Piccoli, piccolissimi. Sigillo di stile understated eppure luminoso. Punti luce appena ravvisabili sotto alla falda larga del cappello signée Eric Javits. La divisa è militaresca, quasi Melania Trump – ben consapevole di avere gli occhi del mondo addosso – volesse interporre uno schermo protettivo tra lei e gli osservatori. “Con il volto seminascosto dal cappello, Melania rimane distaccata”, ha commentato infatti alla CNN la professoressa Nichola Gutgold, autrice del volume Electing Madam Vice President: When Women Run, Women Win. In quell’uniforme così austera che la critica Vanessa Friedman ha descritto come più da “governante della famiglia reale” che da first lady, in quel blu navy totale che ne ha rafforzato l’immagine algida da sfinge presidenziale, solo due lillipuziani orecchini punto luce sono intervenuti a rischiarare il volto dell’ex mannequin. Riflessi diamantini ai lobi, tocco prezioso inappuntabile; discreti, misurati, giudiziosi, come se il gioiello dovesse rispettare l’allure severa del cappotto doppiopetto firmato Adam Lippes.
Glamour ma non troppo, lontani anni luce da quei diamanti sfaccettati che brillavano sul polveroso azzurro del coat indossato durante il primo insediamento del marito alla Casa Bianca. Un deciso cambio di rotta che sta facendo discutere: lo stile riflette il disaccordo con alcune politiche del marito? L’austerità da istitutrice svizzera è segno su stoffa di una donna che, forse, vorrebbe trovarsi altrove? O è solo una dichiarazione di eleganza sobria e asciutta, cui microscopici gioielli danno man forte? Chissà, ma rimane certamente il design senza tempo di un accessorio ridotto all’osso, piccolo ma dal fascino imperituro, a completare il look senza sovrastarlo. Anche perché con quel cappello lì, così rigido e protettivo tanto da portare Donald Trump ad abbozzare un bacio all’aria onde rovinare la costruzione di stile, sarebbe stato difficile collocare un altro gioiello.
Forse trattasi di un approccio minimale alla moda che è specchio di una personalità che non necessita di qualcosa di vistoso per affermarsi. Un sottile charme formato punto luce per le mille versioni di Melania, che anche così, con il viso di porcellana e un filo di gloss madreperlato, ha comunque rubato la scena all’Inauguration Day del 47esimo presidente degli Stati Uniti. In un debutto alla seconda come first lady che anziché urlare il nome blasonato di qualche augusta maison europea – in linea questa volta con il marito, convinto sostenitore del “buy American, hire American” –, ha preferito il talento di un designer di New York, per altro già indossato da lei come da Michelle Obama. “La tradizione dell'insediamento presidenziale incarna la bellezza della democrazia americana e oggi abbiamo avuto l'onore di vestire la nostra first lady, la signora Melania Trump – ha raccontato infatti Adam Lippes in una nota –. L'abito della signora Trump è stato creato da alcuni dei migliori artigiani americani e sono molto orgoglioso di mostrare questo lavoro al mondo”.
Un omaggio ad un'eleganza understated rifinita da punti luce che hanno reso Melania Trump l’icona di eleganza (misteriosa) della cerimonia di insediamento. Alla faccia di un ciuffo rossastro tutt’altro che raffinato…
