Il minimalismo, l’idea del lusso e il valore del sapere artigianale nella loro massima espressione. Jonathan Anderson porta in passerella una rilettura della sua poetica stilistica e dei codici Loewe attraverso una nuova lente: una collezione che è certamente identitaria e riconoscibile, ma al contempo rinuncia ad alcuni virtuosismi distorsivi e ai dettagli “funny” ed esagerati - quelli dall’immediata viralità e dall’effetto wow assicurato - per una narrazione essenziale, potremmo quasi dire “sotto traccia”, che riduce al minimo il rumore creativo, ma ci porta al cuore della bellezza e del DNA di Loewe.
Tutto è estremamente pulito ma deciso, proprio come il set design della passerella: candida, immacolata è punteggiata qua e là da cubi dalle tonalità bold e vibranti. Sono una creazione dell’artista italiana Lara Favaretto: blocchi compatti di coriandoli colorati pressati. Allo stesso modo la collezione - dominata dai toni essenziali del nero, del bianco e del crema, del grigio e del beige - è sferzata qua è là da colori vivaci e decisi.
I look puntano su elementi già parte del lessico del brand, a cominciare dagli abiti midi con stampe di vestiti à trompe-l’œil, un motivo che lo stilista britannico ha già portato in passato in passerella (vedi per esempio gli ensemble blusa e gonna con stampa trench della collezione Loewe Autunno Inverno 2022 2023) confermando - da un lato - quella che è una vera tendenza del momento e - dall’altro - sublimando omaggi e citazioni celebri (come i celebri trompe-l’œil di Margiela o di pradesca memoria).
I nuovi completi blusa e gonna o con pantaloni si ricoprono interamente di piume d’uccello e le modelle sfilano come fossero nuove Arpie alate della mitologia greca. Il sartoriale si declina su long coat linearissimi e pantaloni maschili dal taglio impeccabile o con blazer oversize e monopetto, mentre i capispalla giocano sui fronti opposti del faux far bicolor o dei cappotti shining dai riverberi stellari.
Lo styling dei cocktail dress di seta stampata, elegantissimi, prevede che si indossino su Chelsea boots bassi e super casual: una vera e propria clash di stile. Così come per gli abiti da sera strapless indossati sugli stivali slouchy: sembrano lenzuola di seta drappeggiate intorno al corpo, fermate sul busto da una maxi boule oro, oppure hanno scolli a cuore e maxi lembi in cui rinchiudersi e proteggersi. Un drappeggio distratto e apparentemente sbagliato o casuale, che si fa fil rouge fino al finale quando chiude lo chemisier di seta bianca con la catena dorata.
Riflettori accesi sulle nuove tote bag, maxi, esagerate, oltre l’XXL, con le pieghe della pelle in stile Puzzle bag rievocano l’idea dell’origami, come si trattasse di una borsa precedentemente e accuratamente ripiegata in valigia e poi tirata fuori per essere pronta a contenere il mondo. La stessa sensazione di pieghe e ed effetti stropicciati che ritroviamo nei cardigan stampati.
E poi la pelle, fulcro dell’universo Loewe celebra l’artigianalità e il sapere custoditi da oltre 176 anni presso la casa spagnola ma anche l'innovazione con cui questo materiale viene concepito, usato e trattato, in un approccio che fonde alla perfezione innovazione, craftmanship, design e creatività: accanto ai look di pelle nera dai fit morbidi, sfilano in passerella camicie di pelle chunky dalla linea boxy e cropped, impeccabili, o look candy leather con minigonne a pieghe, da essere talmente elementari e perfetti nella loro scultura da apparire quasi finti. Merito anche dell’uso dei colori: come fossero stati disegnati da un bambino che ha appena estratto dalla sua scatola un pastello rosa e uno verde chiaro per regalarci un tocco di dolcezza brillante. Come solo Jonathan Anderson sa fare.
