spettacolarità della couture che poi si riduce a “niente”? Chissà. Forse un po’ di tutto.

Haute couture, tendenze Autunno Inverno 2025 2026: iper-décor

le tendenze dalle sfilate haute couture autunno inverno 2025 2026, giorno 3
launchmetrics.com/spotlight

Nell’intrigo di cristalli e perline che decorano gli abiti di Elie Saab, tra fiocchi, motivi floreali o arabescati per abiti che potrebbero entrare nel perimetro di Versailles, nel brulicare di gemme, paillettes riflettenti e incrostazioni dorate che cesellano quasi ogni singolo look dei 49 della passerella di Zuhair Murad, non a caso, “un vibrante tributo all’epoca d’oro di Hollywood che evoca lo splendore di un’eroina trasformata”. Tra suggestioni anni Trenta e Quaranta, tra lo stile eterno di icone come Barbara Stanwyck e Rita Hayworth, tra i lustrini di un iper-décor degno dell’Haute Couture e delle sue illustri clienti.

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