I look delle star sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia 2024, giorno #7

C’è (e ci sarà) mezza Hollywood in Laguna. “Credo non ci sia mai stata alla Mostra una lista così lunga di star”, commenta in effetti un compiaciuto Alberto Barbera dalle pagine del primo numero di #ELLEdailyVenezia. E meno male, ché gli annuari di divinità vanno compilati, e con un brivido sarebbe meglio. Il Festival del Cinema di Venezia non sarebbe lui senza il repertorio di leggende che l’ha popolato sin dall’edizione numero uno (1932): Diana Dors in bikini fourrure, Brigitte Bardot lolita sul verde prato, Sophia Loren immensa lady in silhouette Dior by Marc Bohan. Si continuerebbe all’infinito, perlomeno fino agli eventi degli ultimi anni – una pandemia prima e uno sciopero poi – che avevano vincolato alla parata di isolani, gieffini, tiktoker vari ed eventuali (verbalizziamolo), in una fiera delle vanità un cicinin banale. Ebbene, l’81esima edizione del Festival del Cinema di Venezia è pronta a riscattare la propria reputazione di kermesse cinematografica tra le più glamour del pianeta, con la complicità di star italiane e internazionali che si accingono a calcare la lingua scarlatta animandola di moltissima moda. Quella che sancirà tendenze riflettendo usi e costumi dell’oggi, quella che decreterà (chissà) la nuova fashion icon, quella che traslerà pellicole su stoffa invitando a staccare il biglietto per la sala. Chi vestirà chi e come ve lo raccontiamo allora qui; in una rassegna quotidiana in tempo (quasi) reale. Iniziamo.

I look della settima serata sul red carpet di Venezia 81

Giro di boa fatto, siamo alla settima giornata di Festival; quella del chiacchieratissimo Queer di Luca Guadagnino – dal romanzo autobiografico dell’ispiratore della Beat Generation William S. Burroughs, con Daniel Craig e Drew Starkey – quella dei primi bilanci della Biennale che riporta una crescita dell’11% di spettatori rispetto al 2023, e quella dei nostri, di ragguagli, che registriamo lo strapotere del nero (tanto, troppo nero), e la consueta comitiva di corsage, trasparenze, grandi spacchi e lustrini, intervallati da graditissime stilettate di unconventional glamour. Sveva Alviti, ad esempio, dimostra come lasciare la confort zone del total black sia cosa buona e giusta e, calpestando lo smagliante tappeto rosso del Lido in look 51 della Gucci Cruise che sfilò alla Tate, conquista. Sarà quell’etereo plissé, sarà il dégradé di un verde che da pallidissimo si fa vivace, o forse l’intrigo di vedo-non-vedo sul corpo da top, ma azzardiamo nell’eleggere la mise tra le più belle sfoggiate ad oggi dalla madrina del Festival. A voler stilare un’ipotetica (e discutibilissima) pagella, le daremmo il 10 e anche la Lode. Un po’ lo stesso che faremmo con Tilda Swinton che, dopo aver diviso le masse con una tenuta cenerina che forse non le rendeva totalmente giustizia, torna rassicurandoci che sì; è ancora lei l’interprete più raffinata della moda al Lido, il paradigma di una classe magnetica e personalissima in décolleté azzurro cielo e rossetto rosso. E in prima fila, a tentare di rubarle lo scettro di style icon, si trova una delle certezze di quest’edizione di Festival e cioè Taylor Russell che sfodera il primo – battendo sul tempo Madalina Ghenea – hooded dress veneziano cesellato di über-spacco e intrigante pizzo, portando la sana dose di (custom) Loewe alla serata numero sette. Da Parigi a Venezia arriva anche una bucolica Philippine Leroy-Beaulieu in Erdem e torna a calcare il tappeto rosso della Serenissima anche Georgina Rodriguez, fedelissima allo charme vecchia Hollywood di un abito con top bustier plissettato e lungo strascico. Infine, Isabelle Huppert “tradisce” momentaneamente l’estro di Demna e in long dress fitto di perle e basco a firma Armani Privé, è la diva dell’età del jazz che ci meritiamo. À bientôt!