Antologia dei migliori look di Isabelle Huppert in attesa della Mostra del Cinema di Venezia
Leggenda del cinema, icona di moda. Un abito lungo alla volta, un tailleur dopo l’altro. Il dress code di un mito, a brevissimo a Venezia

Capelli rossi, figura minuta e piglio da boss lady. Algida e sommamente talentuosa. Cento e più anime interpretate con metodo e passione in oltre quarant’anni di carriera: ora timida e malinconica, ora determinata e minacciosa, ora lucida e moralmente ambigua. Leggenda Isabelle Huppert; poliedrica icona di un cinema spesso scomodo e disturbante, eterna bellezza dallo charme glaciale e imperituro. Mai un errore, mai un cedimento, mai una volgarità. E l’immagine è quella; tanto intrigante, quanto sofisticata, tanto audace quanto impeccabile. Una sciantosa senza ritocchino ad ammaliare augusti e novelli cineasti, blasonate maison e rule breaker del fashion world che in lei scorgono la musa perfetta. Fu diva chic per il Givenchy di Riccardo Tisci, è dea ipnotica per il Balenciaga di Demna Gvasalia. “Amo la moda, è superficiale naturalmente, ma mi procura un autentico piacere”, disse una volta a L’Officiel. Lembi di pelle diafana concessi raramente all’obiettivo dei fotografi e una predilezione per quegli stilemi di francesità egregiamente declinati: un blazer e un jeans bootcut, un tailleur e una blusavedo-non-vedo, décolleté dal tacco alto a slanciare la figura petit.
Uno stile che resiste tenace a voghe e tendenze e, incessantemente suggellato da grandi occhiali scuri da vera star, avvolge il già sofisticato charme dell’attrice di quel pizzico di mistero che intriga ancor più. E l’affascinate liaison con la moda si traduce in abiti da midi a corti, pelle e trasparenze, paillettes e haute joaillerie degne di un colosso della settima arte come lei. Se fuori dal perimetro del tappeto rosso, a vincere è spesso la sobrietà di un due pezzi dagli accenti mannnish ma tremendamente femminili, nel glamour di prime, festival e gala furoreggia una couture griffatissima che, pur avvalendosi di lustrini, plumage, plissé e grandi strascichi, risulta in alchimie da grande soirée che sono quintessenza di eleganza. Stile Isabelle Huppert, cangiante eppure immortale, castigatissimo ma seducente, essenziale e nondimeno lussuoso. E a breve su questi schermi, declinato sul red carpet dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che l’ha voluta quest’anno ad osservatrice privilegiata in qualità di presidente della Giuria della kermesse. Nella febbrile attesa di vederla al Lido, un photo dump con le sue 20 (+1) migliori performance. Côté moda naturalmente…
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