Dire che il flamenco ha ispirato la moda è riduttivo. Dire però che la moda ha ispirato il flamenco apre un mondo. Perché è esattamente in questa contaminazione artistica, nel modo in cui i codici espressivi della moda si sono posti al servizio di una delle più nobili arti coreutiche, che si svela la cifra stilistica di Maria Grazia Chiuri nella collezione moda Dior Cruise 2023. Affidate le chiavi della città andalusa alle sue mani, la direttrice creativa della maison Dior ci ha fatto strada questo 16 giugno nell’imponente Plaza de España, nel Parco di Maria Luisa a Siviglia, nonché straordinario capolavoro progettato dall’architetto sivigliano Annibale González negli Anni 20 del Novecento.
Dior Cruise 2023: il savoir faire in esclusiva per elle.it
Come in una tipica feria di piazza, l’estetica più emblematica dell’immaginario sivigliano trionfa nella collezione Dior Cruise 2023. Il processo creativo è stato reso noto dalla maison francese attraverso una serie di contenuti digitali che svelano il viaggio di Maria Grazia Chiuri alla scoperta della cultura e le tradizioni sartoriali del luogo. L’eccellente savoir faire degli atelier Dior incontra così gli artigiani del posto per dare vita ai vestiti protagonisti della collezione. E che abbiamo il piacere di mostrarvi in queste fotografie in esclusiva per elle.it.
Dior Cruise 2023: l’iconografia cristiana
Non solo laboratori artigianali, però. Seguendo l’esplorazione di Siviglia attraverso il viaggio di Maria Grazia Chiuri scopriamo anche i riferimenti stilistici che l’iconografia cristiana ha in comune con i tradizionali abiti da flamenco. Lo splendore ecclesiastico si manifesta attraverso opulenti ricami in filo d’oro, presenti negli abiti indossati da “La Guapa”, la Madonna venerata nella Basilica de la Macarena, così come negli abiti indossati dalla Vergine del Santuario de los Gitanos. Pizzi, ricami e fasce gitane hanno ispirato Maria Grazia Chiuri, che rende onore alla tradizione per poi distaccarsene emancipandola attraverso una prospettiva puramente femminista e in linea con i suoi valori.
Dior Cruise 2023: i pantaloni come simbolo di rottura col patriarcato
L’essenza del flamenco reinterpretata secondo le regole femministe di Maria Grazia Chiuri ci porta a scoprire un personaggio di notevole importanza nella cultura del flamenco. È l’artista valenciana Maria Angeles Vila, con cui la maison Dior ha collaborato per la realizzazione delle stampe grafiche, a svelarne il suo ruolo chiave nella storia sivigliana: Carmen Amaya, in arte La Capitana, fu una danzatrice di flamenco che ripudiò l’uso dei tipici abiti a balze in favore dei pantaloni. Non solo fu la prima donna a danzare in pantaloni ma fu anche la prima a divulgare questa (sua) necessità per favorire ulteriormente la velocità dei passi e la qualità dei movimenti.
Nel farsi simbolo di emancipazione femminile e di liberazione del corpo delle donne, Maria Grazia Chiuri ha attinto alla sua storia per farne metafora di rottura con il patriarcato. Non a caso, anche la performance coreutica che ha preceduto il fashion show ha avuto come co-protagonista una danzatrice di flamenco in pantaloni.
Dior Cruise 2023: i vestiti, un omaggio (anche) a Monsieur
Sarebbe poco coerente pensare che Maria Grazia Chiuri abbia in qualche modo “tradito” l’estetica francese a favore di quella sivigliana. Anzi, a legittimare la sua collezione Dior Cruise 2023 - e la relativa collaborazione con il savoir faire andaluso – è un abito che sentiamo di dover obbligatoriamente rispolverare dagli archivi della maison. Monsieur Christian Dior, per la sua collezione Dior Haute Couture Primavera Estate 1957, realizzò un abito da gran galà chiamato Espagne. Era realizzato con organza bianca purissima e ricamato con filo d’oro. La storia della moda racconta che tra le più grandi ammiratrici di quell’abito ci fu l’attrice Ingrid Bergman, che avrebbe poi indossato Dior nel film Indiscreto diretto da Stanley Donen nel 1958.
In questo farsi strumento di narrazione della cultura sivigliana, i vestiti Dior Cruise 2023 omaggiano anche l’estro creativo del padre fondatore della maison. Mostrando a noi oggi il loro volto più contemporaneo, l’essenza più femminile e al passo – ovviamente – con quanto il mercato della moda desidera oggi. Il nero e il rosso prevalgono come colori dominanti, insieme all’oro e il bianco come accenti di luce. Ruche e balze, corpetti a fascia e tessuti increspati ne caratterizzano il design.
L’estetica dell’iconica Bar Jacket disegnata da Monsieur Dior a suo tempo si fonde con quella tipica dei toreri, dal cui immaginario visivo Maria Grazia Chiuri attinge anche per prenderne in prestito il cappello, accessorio leitmotiv della collezione. Sensuali trasparenze, ricami ma anche motivi signature: il matelassé Dior viene riproposto sui capispalla imbottiti. Infine, due abiti stampati per chiudere la sfilata. Un’immagine de La Capitana, con indosso i suoi pantaloni simbolo della lotta al patriarcato. E una parola, che arde forte e che risuona come un mantra nell’incalzante ritmo del flamenco: FUEGO.