C’è qualcosa di ipnotico nel rumore che fanno le scarpe da barca quando calpestano le assi di un pontile: quel passo ovattato, in bilico tra l'eleganza disinvolta e la memoria del mare, racconta più di una semplice scelta di stile. Le boat shoes – o deck shoes, topsiders, docksiders, a seconda delle latitudini e delle epoche – sono l’ultimo oggetto di culto a essere stato riportato sotto i riflettori della moda. Ma, come spesso accade, non si tratta solo di tendenza: è una riscoperta, un ritorno alle origini che si carica di nuovi significati. Chi pensa alle scarpe da barca come a un semplice accessorio da velista o a una deriva dello stile preppy americano si ferma alla superficie. Certo, è tutto vero: sono nate sul ponte di una barca a vela, sono diventate sinonimo di upper class WASP, sono state ai piedi di John F. Kennedy, Paul Newman e Harrison Ford nel suo momento più “Portofino d’élite” al festival di Cannes del 1982, ma oggi quell’estetica supera la connotazione snob per farsi linguaggio.

dal pontile al front row le scarpe da barca sono l’ossessione fashion dell’estate 2025pinterest
Jean-Louis URLI//Getty Images

Dalle zampette di un cane a icona del guardaroba

Tutto comincia in Connecticut, nel 1935. Paul A. Sperry, marinaio e inventore, osserva il suo cane Prince camminare senza scivolare sul ghiaccio. L’intuizione arriva come un fulmine: quelle zampette antisdrucciolo contengono la soluzione per navigare in sicurezza. Nasce così la suola a spina di pesce, scolpita a mano nella gomma con un coltello: è il primo prototipo della Top-Sider, la scarpa da barca per eccellenza, che di lì a poco verrà adottata dalla marina militare statunitense. La funzionalità si fa estetica e presto quella silhouette mocassino diventa simbolo di un modo di vivere più che di un mestiere. Il passaggio dalla banchina al boulevard è graduale ma inesorabile.

Il passaggio dallo yacht club alla passerella

Dagli anni Sessanta in poi, complici JFK e Jacqueline Kennedy, le scarpe da barca diventano l’oggetto feticcio del guardaroba estivo americano: borghese, pulito, senza sforzo. Ralph Lauren ne fa un totem del suo stile Ivy League, mentre l’Official Preppy Handbook del 1980 le consacra definitivamente. Nel frattempo, anche l’Europa le accoglie: Capri, Saint-Tropez, Formentera, Forte dei Marmi. Simbolo di un’estate languida e borghese, da yacht club o da terrazze con vista, sono il ponte tra stile casual e sofisticazione.



Nuove generazioni, nuovi abbinamenti

Ma oggi? Le scarpe da barca sono tornate – e non più solo per raccontare la nostalgia dell’upper class. L’estetica quiet luxury, lo stile dad-core, il revival del preppy: tutto converge verso una riscoperta del gusto sobrio e solido, in cui ogni dettaglio conta. Miu Miu le aveva proposte già l’anno scorso, per la Primavera Estate 2024, in pelle consumata a regola d’arte, sottraendole all’universo patinato per traghettarle in uno chic vissuto, facendo da precursore a una tendenza destinata poi a esplodere per la Primavera Estate 2025: da Burberry a Loewe, diversi brand le hanno interpretate secondo il proprio linguaggio, mescolando materiali tecnici, canvas, suede e pelle rigenerata. Il risultato è chiaro: nel 2025 le scarpe da barca non sono più un ricordo, ma un codice.

Si portano con slip dress e calzini a coste, con bermuda sartoriali e camicie oversize, con pantaloni palazzo e blazer doppiopetto. Blanca Miró le abbina a scamiciati palloncino e collant grigi, mentre Emma Corrin le sdrammatizza con mini plissettate e cinture sovrapposte. E poi c’è Kate Middleton, che le sfoggia con maglie marinière per un tocco classico e infinitamente elegante. Un ponte generazionale, stilistico, sociale.

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Il codice è nei dettagli: materiali e citazioni

Anche i materiali raccontano questo dialogo fra passato e presente. Il classico cuoio marrone si affianca al suede color crema, alle tele cerate, alle texture coccodrillate effetto vintage. Le cuciture a vista, i lacci passanti, le suole bianche antiscivolo restano, ma cambiano contesto e tutto diventa più “vissuto”, ora tradizionale, ora sperimentale. Il modello Plume di Bally, con la sua silhouette affusolata, si indossa con pantaloni sartoriali. I Gommino Bubble di Tod’s fondono heritage nautico e eleganza urbana, Sperry negli anni si è rilanciato con collaborazioni mirate (Brooks Brothers, Rowing Blazers, John Legend) e poi Timberland, Sebago, Polo Ralph Lauren, che restano marchi di riferimento; insomma, l’imbarazzo della scelta. Perché, nel ciclo infinito della moda, ogni revival è anche un remix.

Il nuovo pubblico guarda le scarpe da barca attraverso il filtro dell’estetica old money, ma senza il carico classista. Su TikTok, Gustavo Milton – star dei social con il guardaroba da “nonno sexy italiano” – le indossa con pantaloni a vita alta e gilet aderente. L’effetto è rilassato, ma pieno di intenzione. “Let the shoes do the talking,” dice. E ha ragione. Nel frattempo, le vendite confermano il trend: +24% nel primo trimestre 2025 rispetto all’anno precedente, secondo le analisi di Circana riportate da Footwear News. Il segnale è chiaro: non si tratta di un picco momentaneo, ma di un ritorno strutturale. Timberland ha rilanciato i suoi modelli iconici anche in versione boot, Sebago ha firmato versioni ultra-contemporanee in collaborazione con i brand nordici NN.07 e Filippa K, Loro Piana ha aperto un nuovo stabilimento per rispondere alla domanda crescente di calzature, in particolar modo quelle d’ispirazione nautica.

Eppure, nonostante le mutazioni, la silhouette resta riconoscibile. “Non è un design su cui si possa intervenire troppo – né lo vorremmo”, ha dichiarato a GQ Marco Tamponi, il direttore creativo di Sebago. È proprio questa fedeltà all’origine, questa sobrietà che non urla ma afferma, a rendere le scarpe da barca il sostituito ideale del mocassino in questa estate 2025: una scarpa che esiste immutata da quasi un secolo e che porta con sé storie di mare, campus universitari, jet set, ribellioni silenziose e ritorni di fiamma.