Se non ti sposi, cosa ne sarà di te quando sarai più grande? Ecco, una delle domande che più di frequente le ragazze cinesi (ma non solo) si sentono porre. Ma alcune di loro hanno cambiato il modo di reagire a questa domanda: è così che si sta progressivamente affermando la decisione di vivere, o perlomeno frequentare, comunità di sole donne. È proprio in alcune aree della Cina che stanno nascendo degli spazi in cui le donne "possono essere semplicemente se stesse", spiega Keke – soprannome di Chen Yani –, fondatrice di Keke's Imaginative Space, la comunità pioniera di questo progetto men free.



Il matriarcato di oggi e quello di ieri

Con le necessarie specifiche, è abbastanza immediata l'associazione fra queste comunità e il concetto di matriarcato – "organizzazione familiare e sociale in cui il potere è detenuto dalle donne", spiega Treccani.

E non è la prima volta: in Asia ci sono diversi casi, di oggi e del passato, di donne che decidono di vivere insieme, dando vita a vere e proprie comunità. Oriana Fallaci, nel suo libro Il Sesso Inutile, racconta di una società auto-sufficiente nella giunga della Malesia, composta da sole donne. "È ora che anche gli uomini imparino a cavarsela un poco da sé. I tempi sono cambiati non ti pare?" le dice Jamila, nel 1961. Un altro esempio è la comunità Mosuo in cui sono le donne a dirigere la vita comune e gli uomini sono relegati a un ruolo marginale.

Si tratta di comunità nati in paesi in cui spesso la posizione della donna è ancora subordinata a quella dell'uomo. In Giappone, per esempio, la misoginia è estremamente diffusa e intrecciata allo stile di vita tradizionale. Racconta ancora Oriana Fallaci, a proposito delle Gheishe, "pensai che forse non avevamo capito abbastanza di queste donne misteriose perché non avevamo capito abbastanza dei loro uomini".

Il sesso inutile. Viaggio intorno alla donna

Il sesso inutile. Viaggio intorno alla donna
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Keystone//Getty Images

Com'è nata l'idea di questi spazi al femminile in Cina?

Ma torniamo a oggi, e alle comunità cinesi di sole donne. Tra i più fiorenti spazi di co-living riservati alle donne c'è quello di Chen Yani, detta Keke. L'idea nasce dal desiderio di creare un ambiente sicuro, in cui poter vivere senza ansia. Un desiderio nato dopo aver subito diversi episodi di molestie sul luogo di lavoro. Così, Chen ha deciso di ristrutturare una casa a due ore da Shanghai. Le prime ospiti del Keke's Imaginative Space sono arrivate in seguito a un invito diffuso sui social con l'idea di trascorrere insieme il Capodanno lunare cinese. Sono dodici le donne che si sono presentate e via via il numero è aumentato. Le partecipanti devono pagare 30 yuan (4,18 dollari) a notte, con costi che salgono a 80 yuan a partire dal quarto giorno.

Quello di Keke non è l'unico spazio per sole donne, anche Yang Yun ha deciso di aprire, a giugno, Her Space nella provincia montuosa dello Zhejiang, così come, Lilith Jian a Pechino. Un progetto che si sta diffondendo grazie al crescente potere economico delle donne cinesi e alla progressiva consapevolezza di poter seguire delle strade diverse e, sì, anche inaspettate.

Perché le donne dovrebbero frequentare questi spazi?

Ciò che accomuna questi spazi in crescita è l'obiettivo di fornire alle ospiti un luogo in cui potersi sentire al sicuro, supportate e circondate da persone con cui poter parlare liberamente. E, ovviamente, anche un rifugio per scappare dalle molestie o dalle violenze.

È il Taipei Times a raccogliere le testimonianze delle donne nelle comunità, come quella di Zhang Wenjing, 43 anni, la quale afferma che "un ambiente interamente femminile mi fa sentire al sicuro".

È Keke, invece, a sottolineare come in queste comunità non venga in alcun modo nutrita antipatia verso gli uomini. Si tratta di trovare un proprio spazio in cui potersi distaccare dai doveri e dalle pressioni quotidiane, poiché come racconta la fondatrice di Keke's Imaginative Space, "in famiglia, le donne devono spesso prendersi cura dei nonni, dei figli e delle faccende domestiche. Per non parlare delle responsabilità lavorative. Le donne hanno bisogno di un luogo in cui non debbano recitare una parte e possano essere semplicemente se stesse". Per di più, queste comunità rispondono al forte desiderio di socializzazione da parte delle donne che, molto spesso, non hanno le stesse opportunità degli uomini quando si parla di stringere dei legami.