Il meglio delle sfilate moda Autunno Inverno 2023 2024 alla Milano Fashion Week, giorno #2

Giuliano Calza esplora le ossessioni e le inclinazioni che lo infiammano creativamente: i tweed molto borghesi delle giacche indossare dalle signore; i gessati da cui dipendonoi gentiluomini; le pelli logore dei loro rampolli ribelli; i velluti dei divani e le texture dei tappetini da bagno. Nessuna stampa né motivi audaci, ma il simpatico e gigante gatto Kittho che regna sovrano sulla passerella e in casa del designer.

Elogio punk. Lo sguardo irriverente di Jeremy Scott rilegge i classici dello stile Moschino attraverso i fondamenti dell’estetica heavy metal: i mini tailleur ironici e bon ton resi celebri da Franco Moschino si distorcono sotto la lente della ribellione, i vestiti da sera diventano net tempestate da dettagli gioielli e si portano con cappe duvet segnaletiche, il perfecto di pelle - altra signature di casa - si trasforma attraverso nuove ispirazioni in gonne lunghe zippate e micro bra con fibbia.

É una donna fiera, forte e combattiva quella che sfila sulla passerella di Blumarine. Una Giovanna D’Arco contemporanea che avanza temeraria e sfida il rogo dell’eresia (una lettera B che replica il letterina del marchio) indossa gli abiti che la rappresentano come fossero armature: micro shearling con cinghie di cuoio, top di maglia metallica come fossero cotte medievali, jeans skinny con maxi cinturoni, per trasformarsi nel finale nell’eroina che è. E l’abito con piume rosse svolazzanti che come lingue di fuoco vivo si muovono all’incedere dei passi è la degna conclusione di show per celebrare la donna Blumarine. Gloriosa e on fire.

Giada sfila alla Biblioteca Braidense, proponendo un’eleganza scultorea, rigorosa e venatamente artistica come la cornice che la accoglie. Tre le nuance protagoniste, bianco, grigio e arancione sunset, quasi a incarnare il frontespizio dei preziosi volumi. Tra lavorazioni jacquard in nuance a contrasto che imitano lo scorrere della lava sulla pietra e design cocoon che ricordano imponenti cappe monastiche, Giada è un’eleganza strutturata, sofisticata e da sfoggiare h24

Abiti nude, tailleur dalle silhouette skinny, tutine seconda pelle e lampi sparkling che urlano furore. È un omaggio alla notte quello che Sara Cavazza porta sulla passerella di Genny, ispirata dal più sexy e misterioso tra i personaggi femminili della notte, Eva Kant. Il tailoring affilato dei completi è enfatizzato da zip, intarsi cut-out di organze trasparenti, maglie di cristalli o dettagli scintillanti come maxi-stitch che cuciono tagli obliqui. La palette è vibrante e affianca al nero e al bianco la forza del rosso scarlatto e del giallo. Diabolik(amente) sexy.

Uno sfondo suburbano accoglie la sfilata di Anteprima, che si giostra fra un approccio sartoriale di cappotti lunghi e maglieria classica e un tocco più inventivo, che mixa abiti sheer e ipercolorati con borse di perline a sorpresa che celano una maxi scritta led che declama “Love” in rosso sgargiante. (A.M.G)

Basco e bombetta. Sulla passerella di Emporio Armani sfilano look à la garçonne con bermuda e mini blazer gessati. Ma anche cuissardes iper fascianti e altissimi sulla coscia: si sdrammatizzano con le gonnelle di velluto liscio. Il pantalone signature si porta con le classiche stringate e si illumina con i tocchi magenta delle giacche mini e doppiopetto, i caban faux fur o le lane super soffici. La sera è total black, in un tripudio di velluti di seta, volant e paillettes dall’effetto liquido e luminescente.