Nel feed della pagina Instagram @girlscarryingshit ci sono 3.564 post. Mostrano tutti lo stesso soggetto declinato in centinaia di versioni diverse: una donna o una ragazza che tiene in mano degli oggetti. Cani, libri, cocktail, sigarette, occhiali da sole, powerbank, lattine, scarpe, tazze, accendini, rossetti, macchine fotografiche, rasoi, baguette, mazzi di fiori, coltelli, panini, libri. Gli oggetti che passano tra le mani di una ragazza sono i più improbabili, ma il punto non è la qualità, ma la quantità oltre al modo con cui il gesto stesso di tenere viene messo in atto.
A gestire la pagina è Halle Robbe. Nel 2021, un giorno è uscita di casa per bere una Red Bull, senza borsa con in mano chiavi, portafoglio e EarPods. "Avevo tutto in mano", ha raccontato al New York Times, "quindi ho scattato una foto e l'ho pubblicata sul mio Instagram personale con una didascalia un po' buffa, tipo: 'Dopo centinaia di anni di evoluzione, ecco cosa so fare'". Le sue amiche le hanno risposto con altre foto, prova delle rispettive capacità di riempirsi le mani oggetti, incastrati tra le dita, bloccati tra il braccio e il petto, infilati nel mignolo. Da allora riceve centinaia di scatti al giorno e l'account ha raggiunto i 293.000 follower.
- Mamme equilibriste
- Il lavoro di cura fa discutere le donne
- Solo 1 mamma su 2 lavora dopo il secondo figlio
Donne che portano le cose
Ci dev'essere una fascino inconscio e forse ancestrale, che scaturisce dalle immagini di donne che portano le cose, che tengono in mano oggetti o che li trasportano come le raccoglitrici con i cesti sulla testa e i bambini legati in grembo. Che legame abbiamo con tutti i pezzi che ci portiamo dietro ogni volta che usciamo di casa? È la società del consumo che oggi ci contorna di cose? Da piccole riponevamo nelle valigette le Barbie da portare dalle amiche, anche loro con i rispettivi mini oggetti a corredo dell'identità femminile: Barbie medico con gli accessori da medico, Barbie astronauta con gli accessori da astronauta. Anche da adulte le borse delle donne aprono universi, mondi perfettamente organizzati con l'occorrente per ogni imprevisto, dai fazzoletti da naso alla protezione solare. Ma sul fondo ci sono anche i detriti, gli scarti delle nostre vite - scontrini, ricordi di storie finite, briciole, una conchiglia, una moneta di un Paese straniero - che continuiamo a portare con noi.
Gli uomini viaggiano più leggeri, imparano presto a selezionare solo il necessario, forse perché il resto sta nelle borse di mamme, mogli e fidanzate e loro possono contare solo su quanto contenuto nelle tasche, tradizionalmente assenti nell'abbigliamento femminile. Così, anche quando lasciamo a casa la borsa, non rinunciamo a portarci gli oggetti, ce li incastriamo tra le mani. Riusciamo a tenere il telefono, il lucidalabbra (per facilitare le cose Hailey Bieber ha creato la sua cover lipgloss apposita), un libro, un gelato, una busta del supermercato. L'abbiamo visto fare alle nostre mamme e alle nostre nonne, con le mani piene di cose da ricordare e da fare, e ora su TikTok è pieno di ragazze che mostrano il loro superpotere sostenendo che i fidanzati sappiano portare solo un oggetto alla volta.
Tenere, trattenere
Tenere è trattenere, è mantenere in equilibrio senza lasciare andare, è sostenere, è portare e a lungo andare sopportare, è avere in mente tutto il tempo le mille derivazioni di noi stesse. Ci muoviamo con una scia di cose che ci occupano le mani e il retro dei pensieri. "Un giorno siamo andati al mercato e ho visto una donna che portava in mano un enorme cavolo. L'ho fermata e le ho scattato una foto", ha raccontato l'illustratrice americana Maira Kalman, "Mi sono resa conto di quante foto ho di donne che tengono in mano oggetti. E di quanto tempo dedichiamo a preoccuparci troppo o troppo poco di tutto ciò che portiamo con noi". Dopo questo episodio l'artista ha realizzato un libro con una serie di suoi dipinti e descrizioni: si intitola Women Holding Things, ed è un po' la versione illustrata di @girlscarryingshit. C'è una ragazzina che cammina tenendo in mano un violino, una signora che tiene in braccio il suo cane malato, c'è un dipinto di una donna che "Sostiene, consola e conforta sua figlia". C'è un'immagine di Virginia Woolf "barely holding it together", mentre fatica a tenere insieme tutto. C'è anche un ritratto della nonna dell'autrice con una collana di perle: "Tiene il peso del mondo sulle sue spalle", scrive Kalman, "le sue gambe grandi come tronchi d'albero".
"Cosa tengono in mano le donne?", si chiede l'autrice, "La casa e la famiglia. E i bambini e il cibo. Le amicizie. Il lavoro. Il lavoro del mondo. E il lavoro dell'essere umano. I ricordi. E i problemi, i dolori e i trionfi. E l'amore. Anche gli uomini lo fanno, ma non esattamente nello stesso modo. A volte, quando mi sento particolarmente felice o serena, penso di poter sostenere intere legioni di esseri umani. Tenere il mondo intero tra le mie braccia. Altre volte, riesco a malapena ad attraversare la stanza. E lascio cadere le braccia, immobile. Non si finisce mai di trattenere, eppure sentiamo di non fare abbastanza. Viene il giorno dopo e quello dopo ancora. E continuiamo a tenere insieme i pezzi".