It’s couture season. Mini atlante dei trend avvistati sulle passerelle parigine, giorno 2
Sfilano Chanel e Armani Privé. Tra l’eleganza voluttuosa del velluto nero e la meticolosità di frange porte bonheur. Close-up sugli stili che emergono dalle passerelle parigine.

Da Chanel sembra di essere al numero 31 di rue Cambon, mitologico indirizzo dove nacque l’epopea del vestire moderno, tra tailleur dalla linea smilza e rivoluzionari tubini in jersey. Per la verità, lo show è nel Salon d'Honneur del Grand Palais, eppure quelle pareti specchiate che avvolgono una pedana color crema potrebbero ingannare anche i più attenti. È qui che lo Studio Création della maison progetta la sua ultima collezione prima dell’arrivo di Matthieu Blazy, perdurando nel racconto di stralci di quell’immensa e lungimirante liturgia che fece grande lo stile di Mademoiselle C. Questa volta l’immaginario si aggancia alla natura selvaggia delle Highlands scozzesi, proponendo una teoria di tweed dalla mano ruvida, cuissardes in pelle e rasoterra, stratificazioni intelligenti e qui molto chic, di chi gode della vita en plein air e del suo clima volubile. Come sempre da rue Cambon, la pedana è pullulante di rimandi alla storia personale di Gabrielle Chanel, per l’occasione a guisa di tessuto bouclé check a cui la stilista si appassionò vedendolo addosso al duca di Westminster, o in forma di spighe di grano porte bonheur che sublimano la scaramanzia di Coco in dettagli frangiati che confermano una tendenza già avvistata sulle passerelle del prêt-à-porter.
Anche da Armani, ancora convalescente da Milano ma regista del suo Privé voluttuoso e impeccabile, si intercetta un grande protagonista dei recenti défilé invernali come il velluto. Nel Noir Séduisant che sfila nel palazzo di rue François I, ci sono smoking dalla giacca incrostata di decorazioni floreali, pantaloni che vestono a pennello profilati di cristalli, blazer dalla scollatura vertigo e l’orlo plastico, abiti a colonna dal maxi fiocco che è una stoffa stellata. Tutto nero, e (quasi) tutto in velluto, tessuto antico, sensuale e raffinatissimo che corrobora la grammatica armaniana di un’eleganza notturna, tanto eterna quanto cangiante.
Infine, il saper fare di Ashi Studio, oltre a sottoscrivere la continua passione per una corsetteria che è croce e delizia della donna, indugia anche sugli opposti, tra combinazioni di texture madreperlacee e avvolgenti satin, a dimostrazione di uno stile che guadagna dagli scontri materici, mentre da Ronald van der Kemp, va in scena una collezione di flora e fauna sartoriale, spalmata su silhouette sbuffanti e vagamente Eighties che sono già tic (ciclico) della moda, così come da Stéphane Rolland dove appaiono giga-forme tra l'architettonico e il sinuoso di un défilé spettacolare.
E allora a voi un close-up sulle estetiche delle passerelle parigine, per un’immersione nel saper fare degli atelier e un round-up sulle tendenze emerse dalla settimana dell’Haute Couture Autunno Inverno 2025 2026, giorno due.
Tendenze Autunno Inverno 2025 2026 - Haute Couture, Giorno 1
Tendenze Autunno Inverno 2025 2026 - Haute Couture, Giorno 3
Tendenza Autunno Inverno 2025 2026 - Haute Couture, Giorno 4
IL MEGLIO DELLE TENDENZE AUTUNNO INVERNO 2025 2026 HAUTE COUTURE


Come vestiremo secondo la Copenaghen Fashion Week

Trend couture. Direttamente da Parigi #4

Trend couture. Direttamente da Parigi #3

Trend couture. Direttamente da Parigi #1