Dallo streetstyle (eclettico) della Copenaghen Fashion Week la preview di cosa indosseremo questo Autunno 2025
Pois e foulard, maxi-gilet e barn jacket, total denim e asimmetrie, volumi e stratificazioni. La moda nella città della Sirenetta è una rassegna urbana di creatività e si sfoglia qui
Palette di toni neutri e desaturati, tra bianco ghiaccio e grigio tortora, tra stucco e pietra. Pelli e pellicce, naturalmente eco che abbraccino il corpo confrontandolo, poiché lì, alle alte latitudini settentrionali, quando il sole tramonta l’aria si fa pungente anche ad agosto. Prendete quest’assioma dell’Hygge e correggetelo. Vivacizzatelo di gialli limoncello e stampe ruggenti, animatelo con pesi massimi e micro-lunghezze, innervatelo degli accostamenti bizzarri di un gessato terroso e una stampa golosa. Tra stratificazioni (im)possibili e maxi-volumi, tra studio e nonchalance, nella libertà di chi non obbedisce alle tendenze ma le piega a sé per accattivanti giochi di moda.
A Copenaghen si fa lo Scandi Style, quello che tiene a mente i principi del benessere e dell’accoglienza con capi furbi e pratici, quello che agisce come antidoto vestimentario all’uggiosità di giornate fredde e buie, quello inaspettato e gioioso, sinfonia di funzionalità ed estro che ha reso strade e passerelle della città della Sirenetta nuovi epicentri di coolness. “Lo stile danese è molto radicato nella semplicità, nella praticità e nella funzionalità che fungono da base per l'espressione creativa”, ha raccontato infatti qualche tempo fa alla BBC la CEO della Copenaghen Fashion Week Cecilie Thorsmark, a sottolineare come la portabilità espressa dai capi che sfilano dentro e fuor di pedana non sia lacunosa di audacia e inventiva.
Lo si vede bene nel design esuberante che popola le strade sin dal giorno uno di settimana della moda. C’è chi osa i pois su un blazer plastico, chi aggiunge la giacca alle culotte in sangallo, chi appaia il tessuto tecnico di un bomber al satin di una gonna couture, chi sfodera la sottrazione di t-shirt e bermuda evitando la banalità con un foulard annodato in vita. C’è il minimalismo over di un suit giallo burro, il workwear di una barn jacket accostata a una mini a stampa bandana, o ancora il gusto rilassato di un pull da cui spunta la canotta-lingerie. Una rassegna urbana di creatività da sfogliare e studiare, un carosello di street style della Copenaghen Fashion Week che è alchimia di tendenze. Rivedute e corrette in Scandi looks a prova di replica.
A tutto pois
Amato dalle reali, amato dalle fashioniste. All’ombra della Sirenetta, i pois, li indossano così: su blazer scultorei e micro-gonne a palloncino. Per aggiornarne il naturale bon ton, via di accessori vivaci e super-divertenti, come borsetta e occhiali mustang alla Kurt Cobain.
Bloomers (corti) da città
Il modello più amato dalle suffragette, resuscita dall’epoca vittoriana e sfila (anche) tra le strade di Copenaghen. Come? In versione super-corta, a braccetto con il blazer gessato dai volumi avvolgenti, camperos e borsa pezzata. Evviva i bloomers.
Giochi di opposti
Un Babele di stampe e fantasie che, incredibilmente, funzionano. Potere delle Scandi (it) girls che insegnano l’arte del mix and match. Tipo con una giacca gessata tintinnante di perline, una gonnellona vivacizzate da righe e ciliegie, e una shopper zebrata. La moda e i passi falsi che sprizzano stile.
Giardino botanico à porter
Del resto, che vestirsi come una carta da parati ambulanti fosse sinonimo di coolness, lo aveva intuito già a suo tempo nostra Signora della moda Miuccia Prada. Nella capitale danese, i maxi-coat si stratificano ai completi trasparenti e sono un giardino botanico (e un po' tappezzeria) à porter. Anche in questo caso, da 10 e lode.
Tecnico e couture
E asimmetrico. Il bomber arricciato e dalle maniche rigonfie si accosta alla mini dai connotati couture per un cortocircuito tra performance e stile che cattura.
Lady in giallo burro
Con borsetta kiss-lock e suit tutt’altro che impettito. La trendsetter e art director Eleonora Carisi in trasferta a Copenaghen sfoggia un pas de bourrée di grande classe nella tonalità più amata delle ultimi stagioni. Merito della giacca spalluta e di quel certo non so che, ahinoi, non replicabile.
Less is more (ma con foulard)
Annabel Rosendahl e i principi (aggiornati) del minimalismo. Per rendere meno piatto il look composto di t-shirt e bianca e bermuda sartoriali, in fondo, basta un foulard annodato sul punto vita. Se di Hermès poi…
Blouson in pelle, tassativamente over
Anticipazioni d’autunno formato cartolina street style. Con un blouson in pelle nocciola dal colletto alla marinara e le maniche a gigot, e una longuette di frange ballerine. C’est tout.
Immortale giacca barn
Nemmeno a Copenaghen sono immuni alla mania dei Labubu ciondolanti dalle borse, ma le perdoniamo. Perché la mise con giacca barn e mini a stampa foulard è, ovviamente, super cool.
Strati di stile
Una camicia in seta croccante, una gonna in lino con trama a rilievo e un maxi gilet come rubato all’armadio del nonno. Borsa e mocassini griffati completano l’opera di stratificazione più riuscita di Copenaghen.
Limoncello + zebra
L’animalier andrà, il limoncello anche e allora perché non fare come Nina Sandbech che prende due tendenze in una?
Gusto décontracté
Vale a dire rilassato, della serie “ho messo la prima cosa che mi è capitata a tiro” che è ovviamente über stilosa. Tra le pieghe di un maglione scivolato sulle spalle, una sottoveste bordata di pizzo e un pantalone con la riga. Tanto facile quanto perfetto.
Signorina (non) bon ton
(Finti) passi falsi, come quello di un pull stretto sulla giacca iper-lunga e a contrasto con la gonna impalpabile. Le slingback con il calzettino completano il compendio (non) troppo bon ton e assolutamente glam.
Mix and match
Camicia e cravatta, gilet in pelle, abitino in sangallo e pantaloni paracadute. Una Babele di capi dissonanti che produce una sinfonia perfetta. Più l’accessorio dell’estate, ossia le flip flop al verbo delle quali dobbiamo, a quanto pare, arrenderci.
La camicia oversize
Si porta con sotto il tank top, a pelle, o così; appoggiata su pinocchietti cargo che non si vedevano dagli anni Duemila ma che con la camicia oversize risultano quasi chic. Provare per credere.
Eterno tailleur
Purché sia di una taglia (o forse due) in più. Se non si fosse capito, le ospiti della capitale danese prediligono i volumi esagerati. E sì, anche nel tailleur, per affari di stile in esubero.
Total denim
Prendere nota, perché sarà un grande tormentone anche della moda dell’Autunno Inverno 2025 2026. Vestirsi di jeans da capo a piedi è del resto un classico, e in passerella si è vista una sinfonia eterogenea di denim, tra completi sartoriali e silhouette morbide, tra trattamenti stone-washed e tele, come in questo caso, ricamate.
A fior di pelle
Avremmo mai a nausea la pelle? No, come dimostra questa guest della Copenaghen Fashion Week in grintoso total leather. Tra una giacca dall’effetto vissuto, mini e shopper tramate di motivi astratti e biker boots.
Hygge style
Dall’antico norvegese hugga che significa confortare e che nello stile potrebbe tradursi così; con un maglione in lana a trama larga, una gonna lunga in cotone robusto e mocassini nocciola. Un compendio di neutri e di Scandi Style nella sua accezione più pura.
Due pesi e due misure
Declinabili con hot pants e blazer avvolgente. Del resto, non ci sono più le mezze stagioni…
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