I look delle star sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia 2024, giorno #9
Polvere di stelle – tante, tantissime stelle – e visioni di (alta) moda. In formato rassegna quotidiana, da noi a voi

C’è (e ci sarà) mezza Hollywood in Laguna. “Credo non ci sia mai stata alla Mostra una lista così lunga di star”, commenta in effetti un compiaciuto Alberto Barbera dalle pagine del primo numero di #ELLEdailyVenezia. E meno male, ché gli annuari di divinità vanno compilati, e con un brivido sarebbe meglio. Il Festival del Cinema di Venezia non sarebbe lui senza il repertorio di leggende che l’ha popolato sin dall’edizione numero uno (1932): Diana Dors in bikini fourrure, Brigitte Bardot lolita sul verde prato, Sophia Loren immensa lady in silhouette Dior by Marc Bohan. Si continuerebbe all’infinito, perlomeno fino agli eventi degli ultimi anni – una pandemia prima e uno sciopero poi – che avevano vincolato alla parata di isolani, gieffini, tiktoker vari ed eventuali (verbalizziamolo), in una fiera delle vanità un cicinin banale. Ebbene, l’81esima edizione del Festival del Cinema di Venezia è pronta a riscattare la propria reputazione di kermesse cinematografica tra le più glamour del pianeta, con la complicità di star italiane e internazionali che si accingono a calcare la lingua scarlatta animandola di moltissima moda. Quella che sancirà tendenze riflettendo usi e costumi dell’oggi, quella che decreterà (chissà) la nuova fashion icon, quella che traslerà pellicole su stoffa invitando a staccare il biglietto per la sala. Chi vestirà chi e come ve lo raccontiamo allora qui; in una rassegna quotidiana in tempo (quasi) reale. Iniziamo.
I look della nona serata sul red carpet di Venezia 81
Red carpet (o)scuro. Dopo pomeriggi di sole cocente, un violento acquazzone si abbatte sul Lido e tocca riparare nelle vicinanze del Palazzo del Cinema, con i poveri fotografi ammucchiati dietro una transenna giacché, come si suol dire, the show must go on. Il tappeto rosso del giorno nove c’è, e chissà che non ci regali comunque qualche rilevante chicca. Isabelle Huppert, che è un po’ una mitologica creatura a cui dona qualsiasi abito, dà il meglio di sé così: nelle vesti elegantemente radicali del Balenciaga di Demna, o in quelle di una diva rock, con abito/camicia dalle consistenze debolissime, guanti e cintura in pelle nera, e occhiali scuri de rigueur. E siccome a Vogue Italia raccontò di promenade che avrebbero omaggiato l’Italia; dopo il rosso della serata uno e il bianco di questa, ci aspettiamo un vibrante verde per il gran finale. Dà tregua dalla canonica palette della Serenissima, invece, Barbara Bobulova che posa come una contemporanea Cenerentola, in abito azzurro dal corsetto sapientemente sagomato e drappeggi 3D, per una couture über perfetta e seducente al punto giusto. Infine, l’attrice Ia Sukhitashvili – protagonista di April, indagine potente sulla “dicotomia e la convergenza tra esistenza e femminilità” come ha tratteggiato la pellicola alla Biennale la sua regista Dea Kulumbegashvili – sfila in guanti da opera in pelle nera e licenzioso abito bianco con spacco e scollatura da vertigine, in un riuscito intreccio di glamour e audacia. Certo se avesse avuto tutti gli ottanta metri di tappeto veneziano su cui camminare…
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